Con “I colloqui fiorentini” torna la voglia di parlare di poesia

Di Daniele Ciacci
03 Febbraio 2012
Il prossimo 23 febbraio prenderà il via l'undicesima edizione del convegno organizzato dall'associazione Diesse di Firenze. Protagonista di quest'anno Ugo Foscolo, che professori e studenti proveranno a conoscere meglio attraverso la sua importante produzione letteraria e i luoghi fiorentini che ne influenzarono la scrittura

A Firenze si respira area di poesia. La capitale delle lettere italiane ospita i Colloqui Fiorentini, iniziativa che ormai da undici anni unisce professori e alunni di tutta la nazione per confrontarsi sulla letteratura e sulla scuola. Organizzata da Diesse Firenze, associazione per la formazione e l’aggiornamento, l’organizzazione vanta persino l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il convegno, che si terrà al Palazzo dei Congressi di Firenze tra il 23 e il 25 febbraio, quest’anno è dedicato a Ugo Foscolo e s’intitola Tu passeggerai sovra le stelle, riprendendo un celebre brano delle Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Duemila tra studenti e docenti provenienti da 130 scuole d’Italia parteciperanno a lezioni no-stop in grandi aule della città. I corsi saranno tenuti da Giovanni Maddalena, professore dell’Università del Molise, Elena Pontiggia, dell’Accademia di Brera e Marino Biondi, docente dell’Università di Firenze. Alla tre giorni, inoltre, parteciperanno lo scrittore Alessandro D’Avenia e il poeta Davide Rondoni, che accompagneranno gli studenti nella lettura di alcuni brani de Le ultime lettere di Jacopo Ortis e della poesia Alla sera. Il programma prevede visite guidate ai luoghi foscoliani del capoluogo fiorentino, come la basilica di Santa Croce, nucleo del suo I sepolcri. Un secondo itinerario mostrerà ai giovani la città tra Otto e Novecento e  i quartieri che caratterizzarono lo sviluppo della letteratura contemporanea. «Vogliamo recuperare il piacere della scuola – spiega il professore Pietro Baroni, direttore de I Colloqui Fiorentini – fuori da schematismi e ideologie, facendo lavorare insieme studenti e professori. È un modello nuovo, che nasce dall’esperienza fatta quotidianamente sul campo e vuole riconoscere e valorizzare le migliori energie presenti nella nostra scuola nazionale».

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