Cattolici Usa più stabili dei protestanti

Di Rodolfo Casadei
04 Aprile 2002
Non c’è dubbio che lo scandalo dei sacerdoti pedofili (cfr. Tempi n. 13, p. 15), che ha fatto titolare al diffuso settimanale Time "Can the Catholic Church save itself?"

Non c’è dubbio che lo scandalo dei sacerdoti pedofili (cfr. Tempi n. 13, p. 15), che ha fatto titolare al diffuso settimanale Time “Can the Catholic Church save itself?” (“Può la Chiesa cattolica salvare se stessa?”), stia causando la più grave crisi nella storia della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, dagli esiti imprevedibili. Essa ci fornisce tuttavia l’occasione per evidenziare quanto la Chiesa di Roma, da alcuni sempre etichettata come “estranea allo spirito americano”, in realtà rappresenti una delle istituzioni più solide e soprattutto stabili del panorama storico e religioso Usa. Alla fine del 2001, un quarto di tutti gli adulti di nazionalità statunitense si dichiarava cattolico romano; compresi anche minorenni e bambini, i cattolici Usa sono oggi 63,7 milioni. Si tratta della confessione religiosa di maggioranza relativa in terra americana, seguita dai battisti di tutte le tendenze, che assommano al 19 per cento degli adulti, e dai metodisti (8 per cento).

Naturalmente i cristiani protestanti di tutte le denominazioni costituiscono, considerati nel loro insieme, la tendenza religiosa dominante da sempre negli Usa. Ma è interessante notare, sulla base di 40 anni di sondaggi dell’istituto Gallup, che la forbice fra protestanti e cattolici è andata nel tempo chiudendosi a causa rispettivamente dalla lenta erosione dell’affiliazione protestante e della sorprendente stabilità di quella cattolica; nel 1962, infatti, si dichiarava protestante il 70 per cento degli americani e cattolico il 23 per cento. Oggi i primi sono scesi al 55 per cento e i secondi sono saliti al 25 (dopo aver toccato il picco storico del 29 per cento nel 1978).

La resilienza dei cattolici ha avuto l’effetto di stabilizzare l’Indice degli indicatori religiosi guida, creato dalla Gallup per misurare la stabilità delle istituzioni religiose negli Usa. Questo indice ha toccato il suo massimo storico nel 1956 con 746 punti e il minimo nel 1988 con 650; oggi si trova a quota 671, grazie a un lento ma continuo recupero nel corso degli anni Novanta.

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