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A premere per una dichiarazione congiunta Nato-Ue più impegnativa e di più vasta portata delle due precedenti non è stata la Nato, ma l’Unione Europea. Disposta a concessioni come quella di sottoscrivere l’affermazione che «la crescente assertività della Cina e le sue politiche presentano sfide di cui dobbiamo farci carico» (appena due mesi dopo la visita del cancelliere Olaf Scholz a Pechino nel corso della quale il capo del governo del più importante paese europeo ha dichiarato che «il mondo ha bisogno della Cina», e con un accordo globale Cina-Ue sugli investimenti in attesa di ratifica dal dicembre 2020) pur di vincolare gli Stati Uniti alla difesa dell’Europa, nei tempi bui che si profilano per il continente.
Joe Biden ha ripetuto in più occasioni (la prima il 24 febbraio dello scorso anno all’indomani dell’attacco russo all’Ucraina, l’ultima alla fine di settembre) che l’America è pronta a difendere «ogni pollice di territorio dei paesi della Nato», ma a Bruxelles e nel...
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