Che fatica viaggiare low cost

Di Elisabetta Longo
01 Luglio 2013

Se avete già acquistato il biglietto aereo per le vostre vacanze, e la compagnia scelta è Easyjet, preparatevi a lunghe sessioni di fronte all’armadio. Nell’ardua impresa di compattare il guardaroba in una valigia di dimensioni minuscole. “50 x 40 x 20” sono le cifre che vi faranno impazzire, e appartengono alle nuove dimensioni dei bagagli Easy Jet. Quelle di prima erano 56 x 45 x 25, e sono state ridotte per permettere a tutti di mettere comodamente le proprie valigie in cabina. Molti centimetri in meno di spazio. Ciò significa che tutti dovranno dotarsi di nuovo trolley con misure adatte, nonché fare massima economia di vestiti.

SOLO DONNE. Ci sono compagnie aeree che invece cercano di fare economia sul peso del personale di bordo. È la GoAir, una compagnia low cost indiana, in difficoltà per quanto riguarda il prezzo del carburante necessario a rifornire la sua flotta. L’idea che si sono inventate le sue dirigenze è assumere solo hostess. Mediamente le donne pesano una trentina di chili in meno rispetto agli uomini, e i vertici della compagnia hanno calcolato che questo porterebbe 30 milioni di rupie l’anno. Subito spaventati i 132 stuart della compagnia. Ma la GoAir ha promesso loro che non verranno licenziati, semplicemente non ne assumeranno più.

AL CHILO. E sempre in fatto di chili, c’è pure chi si è inventato il “biglietto a peso”. Per volare sulla Samoa Air, compagnia dell’Oceania, occorre pesarsi, e pagare tanto al chilo. Il 75 per cento della popolazione locale infatti è in sovrappeso, e l’ad Chris Langton ha definito quest’idea “il sistema più corretto al mondo”. In questo modo, spera il dirigente, molte persone si impegneranno a fare i conti con la bilancia, allettati dalla prospettiva di pagare meno. Altro che prova costume.

 

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