
Chiamare le cose con il loro nome in politica. Mantovano alla festa di Tempi

“Chiamare le cose con il loro nome” significa «affrontarle per quello che sono senza accampare scuse», perché chi governa «perde il diritto alla lamentela e invece acquista il dovere di dare delle risposte». Così, in questa breve intervista in margine all’incontro “La politica alla prova”, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano commenta il titolo della festa di Tempi in corso a Caorle.
L’occasione è la seconda edizione del premio intitolato al fondatore di questo giornale, Luigi Amicone. È stato proprio Amicone a “ingaggiare” come collaboratore Mantovano: «È stato una persona che mi ha insegnato tanto», ricorda il sottosegretario, innanzitutto «la concretezza della fede».
«Il coraggio di esprimere quello che pensiamo, e di farlo in assoluta libertà dovrebbe stare nel cuore di tutti noi», dichiara il sindaco di Carole, Marco Sarto, spiegando perché il Comune veneto ha deciso di ospitare anche quest’anno la festa di Tempi.
Video e foto di Nicola Marchesin
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