Censis: l’Italia è una società infelice

Di Redazione
07 Dicembre 2013
Consumi indietro di 10 anni. Una famiglia su quattro fatica a pagare tasse e bollette. Fuga all'estero e intolleranza nei confronti dello straniero. Ecco l'Italia nel 2013

Consumi indietro di 10 anni. Una famiglia su quattro fatica a pagare tasse e bollette. Più 29 per cento gli emigrati all’estero, ma anche cinque mila nuove aziende rosa in un anno. Sono solo alcuni dei dati emersi dal rapporto Censis, radiografia del paese nel 2013, che definisce l’Italia «una società sciapa e infelice». La crisi, sembra dire il Censis, è più dentro ognuno di noi che fuori: è questione di soldi, certo, ma anche di accidia, immoralismo, disinteresse, depressione. Non è un caso se i giovani se ne vanno all’estero per trovare nuove opportunità; non è un caso se emerge un certo grado di intolleranza nei confronti degli immigrati; non è un caso se è aumentata la disillusione che spinge molti lontano, non solo dai partiti, ma anche dal più semplice impegno politico.

LA DISOCCUPAZIONE E LA POLITICA. Il tasso di disoccupazione dal 2008 è raddoppiato (dal 6,7 per cento al 12). Non solo, secondo Censis sono quasi 3 milioni le persone che cercano attivamente lavoro senza trovarlo e a queste vanno aggiunti 1,6 milioni di italiani che hanno smesso di cercarlo. Anche per questo, sono aumentate le persone che hanno trasferito la propria residenza all’estero.
Non amano i politici e i loro discorsi, gli italiani: uno su quattro dice di non interessarsi mai. Ma gli italiani non solo hanno smesso di interessarsi di politica, hanno anche smesso di occuparsene in prima persona.
IMPRENDITORI E SPIRITUALITA’. Non se la passano bene gli imprenditori, ma il dato non fa altro che confermare quello che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni. Il 4,4 per cento delle aziende ha chiuso i battenti causa crisi. Allo stesso tempo sono aumentate quelle gestite da donne (5 mila solo nel 2013) e ancor di più quelle gestite da stranieri (+16,5 per cento) con picchi da non credere: 40 mila negozi gestiti da marocchini, 12 mila dai cinesi. A questo dato si affianca in modo alarmante il dato che registra una crescita dell’intolleranza. Il 6,9 per cento delle persone che hanno risposto dice di avere una aperta ostilità nei confronti dello straniero, mentre quasi il 16 per cento si è dichiarato indifferente. E in questi tempi foschi è quasi normale che si sia registrata una rinascita della spiritualità: festival e convegni all’insegna della scoperta della scienza, della letteratura, dell’arte come pure della religione, magnetizzano l’interesse di migliaia di italiani.

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2 commenti

  1. luca

    caso strano dei dati relativi agli omosessuali neanche l’ombra… ha è vero il fatto che l’italia sia un paese inospitale per i gay è un fatto positivo

  2. beppe

    e ci si meraviglia pure della reazione all’invasione programmata scientemente dai tempi della ministra turco. non si possono discriminare i cittadini italiani, i pensionati, i bisognosi e poi pretendere che siano pure riconoscenti. quando non se ne potrà più nessuno si azzardi a dire ” ma come? con tutte le RISORSE che vi abbiamo portato?”

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