Contenuto riservato agli abbonati

Con i pannelli solari low cost, la Cina ha distrutto l’industria europea

Di Leone Grotti
08 Marzo 2024
Nel 2023 il monopolio nel fotovoltaico del Dragone è salito al 94 per cento. La produzione in Cina costa la metà rispetto all'Europa. Le imprese nostrane chiudono, invocando dazi e sussidi dall'Ue. Che resta a guardare
Una centrale fotovoltaica in Francia
Una centrale fotovoltaica in Francia (Ansa)

Il Pil della Cina crescerà del 5% nel 2024, secondo gli obiettivi fissati dal Partito comunista. Per raggiungere questo ambizioso risultato, Pechino punta tutto sulla transizione ecologica e sul dominio delle tecnologie indispensabili ad attuarla: auto elettriche, batterie al litio e pannelli solari. Soprattutto nel settore dell'energia solare lo strapotere del Dragone è impressionante: nel 2023 il monopolio nella manifattura dei pannelli è salito a uno stratosferico 94%, secondo il New York Times. Se gli Stati Uniti cercano disperatamente di tenere il passo a suon di sussidi, l'Unione Europea è immobile e assiste attonita al fallimento delle proprie aziende, che cadono come tessere del domino una dopo l'altra.
I pannelli solari cinesi costano la metà
L'anno scorso l'export cinese dei pannelli solari è cresciuto del 38%, quello dei componenti chiave a costruirli è raddoppiato. Secondo il Financial Times, i costi di produzione in Cina di un pannello solare sono la metà rispetto a quelli...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati