
Ci risiamo. Mancano solo 93 milioni di vaccini e poi #andràtuttobene

Cronache dalla quarantena bis / 1
Ci risiamo. Mi tocca di nuovo mettere la mascherina e immergermi nelle cronache di lockdown. 2. La vendetta. Da lunedì 15 marzo 2021, siamo messi esattamente come domenica 8 marzo 2020. C’è una variante però: Mario Draghi al posto di Giuseppe Conte. È un ottimismo un po’ meno fulminato di quello del famoso portajella #andràtuttobene. Qui adesso Draghi ha più aplomb, non fa il padre della patria di padre Pio e non ha il ciuffo accalappia Milf a Molfetta.
Senza dubbio «ce la faremo»
«Ce la faremo. Stretta necessaria ma sosterremo le famiglie. Aspettiamo il nostro turno per i vaccini». Così dice il premier eurofit al titolo sinfonico e accordato ai giornaloni in forma di giusta e doverosa rassicurazione ai sudditi cittadini. Sì, dico “sudditi” perché un po’ lo siamo diventati dopo trent’anni di antipolitica e di non politica per menare prima il Berlusca poi chiunque mettesse fuori la testa.
Sabina Guzzanti, ce la meni anche tu sulla «democrazia morta», proprio tu che per tanti anni hai fatto la becchina, in effigie naturalmente, ma con la satira da mattanza, appunto, alla politica? Ed eccoci qua. «Ce la faremo». Non ci sono dubbi. Se non viene prima la fine del mondo e se la Covid Culture non seguirà la Cancel Culture dove si è infilata la democrazia americana, certamente, sicuramente, con la grazia di Dio ce la faremo.
Il risultato dell’antipolitica
Ma ammettiamo almeno questo, rifletteteci: in 30 anni la Germania ha avuto Helmut Khol e Angela Merkel. La Francia Nicolas Sarkozy e Emmanuel Macron. La Gran Bretagna Tony Blair e Boris Johnson. Semplifico naturalmente, ma per far risaltare ancora di più ai nostri occhi ed esperienza italiani che noi invece abbiamo avuto trent’anni di ammazza Berlusconi e chiunque avesse la presunzione di fare politica. Il risultato è questo: peso specifico dell’Italia in Europa e nel mondo? Zero.
Ti possono mettere in fila per ultimi nella distribuzione dei vaccini, ammazzarti un ambasciatore in Africa, prenderti in giro con la via della seta di paese occidentale più favorito nelle relazioni con la Cina, e poi ammollarti dispositivi di pongo. Ma guardiamo avanti. Avremo ancora tre anni di parlamento morto. Tre anni di governo dello Stato (perché questo è il governo Draghi, l’ultima riserva della Repubblica).
Però ci sono i vaccini
Però a differenza dell’anno scorso ci sono i vaccini. Purtroppo è proprio questa l’altra mezza verità: c’è ne sono 7 milioni e noi italiani siamo almeno 60 milioni. In più c’è il richiamo. Diciamo che ce ne servirebbero almeno 100 milioni, e non ci tranquillizza il fatto che è partito l’hub, che a fine mese ne arriveranno 532 mila (su 100 milioni?). E che quelli che abbiamo – una manciata – sono soprattutto AstraZeneca, che qualche problemino empirico sembra lo ponga.
Io non sono un pessimista. Io non sono per abbattere il morale della truppa. E a dirla tutta, sono un cattolico popolare che se mi dicessero facciamo un fronte di mobilitazione per tirare su il paese io mi arruolo. Ma c’è la Sant’Egidio che fa già tutto. Perfetto. Ubi maior… Avanti con questo accento e strazio sui poveri che state sicuri diventeremo poveri tutti e si salvi chi può.
Però c’è Sala che entra nei Verdi
Ma dicevo che sono sul pezzo e non voglio destare pessimismi. Ma neanche anestetici. Se cercassi notizie divaganti ma fortemente rassicuranti vi darei questa dei 72 mila islamisti a cui, passato il viaggio epico di pace di papa Francesco in Iraq, sarebbe saltata la mosca al naso di farci la barba da Londra a Parigi, passando naturalmente da Berlino per farsi una birra rossa.
Per fortuna c’è almeno la bella notizia che Beppe Sala entra nei “Verdi Europei” ed esce dal Pd. Fantastico. Così moltiplicherà le piste ciclabili che gli stanno facendo una propaganda tanto buona per le prossime elezioni spostate a ottobre, visto che non c’è zona a Milano in cui non siano sorti “comitati cittadini” arrabbiatissimi.
Però ci sono le piste ciclabili
Ma certo, uno pensa che per fare una ciclabile basta alzarsi al mattino, andare dal ferramenta, un barattolo di vernice bianca e giù a pitturare come artisti di strada le vie principali. Dove prima passavano le automobili adesso passano ciclisti arrotati, auto che scaricano i disabili in mezzo alla strada, code interminabili di auto perché le piste ciclabili bloccano il traffico, eliminano centinai di parcheggi. E poi c’è l’area B, e l’area C, dove non entri col diesel. E dall’anno che verrà c’è il nuovo piano green. Che tra alberi e piste ciclabili, sai cosa ti dico, ma che ci vai a fare in Valle d’Aosta, vieni in piazza Duca d’Aosta, e poi la strada è tutta dritta fino in cima al Duomo, da dove si vedono le Alpi e si respira un bel particolato proprio specifico della Valle Padana.
Come? Hai detto che vuoi riprendere a lavorare, ce la faremo e perfino che potrà #andaretuttobene? Beh, allora qua la mano, hai la fede, ce l’ho anch’io. Non però nello Stato demiurgo. Ma nel buon Dio.
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