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Cina. Cento anni di persecuzioni

Di Leone Grotti
13 Luglio 2021
Il partito comunista cinese festeggia l’anniversario senza raccontare come abbia cercato di «spazzare via la mentalità religiosa»
Celebrazioni per il centesimo anniversario della Repubblica popolare cinese, Pechino, 1 luglio 2021
Celebrazioni per il centesimo anniversario della Repubblica popolare cinese, Pechino, 1 luglio 2021

L’ultima Messa nel monastero di Nostra Signora della consolazione di Yangjiaping fu celebrata alle due del mattino del 9 luglio 1947. Il convento costruito nel 1883, abitato da 75 trappisti, in maggioranza vecchi e infermi, si trovava nella regione nord-orientale della Cina, sulla linea di demarcazione tra le forze del Partito comunista e quelle nazionaliste.
L’esercito rosso avrebbe conquistato l’intero paese solo due anni dopo, nel 1949, ma già prima della nascita della Repubblica popolare i cristiani ebbero un assaggio di quello che sarebbe poi avvenuto sistematicamente nei decenni successivi. Quando infatti i comunisti sfondarono le linee nemiche, spinsero gli abitanti dei 30 villaggi circostanti a saccheggiare il monastero e, arrestati i monaci, li processarono davanti a un migliaio di persone con l’accusa di essere nazionalisti e spie dei giapponesi.
I trappisti vennero picchiati selvaggiamente e a chi implorava pietà, i comunisti rispondevano: «Il tempo della pietà è fi...

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