Chi comanda nella “società dell’informazione”

Di Rodolfo Casadei
28 Febbraio 2002
Nei tre documenti congiunti sui temi del lavoro e della cooperazione internazionale che Berlusconi e Blair

Nei tre documenti congiunti sui temi del lavoro e della cooperazione internazionale che Berlusconi e Blair hanno firmato il 15 febbraio scorso compare anche l’espressione knowledge society (“società del sapere”), e con buone ragioni: nell’economia del XXI secolo la conoscenza, intesa come un insieme di informazione-formazione-comunicazione, sarà contemporaneamente il fattore produttivo e la merce principale.

E’ misurabile il cammino delle nazioni verso la “società della conoscenza”? Qualcuno ci sta provando con un indice chiamato ISI, Information Society Index. Questo indice rappresenta, come scrive Paolo Morawski nell’opera collettiva Lo sguardo dell’altro – Per una governance della globalizzazione (Il Mulino 2001), «il primo tentativo di misurazione della capacità di partecipazione alla rivoluzione dell’It – Information technology».

L’ISI è il risultato della media ponderata di ben 23 indicatori, che tengono conto non soltanto della componente tecnologica della “società dell’informazione”, ma anche di quella socio-politica.

Essi sono infatti suddivisi in 4 gruppi; i primi 3 sono: infrastruttura computer (numero di PC pro capite, ecc.), infrastruttura Internet (quantità di commercio elettronico, numero di utenti Internet, ecc.) e infrastruttura dell’informazione (numero di telefoni fissi, telefoni cellulari, televisori, radio, ecc. pro capite).

Il quarto è rappresentato dall’infrastruttura sociale: tasso di iscrizione alle medie superiori e all’università, tasso di lettura dei giornali, libertà di stampa, libertà civili.

Il punteggio al di sopra del quale si può affermare che un paese «partecipa pienamente alla nuova era della comunicazione» è attualmente fissato a 4.000 punti, quota superata nella classifica per il 2002 da 26 paesi su 55 analizzati, fra cui l’Italia (che in tutte e tre le edizioni dell’elenco finora realizzate risulta stabile al 23mo posto). Nelle due precedenti edizioni il valore di riferimento era 3.500, e a superarlo erano stati 9 paesi nel 2000 e 24 nel 2001. Insomma, la “società dell’informazione” progredisce e si allarga, soprattutto in direzione dell’Asia.

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