
“Capitale inetta”. Cosa c’è nel nuovo numero di Tempi

“Capitale inetta”. Con una vignetta di Vincino, la copertina del nuovo numero di Tempi, in edicola da domani, giovedì 9 febbraio, a Milano e Roma (nel resto d’Italia a partire da venerdì, qui l’elenco delle edicole dove trovarci), fa il verso al celebre “Capitale corrotta=nazione infetta” con cui titolò l’Espresso nel 1955. All’epoca Cancogni denunciava «il dilagare della speculazione edilizia a Roma», oggi ci tocca assistere all’incredibile involuzione della famiglia Addams grillina che (s)governa la città.
LA COPERTINA. Nel servizio di copertina Tempi racconta l’ascesa e la caduta dei “quattro amici al bar” che con il sindaco Virginia Raggi volevano cambiare il mondo ma si sono ritrovati ingarbugliati in storie di dossier e polizze. Come a commentare la cronaca di Giuseppe Alberto Falci, ecco inoltre un brano di Gabriele D’Annunzio che sembra spiegare i pentastellati con centoventi anni di anticipo.
MOMENTO POPULISTA. Il filosofo “infrequentabile” Alain de Benoist ci spiega in una lunga intervista perché il “momento” dei Trump, delle Le Pen e degli altri euroscettici non va interpretato come un fenomeno illiberale. Al contrario, è un tentativo di strappare la cosa pubblica dalle mani degli “esperti” e di restituirla al “demos”. Carlo Lottieri replica invece che per combattere i vizi dei demagoghi bisogna innanzitutto smettere di trattarli come fa l’élite sconfitta, come se fossero tutti la stessa cosa, una cosa brutta sporca e cattiva. Gennaro Sangiuliano costruisce poi un parallelo fra Reagan e Trump attraverso gli occhi dei media, subito ostili a entrambi (la storia si ripeterà?). Infine Rodolfo Casadei spiega perché è soprattutto la Germania a dover temere le intenzioni neo protezioniste del presidente americano.
SE QUESTO È IL NOSTRO CAMPIONE. Adesso la Cina si presenta a tutti come il grande antagonista di Trump a livello mondiale, la potenza economica che colmerà il vuoto lasciato dall’America nel mercato globale. Ma a guardare i numeri, e a sentire gli esperti, i nuovi paladini della libera concorrenza non sono molto leali. E la globalizzazione in versione Xi Jinping somiglia tanto a una colonizzazione.
RITORNO A NINIVE. Un reportage dalle città dell’Iraq settentrionale liberate dall’Isis, dove non è rimasto in piedi quasi niente e perfino il futuro è già stato distrutto. La cosa più difficile è convincere le persone a restare nel loro paese.
SPOSERÒ ANNIBALE CANESSA. Più che una recensione, il nuovo romanzo di Roberto Perrone si merita una dichiarazione d’amore: ragazze, il protagonista di questo noir milanese vi ruberà il cuore.
NUOVE FIRME. C’è tutto questo e altro ancora nel nuovo numero di Tempi. Compresi gli interventi di Giuliano Ferrara, Luigi Amicone, Pietrangelo Buttafuoco, Marina Corradi, Alfredo Mantovano, Fred Perri, padre Aldo Trento, Renato Farina, Pippo Corigliano, Guido Clericetti… E anche due grandi novità: “La buca del cuore” di Guia Soncini e le “Vite parallele” di Sandro Fusina.
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