Con un piccolo sforzo in più sulle vaccinazioni potremmo salvare milioni di vite

Di Bjørn Lomborg
05 Marzo 2023
Fra troppi irrealizzabili (o inutili) “Obiettivi di sviluppo sostenibile” ne spicca uno cruciale: potenziare le campagne di immunizzazione contro alcune malattie dilaganti può produrre benefici formidabili
Campagna di vaccinazioni anti-difterite in Yemen
Un bambino appena vaccinato contro la difterite a San’a, Yemen 30 luglio 2019 (foto Ansa)

Terzo articolo della serie di Bjørn Lomborg dedicata agli studi del Copenhagen Consensus su come la comunità internazionale può stabilire “Obiettivi di sviluppo sostenibile” davvero raggiungibili, a differenza dei velleitari 169 obiettivi fissati dall’Onu per il 2030. Le altre uscite della serie sono reperibili qui.

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Le vaccinazioni sono un’autentica meraviglia dell’umanità, hanno salvato più vite di qualunque altra invenzione medica e permesso di controllare malattie che un tempo dilagavano. Tuttavia spesso non riusciamo ad apprezzare quanto radicalmente i vaccini abbiano cambiato in meglio la vita umana.

All’inizio del secolo scorso, le malattie infettive erano causa di oltre un terzo di tutti i decessi negli Stati Uniti, mietendo proporzionalmente più vittime tra la popolazione di quante ne facciano oggi il cancro e le patologie cardiache. Oggi grazie ai vaccini malattie comuni come la difterite, la febbre tifoidea, il morbillo e la pertosse sono virtualmente estinte. Nel corso del XX secolo, facevano ammalare ogni anno milioni di americani; oggi quel numero è diminuito del 98 per cento.

Il quadro è anche più drastico se guardiamo alle regioni più povere del pianeta. Il vaiolo era una delle malattie infettive più gravi al mondo, ha ucciso indiscriminatamente per millenni, prima di essere finalmente sradicato nel 1977 grazie a un vaccino. Nel XX secolo ha ucciso qualcosa come 300 milioni di persone, e senza vaccino questa malattia da sola potrebbe fare ogni anno 5 milioni di morti.

Considerando soltanto le malattie infettive ancora oggi ritenute pericolose, si stima che le vaccinazioni salvino tutti gli anni come minimo 3,8 milioni di persone.

Eppure ogni anno milioni di bambini nelle aree più povere del mondo devono fare a meno dei vaccini. Questa situazione è stata esacerbata dalla pandemia di Covid che ha stressato i sistemi sanitari e nel 2021 ha costretto 25 milioni di bambini a rinunciare ad alcune o a tutte le vaccinazioni. Sono 5,9 milioni di più che nel 2019, il numero più alto dal 2009. Perfino in Italia il tasso di vaccinazione si è leggermente ridotto, dal 96 per cento del 2019 al 94 per cento del 2021.

Purtroppo la recessione, l’inflazione e molte altre sfide globali ci hanno fatto distogliere l’attenzione dall’enorme potenziale dei vaccini disponibili.

Nel 2015 i leader di tutto il mondo, nell’ambito degli Obiettivi di sviluppo sostenibile [Sustainable Development Goals, ndt], hanno promesso di ridurre drasticamente entro il 2030 la mortalità infantile. Cosa realizzabile solo se riusciremo a garantire che tutte le malattie prevenibili grazie ai vaccini siano tenute sotto controllo.

Purtroppo tra i Sustainable Development Goals ci sono troppe promesse: 169 obiettivi. Non c’è molta differenza tra avere 169 priorità e non averne nessuna. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile mettono traguardi fondamentali come l’aumento delle vaccinazioni, la lotta alla mortalità infantile e l’offerta di un’educazione di base sullo stesso piano di impegni nobili ma secondari come l’incremento del riciclo e la promozione di stili di vita in armonia con la natura.

Poiché gli Obiettivi di sviluppo sostenibile prevedono troppe promesse, non riusciremo a mantenerne neanche una. Quest’anno abbiamo raggiunto la metà del tempo stabilito per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, peccato che non siamo arrivati nemmeno lontanamente a metà del percorso. Lungo questa traiettoria (e senza contare i rallentamenti dovuti al Covid), potremo onorare l’impegno in materia di vaccini compreso negli Obiettivi di sviluppo sostenibile con oltre mezzo secolo di ritardo.

Dobbiamo identificare e dare priorità ai nostri obiettivi più cruciali. Il mio think tank, il Copenhagen Consensus, in collaborazione con diversi premi Nobel e oltre cento economisti di primo piano, ha fatto esattamente questo: abbiamo identificato le aree di intervento in cui ogni euro speso può sortire il maggiore impatto.

Gruppi di ricercatori dalla Johns Hopkins University e dall’International Vaccine Access Center (Ivac) hanno documentato sia i costi che i benefici di un aumento dell’investimento globale nelle vaccinazioni. Se proseguiremo con il nostro attuale livello di spesa, da qui al 2030 continueremo a salvare 3,8 milioni di vite da malattie evitabili. Ma se aumentassimo anche di poco tale copertura, spingendola verso l’alto come è stato sistematicamente fatto nei decenni passati, le cose andrebbero perfino meglio. Nei prossimi otto anni, dal 2023 al 2030, potremmo salvare 4,1 milioni di vite in più.

Questo comporterebbe dei costi reali. Con l’estensione delle campagne di vaccinazione a località più difficili da raggiungere e a nuclei familiari finora mai coinvolti, i costi salirebbero. Potrebbe essere necessario copiare l’esempio dell’India, che per assicurare una copertura più ampia utilizza incentivi alimentari e “campi” vaccinali.

Tuttavia, i costi finanziari aggiuntivi sarebbero ancora relativamente modesti: 1,5 miliardi di dollari in più all’anno, oltre a ulteriori costi in termini di tempo per circa 200 milioni. Salvare mezzo milione di vite ogni anni la rende un’opportunità incredibile. Utilizzando valutazioni economiche standard nel tempo e tenendo conto che gli impatti evitati più vicini all’oggi sono più importanti, il valore di un simile beneficio si può stimare intorno a 170 miliardi di dollari all’anno.

Ciò significa che ogni dollaro speso genererebbe 101 dollari di benefici sociali. Una valorizzazione del denaro di 100 a 1 rappresenta un ritorno fenomenale per un intervento finalizzato all’aumento delle vaccinazioni a livello globale.

Fra tutte le centinaia di promesse che il mondo ha fatto con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile – la maggior parte delle quali non saranno mai mantenute – ne spiccano alcune di incredibile efficacia. L’aumento delle vaccinazioni è evidentemente una di queste. Se vogliamo realizzare il maggior bene possibile per il mondo, dobbiamo assolutamente accelerare e fare in modo che siano destinate risorse per aumentare le vaccinazioni.

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