Contenuto riservato agli abbonati
Davvero sottotono, almeno in Italia, il trentesimo anniversario dell’inizio del genocidio del Ruanda, che si fa coincidere col 7 aprile 1994, la data in cui l’aereo che riportava in patria il presidente hutu Juvenal Habyarimana fu abbattuto da un missile nei pressi dell’aeroporto della capitale Kigali. Sulle pagine di quotidiani nazionali importanti come il Corriere della Sera e La Stampa non è stata pubblicata nemmeno una riga, silenzio completo anche da parte del quotidiano cattolico Avvenire, benché il Ruanda rappresenti uno dei paesi più cristianizzati dell’Africa subsahariana e la Chiesa e i cattolici ruandesi abbiano avuto, sia nel bene che nel male, un ruolo di rilievo nella tragedia in cui culminò la guerra civile che infiammava il paese dall’ottobre 1990.
Nel corso dei massacri che iniziarono la notte stessa dell’abbattimento del velivolo (la cui origine resta fino ad oggi misteriosa, con rimpalli di responsabilità fra i sospettati degli opposti campi) e che terminarono con la...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno