Colpevoli solo di essere uomini

Ogni giorno i mass-media ci fanno partecipare in prima persona alle grandi vicende della nostra vita nazionale (qualcuno tanti decenni fa parlava di “Italietta”). Così c’è stato il tormentone dell’eventuale secondo mandato del nostro inossidabile Presidente Ciampi: poi c’è stata la grande vicenda delle quote-rosa con la Prestigiacomo raggiante accanto all’altro inossidabile Presidente. E poi, ben miscelate con le prime, cose meno importanti come la mattanza nazionale della 194 ed i deliri pseudo scientifici sull’eutanasia. Naturalmente abbiamo vissuto, minuto per minuto, come il calcio, le risse nel centro-destra e nel centro-sinistra.
Abbiamo una gratitudine assoluta, comunque, per Filippo Facci e per Il Giornale perché hanno pubblicato, lunedì 21 novembre, un’agghiacciante reportage sulla vita nei campi di concentramento cinesi. Non dimentichiamoci, mentre leggiamo, che siamo nel 2005. «Esecuzione senza processo, traffico d’organi, torture atroci. Uno scampato racconta: colpevoli solo di essere uomini». Ed ancora: «Nessun tribunale, nessun processo, nessuna difesa: solo un’accusa, quella di essere cattolico o contro-rivoluzionario». Alcuni non confessano, solo perché a centinaia si suicidano prima. Nel 2003 sono state giustiziate in Cina più persone che in tutti gli altri paesi del mondo.
Mi par di ricordare che l’anno scorso più di 200 imprenditori italiani (naturalmente sia di centro-destra che di centro-sinistra) sono stati in Cina, per ritagliarsi una piccola o grande fetta della torta del grande mercato cinese. Naturalmente non hanno detto una parola sui diritti dell’uomo. E Bush, il propagatore della democrazia nel mondo, ha sommessamente detto che ci vorrebbe un po’ più di libertà in Cina e ha consigliato di invitare a Pechino qualche bonzo buddista e qualche cardinale vaticano. Ma solo per questo timido gorgheggio gli hanno ricordato che in Cina comandano loro e fanno quello che vogliono. Tocca alla Chiesa di Dio, di fronte ad un inferno come questo, proclamare che solo il Figlio di Dio, nel mistero della sua Pasqua, rende sacra ogni vita e che tutta questa ingiustizia è un terribile colpo di coda del Nemico di Dio, che vive nella storia. E tocca a noi cristiani piangere, nelle nostre anime, per questo terribile dolore e per queste tremende ingiustizie.
Personalmente ho fatto mettere la pagina del Giornale nel sito della mia diocesi con questa introduzione: «Il Vescovo di San Marino-Montefeltro sente il gravissimo dovere di coscienza di invitare tutti i fedeli alla lettura di questa agghiacciante testimonianza. Che Dio non maledica una società in cui avvengono fatti come questi». Ho visto anche la puntata di Otto e Mezzo dedicata a questa vicenda. Tutte le volte che vedo Giuliano Ferrara mi dispiace che non sia prete.
* Vescovo di San Marino-Montefeltro

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