Economia

Massimo Giardina
15 Marzo 2012
Continua l'analisi di Tempi.it sul Portogallo, paese europeo sotto osservazione dopo lo scampato pericolo della Grecia. Oltre alle difficoltà in ambito sanitario e nel sistema bancario, sono le finanze pubbliche a destare maggiore preoccupazione. E se il Fondo monetario internazionale dovesse valutare il paese insolvente, non potrebbe più prestare denaro a Lisbona.
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Redazione
14 Marzo 2012
La situazione nel Vecchio Continente è più tranquilla: nell'ultimo mese la Bce ha immesso liquidità per oltre mezzo miliardo di euro e soprattutto si è risolta la delicata crisi greca. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Junker, ha dichiarato che domani avrà luogo la definizione del piano di salvataggio per Atene.
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Massimo Giardina
14 Marzo 2012
Atene torna a sorridere, Lisbona potrebbe presto versare lacrime amare. Standard&Poors fissa il rating della penisola portoghese a BB, Fitch a BB+. I rendimenti sui titoli di stato hanno superato il 20 per cento, il sistema bancario è in sofferenza e il debito pubblico è di circa 190 miliardi. Quanto fanno paura questi numeri?
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Massimo Giardina
07 Marzo 2012
Chi se la passa meglio, l'Italia o la Spagna? Analizzando i parametri del debito pubblico, del sistema del credito e dell'indebitamento delle imprese si scopre che l'ago della bilancia pende pesantemente dalla parte della penisola iberica, che deve anche fare i conti con un'incidenza del debito totale sul Pil del 390 per cento.
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Carlo Candiani
25 Febbraio 2012
“Il processo sta andando avanti” risponde a tempi.it il maggiore esperto italiano. La crisi e gli interventi del Governo hanno cambiato le carte in tavola. “Il governo è stato costretto ad intervenire con una serie di misure che implicavano una maggior concertazione con le autonomie locali. In particolare il provvedimento sulla tesoreria unica e quello sull’abolizione delle province".
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Massimo Giardina
24 Febbraio 2012
La sentenza della Cassazione 6854 dello scorso 21 febbraio ha confermato la condanna di omicidio colposo a un imprenditore, dopo la morte di un dipendente, motivando che il datore di lavoro ha l'obbligo di far lavorare i propri dipendenti solo su macchinari di ultima generazione. Ergo, addio investimenti e addio produzione.
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