Con la logica del caso Ilva sequestreremo l’Italia intera. Parola di diavolo

Di Berlicche
09 Dicembre 2012
Ti preoccupi di lavoro, di Pil… Ma che ti frega? Avanti! Nel paese ci sono 18 impianti industriali “fuorilegge” come quello di Taranto. Che aspetti?

Mio caro Malacoda, la tua bassa produttività è insopportabile. C’è un paese intero, aziende, amministratori, uomini delle istituzioni, ministri, scienziati… da mettere sotto accusa, da avvisare con garanzia di sputtanamento mediatico, da intercettare, da inquisire… Insomma, 

Avevi giurato di perseguire la giustizia, solo la giustizia e nient’altro che la giustizia e ti ritrovo invece alla prese con preoccupazioni come il posto di lavoro, il Pil… Ma che ti frega? Fiat iustitia et pereat mundus. L’Italia, invece, è ancora viva.

E allora avanti! Ci sono 18 impianti industriali che per l’Europa sono “fuorilegge”. Ricorda: “Extra legem nulla salus”, chi non rispetta il codice non merita di essere salvato. Chi non ha ottenuto l’Autorizzazione integrata ambientale va chiuso, i suoi vertici denunciati, se possibile incarcerati. La raffineria di Gela, ad esempio, non ce l’ha, ha in compenso 500 dipendenti e un indotto di altri 3.000 lavoratori. Che aspetti?

E non hanno l’Aia nemmeno le centrali termoelettriche di Porto Torres, Vado Ligure, Mirafiori e La Spezia, l’impianto chimico di Portoscuso, le acciaierie Lucchini di Piombino, l’impianto Versalis di Priolo (Eni) e quello della Tessenderlo a Verbania. I certificati dovevano essere rilasciati entro il 30 ottobre del 2007. Da allora sono tutti “fuorilegge”. Che aspettano i pm? E che cosa aspettano i pm che dovrebbero controllare la legalità dell’operato dei loro colleghi a denunciarli per omissione di atti di ufficio? O ti devo ricordare io che in Italia l’azione penale è “obbligatoria”?

Ma c’è di più: al 22 ottobre 2012, 160 Aia nazionali giacevano in fase istruttoria alla Commissione Ippc del ministero (23 persone: docenti universitari, magistrati, fisici, ingegneri, geologi, chimici…), a fronte di 153 già concesse. Vanno ancora regolarizzati 121 aggiornamenti, 4 riesami, 13 rinnovi e soprattutto i 18 impianti di cui sopra. Abbiamo il precedente del terremoto dell’Aquila, una intera commissione di esperti condannata. Non ci basta per mettere sotto inchiesta anche questa?

Ma non vorrei sembrarti monomaniaco con l’ambiente e la salute, parliamo di carceri. Per aperta ammissione di tutti gli operatori pubblici che se ne interessano, dal ministro della Giustizia in giù, dalle Corti europee all’ultimo militante radicale, le carceri italiane sono fuorilegge. Detengono più persone di quante ne possano ospitare e le trattano in modo disumano, non per cattiveria dei carcerieri, strutturalmente (al proposito, una considerazione: quel cappellano milanese sarà un malacarne, ma chi si sottometteva alle sue voglie lo faceva in cambio di un po’ di shampoo; non c’è altro modo di procurarsi lo shampoo a San Vittore?), contravvenendo a non so quante leggi e al dettato della Costituzione. Che cosa aspettano i magistrati a sequestrarle e a chiuderle? (Oltretutto lo Stato i secondini non li licenzia).

E poi vogliamo individuare l’“oggettiva” responsabilità politica e “quindi” criminale (Ingroia docet) dei vari governi e governanti che non hanno posto rimedio a tutto quanto su detto? Insomma, un avviso anche a loro no? Dici che esagero? Vista l’aria che tira non mi sembra.

Tuo affezionatissimo zio Berlicche

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1 commento

  1. Giovanni

    Che bella lettera, Berlicche! Ma tuo nipote è ancora più astuto: sta tentando di diffondere ombre sulla magistratura, in modo tale che il caos regni sovrano. E si serve di ferventi cattolici (in realtà servi di satana) per farlo. Ma quando Cristo tornerà troverà ancora la fede sulla terra? Non credo …

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