
A Cair Paravel
Coi bambini alla mostra di Costantino. Per imparare cos’è l’audacia (e quanto costano le caramelle)
Con questo articolo Valeria De Domenico inizia la sua collaborazione con tempi.it, segnalando eventi, libri e tutto quanto ruota attorno al mondo dei bambini. Partendo dal punto di vista migliore che esista: quello di una mamma appassionata al destino dei suoi figli.
“COSTANTINO 313 d.C. – L’editto di Milano e il tempo della tolleranza”
È una di quelle date che a scuola ti fanno studiare a memoria. L’anno prossimo di questa data ricorrerà il 17° centenario e quindi eccoci alle prese con quello che potrebbe essere un grosso evento commemorativo, ma che fortunatamente è molto di più.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione, ci hanno incuriosito le parole dell’assessore Boeri, il quale immaginava lo stupore di un ragazzino di 11 anni che visitando la mostra abbia a imbattersi nell’immagine di una Milano capitale dell’Impero Romano d’Occidente! Che anche solo a livello intenzionale, un evento culturale si ponga lo scopo di ridestare nei giovani il senso di appartenenza a una grande Storia ci è sembrato promettente.
L’audioguida per bambini, come quella per adulti, è stata sviluppata da Antenna International. Costoro hanno immaginato che Elena, madre di Costantino, si trovasse a condurre nel percorso espositivo la piccola Costanza, figlia dell’imperatore, illustrando i reperti e attingendo ai propri ricordi. Efficace.
Il dialogo tra nonna e nipote si snoda su toni colloquiali e vivaci e, soprattutto, punta l’attenzione sui reperti più significativi ai fini didattici, quindi non si disperdono energie. Costanza fa le domande che i nostri figli vorrebbero fare («ma con queste monete ci potrei comprare delle caramelle?») e le risposte sono chiare e mirate a seguire il filo conduttore dell’esposizione. Dunque, alla fine, i bambini alcuni concetti precisi li portano a casa.
Viene spiegato come l’editto introduca un principio di tolleranza (sarebbe meglio dire “libertà religiosa”!) assolutamente inedito per la mentalità romana, quindi come fosse già di per sé frutto di un contesto in cui i valori cristiani avevano iniziato a permeare. Non a caso nel commento del testo, si sottolinea che l’enfasi conferita al passo sulla tolleranza risulta inconsueta nel linguaggio burocratico.
L’apporto delle tecnologie di comunicazione è ridotto al minimo e questo non è un limite, anzi offre ai bambini la possibilità di sperimentare la ricostruzione dei fatti del passato attraverso gli oggetti archeologici. Ciononostante opportuna e esplicativa rimane la sintesi di un vecchio film degli anni ’60 sulla vita di Costantino e la rappresentazione animata dell’Arco di trionfo eretto a Roma dal Senato per commemorare la battaglia di Ponte Milvio (a fugare specie tra i preadolescenti la plausibile tentazione di associare il monumento a romantici cumuli di lucchetti!).
Nelle ultime due sale interamente dedicate a Elena, ai bambini viene consegnata oltre che l’immagine di una figura femminile protagonista, come raramente era stato in epoca pagana, la leggenda del ritrovamento della Santa Croce. Senza esprimere giudizi su un racconto che non è oggettivamente comprovato, ma riconoscendone il valore storico, i bambini vengono messi di fronte a dei reliquiari del Santo Legno.
Accompagnando i ragazzi nella visita della mostra, aggiungerei qualcosa, però: una sottolineatura forse un po’ trascurata, cui in verità ha dato rilievo anche la storiografia marxista (Paul Veyne): quello di Costantino fu «l’atto più audace mai compiuto da un autocrate in ispregio alla grande maggioranza dei suoi sudditi», dal momento che la popolazione cristiana nell’impero era circa il 10% del totale e questo deve far pensare che gli ideali cristiani avevano realmente affascinato l’imperatore, il quale in essi vedeva un modo nuovo di guardare la realtà, all’insegna del quale il suo regno avrebbe prosperato. Un gesto comunque inatteso.
Di fatto l’editto giunse come un moto di pietà verso i lapsi, coloro che di fronte al martirio avevano abiurato. E viene da chiedersi in quanti, riemergendo dal buio delle catacombe, avranno pensato: «Ecco, che ancora una volta Dio si piega verso i suoi figli più deboli! Ecco, come l’infinita Misericordia di Dio trasforma la debolezza dell’uomo in nuova forza per la Sua Chiesa!».
La mostra curata da Paolo Biscottini e Gemma Sena Chiesa, rimarrà a Palazzo Reale a Milano
dal 25 ottobre 2012 al 17 marzo 2013 e sarà poi allestita a Roma, presso le sedi del Colosseo e
della Curia Iulia dal 27 marzo al 15 settembre 2013
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