
Caprotti la spunta sul Comune di Genova. Non poteva bloccare l’apertura di un Esselunga a Sestri
Esselunga contro il Comune di Genova, uno a zero. La vittoria parziale è stata assegnata dal ministro dello sviluppo economico che ha accusato di eccesso di severità il Comune di Genova, che aveva vietato a Bernardo Caprotti di aprire un punto vendita a Sestri. La notizia è riportata su Il Secolo XIX.
DIVIETO NEL 2010. Il divieto di costruire il nuovo supermercato fu firmato nel 2010 dall’allora sindaco di Genova Marta Vincenzi. Le polemiche per la negazione dei permessi partì da Immobiliare del Levante, braccio operativo del marchio lombardo della grande distribuzione, che presentò un ricorso alla decisione del sindaco. Poi è stato interpellato il presidente Giorgio Napolitano, che, a sua volta, ha interpellato il ministero, per un parere controfirmato dal direttore generale Gianfrancesco Vecchio.
VIZIO DI POTERE. Il ministero ha detto che quell’atto del sindaco fu “vizio di potere”. «Pertanto la direzione generale ritiene che il presente ricorso straordinario debba essere accolto». Secondo la tesi dei ricorrenti, avallata dall’ufficio tecnico del ministero, il Comune non avrebbe sufficientemente motivato l’opposizione «per interesse pubblico» per vietarne la costruzione. Per questo Esselunga aveva posto il ricorso, etichettando il comportamento del Comune come «una limitazione della concorrenza travestita da riequilibrio territoriale». A questo punto il tutto viene rimandato al Consiglio di Stato.
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1 commento
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Da genovese, sono felicissimo per questa decisione.
Un particolare, non di poco conto: Regione, Provincia, Comune ( Genova ) sono in mano alla sinistra da 50 anni. Impedire a Esselunga significava favorire sfacciatamente le Coop, che hanno ormai invaso ogni piccolo spazio commerciale con Iper-Super-Mega mercati, a tutto svantaggio degli acquirenti, costretti a spendere mediamente il 28% in più rispetto agli altri supermercati.