
Cari amici, se leggete questa lettera significa che la Sla ha vinto. Ora tocca a voi

Qualche giorno fa, mi ha telefonato Immacolata Campus, sorella della mia amica Susanna, la malata di Sla che teneva un blog su tempi.it, “Scritto con gli occhi”, e che è morta questa estate dopo quasi vent’anni di lotta contro “la maledetta”. Immacolata, mettendo un po’ d’ordine tra i file del computer di Susanna, ha trovato questa lettera, una sorta di testamento, che Susanna aveva scritto per Tempi, nel caso in cui non avesse dovuto farcela. Immacolata mi ha raccontato che Susanna l’ha scritta un paio di giorni prima di morire, quando le sue condizioni erano gravissime e le forze ridotte a un lumicino. «Non so come abbia potuto trovare la forza, stava davvero male. Ma la conoscevi anche tu, se si metteva in testa una cosa, niente la poteva fermare». (eb)
ULTIMO ARTICOLO X TEMPI
Cari amici,
se leggete questo articolo vuol dire che è l’ultimo che scrivo e che scriverò, significa che la Sla ha vinto la sua battaglia nei miei confronti, ma, come avete imparato a conoscermi, io voglio avere “l’ultima parola”! Ebbene sì, precisina come sono, mi sono preparata in anticipo perché non ho mai voluto permettere alla Sla di “zittirmi” e non lo farà adesso che mi ha “battuto”! Avrà pur battuto un “pedone”, ma i malati sono tanti e siamo un grande esercito in questa grande scacchiera della vita e riusciremo a fare “scacco matto” alla Sla!
Io sono solo una pedina facilmente sacrificabile, ma i miei compagni vinceranno la guerra. Nelle guerre ci sono purtroppo tanti “caduti”, ma lo scopo finale che ci deve riguardare è la fine di questo incubo, fermare questa terribile malattia che purtroppo ha “mietuto troppe vittime”!
Adesso “passo il testimone” a qualche altro malato di Sla, cocciuto come me, anzi, spero che ci sia qualcuno anche più cocciuto per dimostrare alla Sla che noi tutti insieme possiamo essere più forti. Adesso vi guarderò e questa volta dovrò rimanere per forza “in silenzio”, cosa che mi costerà molto, visto che non riesco mai a stare zitta, ma proprio adesso dovrò stare solo a “guardare”!
Mi auguro che i ricercatori “vedano lontano” perché c’è in ballo la vita di tanti malati che aspettano con trepidazione una cura. Sappiate che la prima cosa che pensa una persona appena le diagnosticano la Sla è: c’è una cura? Riuscirò a salvarmi? Come si accanirà la Sla nei miei confronti? Perché questa malattia si presenta in tutte le sue sfaccettature in tutti i malati, in ogni malato si presenta sotto forme diverse, e non si sa mai che fare in nessun caso!
Ora sono costretta a salutarvi e mi auguro che le mie esperienze vi siano servite ad accostarvi al “nostro mondo”, e che tutti ne facciate “tesoro”! Spero di aver “aperto qualche mente” e quelle che rimangono da aprire tocca a voi, miei cari amici, adesso è anche compito vostro!
Io sono contenta di aver portato a termine il mio impegno con tempi.it e di non averlo lasciato incompiuto, come pensava la Sla (l’ho fregata!); sono riuscita a scrivere il mio ultimo articolo alla faccia della Sla!
Adesso è proprio ora che vada, tocca a tutti voi prendere il testimone!
Ciao a tutti.
Bacioni,
Susanna
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