Contenuto riservato agli abbonati

Nel mondo cattolico s’avanza uno strano “cristiano di mezzo”

Di Alfredo Mantovano
31 Gennaio 2022
Sull’eutanasia la battaglia è ancora all’inizio: perché allora darsi già per sconfitti e cercare la mediazione come se fosse questo il principio non negoziabile?
Manifestazione per la legalizzazione dell’eutanasia
Manifestazione a favore della legalizzazione dell’eutanasia (foto Ansa)

Il “cristiano di mezzo” non manca mai. Non è una etichetta da attaccare al fratello nella fede, sul quale – come su chiunque – il giudizio compete soltanto a Dio. È un profilo di comportamento, esito di un atteggiamento mentale, che induce non già a perseguire quel realistico punto di equilibrio consistente per i cristiani nel «cooperare con gli altri cittadini secondo la specifica competenza e sotto la propria responsabilità», e nel cercare «dappertutto e in ogni cosa (…) la giustizia del regno di Dio», come ricorda Apostolicam actuositatem, il decreto sull’apostolato dei laici del Concilio Vaticano II. Induce piuttosto a ritenere che ci sia sempre una via intermedia, e che anzi la ricerca del “mezzo” diventa essa stessa un principio operativo, sovraordinato a ogni altro, soprattutto a quelli in passato definiti «non negoziabili».
Parliamo in particolare del mondo cattolico italiano. Parliamo ovviamente dei suoi orientamenti egemoni, poiché le differenze al suo interno sono ...

Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno

Articoli correlati