Con chi si è consultato papa Benedetto XVI prima di dimettersi? «Con Gesù Cristo»

Di Redazione
12 Febbraio 2013
Fulminante battuta di Peter Seewald, il giornalista autore del libro intervista col pontefice. «Questi otto anni di pontificato hanno portato ad un rinnovamento della Chiesa»

Con chi si è consultato il Papa prima di prendere la decisione annunciata ieri? «Con Gesù Cristo». La battuta fulminante è di Peter Seewald, il giornalista tedesco con cui papa Benedetto XVI ha scritto il libro intervista Luce del mondo. Un libro che è tornato di grande attualità ieri, con l’annuncio delle dimissioni del papa. Nel volume di Seewald, come ha ricordato anche ieri in conferenza stampa padre Lombardi, erano contenuti dei passaggi sulle possibili dimissioni di un pontefice.

CI HA PENSATO A LUNGO. Intervistato oggi dal Corriere della Sera, Seewald racconta di aver capito durante quei colloqui che il papa alle dimissioni «ci aveva riflettuto a lungo. Ed è un uomo che fa quello che pensa e quello che dice». «La sua concezione della guida della Chiesa — spiega — non ha niente a che fare con l’esercizio del potere, ma solo con la dimensione spirituale e religiosa. Questa modernità è stata il suo tratto distintivo».
Quanto hanno pesato in questa scelta le condizioni di salute?, chiede Paolo Lepri che lo intervista. «Non si può definire Benedetto XVI un uomo malato dal punto di vista strettamente medico. Certo, però, ha i malanni di un uomo della sua età, come la stanchezza, la perdita delle forze. Ha problemi a un occhio e cammina con difficoltà. Evidentemente ha capito di non poter più proseguire la sua azione».

SI RITIRERA’. Seewald dice di essere sicuro che ora Benedetto XVI «non farà mancare al nuovo Pontefice il sostegno e la vicinanza cristiana, ma in prospettiva penso che si ritirerà completamente in una dimensione spirituale. Non ha cercato questo ufficio, al quale ha dedicato tutte le sue forze finché ha potuto, fino all’ultimo istante».

RINNOVAMENTO E SCANDALI. Che pontificato è stato quello di Joseph Ratzinger e come verrà ricordato? «Come un innovatore – risponde il giornalista tedesco –, che ha insegnato alla Chiesa come mantenere i suoi contenuti in una nuova epoca. Nessun altro Papa ha lasciato un’eredità di scrittura così importante e profonda. Nessuno ha lasciato una così importante opera su Gesù. Questi otto anni di pontificato hanno portato ad un rinnovamento della Chiesa, oggi più unita al proprio interno». Un papa coraggioso e geniale «nel presentare la spiritualità anche in modo semplice. È una persona di enorme autorità ma anche di grande leggerezza. È un uomo che rende facile dialogare con lui. Il pontificato sarà ricordato per aver reso chiara a tutti la centralità di Dio. E questo rimarrà per sempre, al di là dei terribili scandali che hanno segnato il periodo del suo pontificato».
Scandali come quello dei preti pedofili, che Benedetto XVI ha affrontato «anche quando era cardinale, e non ha mai tentato di mettere la polvere sotto il tappeto, mettendo in primo piano la giusta esigenza di giustizia per le vittime».

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