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La risposta della Chiesa alla perdita di vita comunitaria contemporanea

Di Massimo Camisasca
23 Gennaio 2022
L’individualismo dei diritti ha distrutto i legami interpersonali, il potere ha bisogno di persone sole. Ma il cristiano non è mai solo
30.000 persone in piazza San Pietro, a Roma, per un angelus di papa Francesco nel 2017 (foto Ansa)

Ho visto nascere la Chiesa di domani/2. Nel mio intervento precedente ho voluto mettere in guardia dallo strabismo dei liberal e dei reazionari. Non si può guardare alla Chiesa con occhi mondani. Si finirebbe per coglierne solo la superficie, anche della sua realtà storica, non solo del suo cuore profondo.
La Chiesa nasce ora, eppure è nata tanto tempo fa. È nata quando Cristo ha chiamato gli apostoli perché stessero con lui e li ha mandati in tutto il mondo, ripieni del suo Spirito. Ma nasce ora, nel momento in cui una persona si imbatte in qualcosa o qualcuno che gli fa scoprire, gustare l’attualità di Cristo, che Cristo è vivo ed entra nella vita, cambiandone la direzione.
C’è un passo degli Atti degli apostoli che ci racconta come questo fosse vero già per la prima generazione di cristiani che non aveva visto Gesù.
San Paolo era a Cesarea, il porto della Palestina e la residenza del procuratore romano, rappresentante di Cesare in quelle terre. A Ponzio Pilato, destituito da Tiberi...

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