In Cina la chiesa resiste

Di Bottarelli Mauro
11 Maggio 2006

La Commissione americana per la libertà religiosa nel mondo, attraverso un report inviato al segretario di Stato Condoleezza Rice, sta «monitorando molto da vicino» la situazione della libertà di fede e di culto in India, anche se il paese non rientra ancora nella lista di quelli “particolarmente preoccupanti” da questo punto di vista, come la Cina e l’Arabia Saudita. La Chiesa indiana «accoglie con favore questa valutazione», ma si dice «molto preoccupata della situazione della libertà religiosa».
I vescovi della Chiesa sotterranea cinese chiedono a tutti i fedeli della Repubblica popolare di pregare per i sacerdoti della Chiesa ufficiale, perché siano fortificati nella loro fedeltà al Papa. Le preghiere devono contrastare l’opera dell’Associazione Patriottica, che, dopo le ordinazioni illecite dei giorni scorsi, sottopone i sacerdoti a sessioni politiche e lavaggi del cervello per tagliare il loro legame con Roma.
Oltre 10 mila pazienti sono stati curati nella parrocchia di Dong Ha, 150 km a nord di Saigon, in Vietnam. «Abbiamo condiviso l’insegnamento della Bibbia nella nostra vita – racconta ad AsiaNews il parroco di Dong Ha – in piccoli gruppi. Ci sono stati buoni risultati, per ciascuno e per la comunità, con una riduzione dell’80 per cento dei problemi sociali nella zona». La parrocchia è frequentata da oltre 6 mila persone, 1.200 delle quali cattolici.

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.