
Ciondoli, quadri di Picasso e una statua di marmo. La bacheca 2.0 degli oggetti smarriti o trovati
Una volta c’era il deposito oggetti smarriti e rubati, presso le stazioni e gli aeroporti, che si trasformavano involonatariamente in miniere di piccole storie personali. Ora che tutto è 2.0, la Polizia di Stato ha pensato che anche i furti lo sono diventati. E così ha creato la bacheca degli “smarriti e rubati” e soprattutto dei “recuperati”, con le segnalazioni delle questure di tutt’Italia. Su questure.poliziadistato.it/bacheca/ si può eseguire una ricerca libera, tra gli oggetti, oppure segnalare la data del furto e la provincia, per trovare le eventuali corrispondenze: se i proprietari riconoscono qualche oggetto sottratto dai soliti ignoti, possono contattare i commissariati in cui sono al momento custoditi e presentare la copia della denuncia di furto. Tutti gli altri curiosi, invece, con le storie di quegli oggetti possono fare un viaggio tra le italiche manie e ruberie.
I CASSETTI E LE MOTOSEGHE. Fortunati i proprietari di collane, braccialetti e anelli in oro bianco e giallo recuperati a Pistoia nel gennaio 2013, ma qualcuno riconoscerà forse un pezzo del proprio gioiello, tra le pietre preziose di vario taglio e caratura sequestrate a Bari il 18 dicembre scorso, insieme ad una scatola preziosa e ad un curioso “monile a forma di violino”. Poi ci sono i ciondoli (ce ne sono tanti: a forma di coccinella, ovali, tutti di pietre) e i fermacapelli appena ritrovati a Reggio Calabria, la tamarrissima collana da uomo, d’oro giallo con ciondolo a forma di croce, recuperata a Salerno.
Anche per l’arredamento c’è scelta. Nei commissariati romani si è ammonticchiata un’intera “collezione” di vassoi e posate d’argento, tra cui spiccano oggetti come i due portapasticche con iniziali incise, le auto, i tappi da bottiglia, il portaprofumo (tutti d’argento), persino una miriade di monete da 500 lire. A Benevento la questura ha recuperato invece quattro cassetti in legno: i ladri con furbizia avranno già rivenduto il resto della mobilia, ma almeno questi sono rimasti.
A Bari i ladri hanno rubato di tutto, ma la polizia è riuscita a raccogliere anche refurtiva più spiccia. Oggi custodisce gli occhiali da sole firmati (Gucci, Louis Vitton), e un’infinità di cellulari, sottratti con destrezza su una spiaggia d’estate, gli accendini zippo, un beauty case di pelle.
A Reggio Calabria è stata recuperata una borsa in pelle bianca, sicuramente frutto di uno scippo per strada, ma persino una “bomboniera raffigurante un angioletto su cavallo a dondolo”, forse ricordo della nascita di un nipotino.
A Genova hanno trovato un fermacapelli nero a forma di farfalla, magari volato via da una borsa rubata, due monete da 20 centesimi di franco svizzero, la chiave di uno scooter Kimko; mentre a Torino 12 modellini di auto da collezione.
I ladri di biciclette sono stati fermati più volte a Pisa, e oggi la questura offre una vasta gamma di due ruote da uomo e da donna (con cestino incluso). Alla questura di Perugia sembrerebbe di essere dal ferramenta, dopo il recupero di vari motori per motocoltivatori, una sega a nastro, una mola circolare. Più chic di nuovo Genova, dove si trovano borse e sacche Louis Vitton e Dolce e Gabbana.
LA STATUA DENUNCIATA. Sul sito della polizia si può anche segnalare con una foto, l’oggetto di cui si è stati rapinati. Comprensibile l’angoscia del proprietario di un negozio la Murrina, svaligiato a Foggia nel 2010, e che ora pubblica un intero catalogo di vasi, lampadari, soprammobili in vetro di murano, viola, verdi, arancioni. Elegante doveva di certo essere il proprietario del comò siciliano stile Luigi XIV in bois de rose e violetto (7mila euro di valore) rubato a Palermo nel 2008.
Disperato il proprietario dei due disegni a matita di Pablo Picasso (Personnage, del 1969, e Dejuner sur l’herbe del ’62), sottratti a Salerno nel 2012.
Tra gli oggetti ce ne sono altri più particolari: gli specchi rubati ad Asti, le due coperte in pelliccia (una del misterioso animale Guanaco, l’altra in visone, preziosi reperti vintage-kitch anni ’70) denunciate a Trastevere (Roma). E sempre a Roma, viene da chiedersi come il misterioso ladro sia riuscito a passare inosservato, mentre rubava la “Statua di circa 1.20 mt. in marmo rappresentante una donna che fugge da Troia con bambino in braccio del 1800 con base in legno e lastra in marmo alta circa 80 cm”.
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