Cdm, Letta: «Stop all’Imu slitta martedì; al via piano dismissioni da 12 miliardi»

Di Chiara Rizzo
21 Novembre 2013
Il premier alla fine del consiglio dei ministri ha presentato una serie di misure, tra cui la dismissioni di azioni per un valore tra i 10 e i 12 miliardi da grandi enti come Fincantieri, Grandi Stazioni e Eni. «Con spending review meno tasse sul lavoro» ha assicurato

Enrico Letta ha confermato lo slittamento dello stop alla seconda rata dell’Imu, di cui si parlerà al consiglio dei ministri del 26 novembre, ma nella conferenza stampa al termine ha anche assicurato che «Sull’Imu il governo manterrà gli impegni presi. Martedì saranno approvati entrambi i provvedimenti sulla tassa sulla casa e sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia La seconda rata dell’Imu non sarà pagata perché questo è un impegno da tempo preso».

10-12 MILIARDI DALLE CESSIONI. Il consiglio dei ministri di oggi porta però un programma che potrebbe dare alle casse dello Stato un flusso dai 10 ai 12 miliardi di euro. Sono state infatti decise alcune cessioni di quote societarie detenute dallo Stato in enti di grandissimo valore strategico: sono in programma cessioni di Stm, Fincantieri, Cdp Reti, Grandi stazioni e di un 3 per cento delle azioni Eni ma – ha assicurato il premier – «senza che questo comporti l’andare sotto il 30 per cento». Letta ha quindi proseguito: «Complessivamente l’operazione di cessione di quote societarie dovrebbe far entrare tra i 10 e i 12 miliardi di euro nelle casse dello Stato, di cui la metà andrà a ridurre il debito nel 2014 e il resto a ricapitalizzazione della Cassa depositi e prestiti».

2 MILIARDI SOLO DALL’ENI. Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha quindi spiegato il piano del Governo più nel dettaglio: le cessioni arriveranno fino al 60 per cento della quota per Sace e Grandi Stazioni; del 40 per cento per Enav e Fincantieri, mentre, ha proseguito il ministro, la sola cessione di quote dell’Eni «ci consente di mobilizzare 2 miliardi senza scendere sotto il 30 per cento».

RIDUZIONE TASSE SUL LAVORO. Letta ha quindi anticipato alcune misure di cui beneficeranno i cittadini. C’è una piccola proroga del pagamento degli acconti fiscali, «dal 30 novembre al 10 dicembre» e poi «La prima finalità delle risorse che arriveranno dalla spending review è un’ulteriore riduzione delle tasse sul lavoro». Il consiglio dei ministri ha deciso di presentare, infine, un emendamento alla Legge di stabilità, per il «ripristino completo delle somme legate alla non autosufficienza» tra cui quelle per i malati di Sla.

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