Chi sono i volontari che si sono messi «al servizio della Sindone»

Di Elisabetta Longo
18 Aprile 2015
Sono 4500 le persone che hanno scelto di donare il proprio tempo gratuitamente per l'ostensione. Ne parliamo col segretario che li sta seguendo, Lorenzo Ceribelli

sindone-2015Non ci sarebbe un’Ostensione della Sindone se non ci fossero i volontari della Sindone. Ne parliamo con Lorenzo Ceribelli, responsabile della segreteria volontari.

Sono stati “arruolati” 4.500 volontari, un record. Vi aspettavate una simile risposta?
L’obiettivo desiderato era quello di raggiungere il numero di almeno 4 mila volontari. Il risultato finale ha ampiamente superato le aspettative. La maggior parte dei volontari provengono da Torino e da località sparse del Piemonte, ma c’è anche un nutrito gruppo di persone provenienti da altre parti d’Italia.

Come sono stati preparati i volontari?
C’è stata una prima tranche di quattro lezioni: una sulla parte storica relativa alla Sindone, una sulla parte scientifica, un’altra sull’aspetto esegetico-pastorale e l’ultima lezione su questioni e indicazioni pratiche generali. Dopo questa serie di incontri comuni per tutti i volontari, si è proceduto all’assegnazione di ciascun volontario ad un servizio differente e sono iniziate delle sessioni specifiche di uno/due incontri in cui sono stati forniti tutti i dettagli del servizio.

I volontari “dalla giacchetta viola” offrono il loro tempo gratuitamente. Cosa li spinge a partecipare?
Le motivazioni sono le più varie, ma quello che prevale è il desiderio di mettersi al «servizio», il sentirsi legati alla Sindone e partecipare alla custodia e cura della medesima. Vi è poi la consapevolezza di un evento importante per la Chiesa locale e per la città stessa, volendo essere parte attiva e non solo da semplici spettatori. Alcuni hanno scelto di partecipare come volontari perché colpiti profondamente dai pellegrini nelle precedenti recenti Ostensioni della Sindone. L’esperienza li aveva talmente toccati da decidere, questa volta, di donare il proprio tempo. Tra i volontari ci sono anche tanti nonni, che garantiscono la loro presenza nei momenti in cui non devono accudire i nipoti.

Durante il conferimento del mandato ai volontari, l’arcivescovo Cesare Nosiglia si è raccomandato di non dimenticare i malati e i disabili. Quanto è importante, da questo punto di vista, il ruolo dei volontari?
È fondamentale ed indispensabile: in primo luogo accoglieranno i malati e i disabili sapendo che sono i pellegrini più graditi e poi si metteranno al loro servizio, accudendoli da quando scendono dal mezzo di trasporto a quando ripartono, anche mediante ausili specifici, carrozzelle e lettini, che ci sono stati donati per l’occasione.

Come si comporteranno i volontari durante la visita del Santo Padre, il 24 giugno?
È stato detto che avranno un settore dedicato a loro durante la Messa in piazza Vittorio e quindi molti saranno lì con la loro casacca viola, ma altri saranno dislocati nei vari punti di accesso e nei punti strategici per garantire un corretto svolgimento della funzione. Oltre che volontari, sono innanzi tutto fedeli.

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1 commento

  1. maurizio dalla costa

    La fede è un dono, trasmessa verbalmente da che è vissuto al tempo di Gesù. “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto”. Non è necessario avere il supporto della scienza per convertirsi.

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