
«Centrodestra disastroso, Pd in difficoltà e Monti è come Jaruzelski»
Mentre Silvio Berlusconi studia i dettagli del suo ritorno nell’arena politica, nel centrodestra – così come nel centrosinistra – regna ancora l’incertezza. Le ultime mosse del governo tecnico intanto sono finite preda della prossima campagna elettorale, già ai nastri di partenza. Per comprendere meglio le strategie delle diverse forze in gioco in questo momento di passaggio, tempi.it ha chiesto un parere a Sergio Soave, giornalista de Il Foglio ed editorialista di ItaliaOggi.
A due giorni di distanza dal passo indietro, come valuta l’annuncio del ritorno in campo di Berlusconi?
Una reazione nei confronti della sentenza era prevedibile. Ma è ancora presto per fare una valutazione. Bisogna prima vedere come andrà a finire. Per ora Berlusconi dice che bisogna riflettere se votare o meno la fiducia sulla legge di stabilità, mentre Bersani ha detto che non la voterà. Quello che è certo è che si nota la difficoltà complessiva del governo a imporre alla gente ulteriori sacrifici. Anche perché le elezioni sono sempre più vicine.
Come giudica la situazione del centrodestra?
Disastrosa. Vive una situazione di totale incertezza. Senza sapere se proseguire sulla via del risanamento coatto o ribellarsi ai diktat dell’Europa e della Merkel. E qualora il centrodestra volesse imboccare questa seconda strada, non si capisce se avrà la forza per farlo. Per ora sta cercando di ridurne l’impatto. D’altra parte non può fare altro. Il dilemma è questo ed è reale.
In casa Pd, invece, come sono messi?
È una situazione difficile. Se alle primarie vince Bersani non cambierà nulla. Tireranno avanti a campare un paio d’anni come fecero col governo Prodi in attesa che si rinnovi l’offerta politica. Ma se vince Renzi è diverso: potrebbe esserci un’iniziativa politica con ampia base per l’accordo tra i moderati e la rottura con la sinistra.
Vendola, dal canto suo, dice che sosterrà chiunque vincerà le primarie…
Forse lui. Non credo il suo elettorato.
Grillo trionferà alle urne?
C’è un Italia che non tollera lo statalismo e lo sappiamo. Questa Italia ha sperato in Bossi che l’ha delusa, ha sperato in Berlusconi che l’ha delusa, ora si affida a un’ipotesi puramente protestataria.
Dell’esecutivo Monti che giudizio si è fatto?
Personalmente stimo Monti: ha accettato i diktat dell’Europa, cercando di ridurre i danni per il paese. Ma con una sovranità limitata si vive male. Se si paragona l’Italia di oggi alla Polonia degli anni ’70, Monti sarebbe Jaruzelski: si è autoinvaso per evitare che l’invasione venisse dall’esterno. Ha accettato tutti i diktat, riducendone l’effetto, per non finire vittima dello spread a mille. Anche se essere vittime dello spread non è certo come essere invasi dai carri armati.
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