Caos test di Medicina. «Questo “scherzetto” costerà all’Italia almeno un milione e mezzo di euro»

Di Chiara Rizzo
12 Novembre 2014
Intervista a Roberto Lagalla, rettore dell'Università di Palermo e vicepresidente della Conferenza italiana dei rettori. A Palermo erano previsti 404 posti, ma dopo i ricorsi al Tar «si dovrebbe arrivare a 1.200 studenti complessivi»

Da metà luglio, con varie sentenze, il Tar del Lazio ha riammesso in tutt’Italia cinquemila studenti bocciati ai test di ammissione per le facoltà di Medicina. La valanga di bocciati-promossi dalla giustizia ha investito le facoltà del Paese. A Palermo, uno degli atenei più “colpiti” perché tra i più richiesti dai non ammessi, erano stati previsti 404 posti per l’anno accademico 2014-’15: oggi, con la carica dei ricorsisti gli immatricolati sono già 751, ma «ne aspettiamo ancora altri 500. In teoria si dovrebbe arrivare a 1.200 studenti complessivi» spiega a tempi.it il rettore dell’università siciliana, Roberto Lagalla, che è anche vicepresidente della Conferenza italiana dei rettori, e come tale può azzardare anche un calcolo, dopo varie riunioni con i colleghi rettori di altre università: «Questo “scherzetto” a livello nazionale costerà circa 1 milione di euro e, considerando anche gli atenei più piccoli, si potrebbe arrivare a due milioni di euro».

Quanti saranno gli iscritti a Medicina a Palermo per quest’anno accademico?
I numeri programmati per Palermo e Caltanissetta erano 404 posti. Ad oggi, però, sono stati immatricolati 751 studenti alla facoltà di Medicina, cioè abbiamo già 347 studenti ricorsisti in più, rispetto ai posti inizialmente previsti. E siamo in attesa di eventuali nuove ordinanze del Tar (che sta valutando non solo i maxi ricorsi, ma anche casi singoli, ndr) che ci fanno stimare una potenzialità massima di 500 nuove unità: in teoria si dovrebbe arrivare a 1.200 studenti complessivi, con circa 1.000 ricorsisti vincitori.

Scusi, ma se avevate 400 posti a disposizione, dove li mettete i nuovi immatricolati?
C’è sicuramente un problema di spazi. I 751 immatricolati sono stati tutti regolarmente avviati allo studio: abbiamo preso in prestito due aule dal Politecnico e seguiranno le lezioni in streaming. Intanto stiamo approntando una terza aula per i ricorsisti che devono ancora arrivare. Ora siamo in questa situazione: i corsi regolari riservati ai 404 vincitori di concorso erano partiti ai primi di ottobre. Un altro “canale” per i ricorsisti è partito il 21 ottobre, dopo la sentenza del Tar. Intanto, come dicevo, siamo in attesa che ci vengano notificati gli ulteriori nuovi ammessi, per i quali dovrà partire un altro corso completamente diverso. Ma la frequenza di un corso di Medicina diventerebbe nulla se non si raggiungesse il 60 per cento delle presente, per cui è difficile che gli ultimi nuovi ricorsisti possano essere accolti nei corsi iniziati, perché avrebbero perso già troppe ore. Perciò stiamo pensando di avviare un altro corso di Medicina, che viaggerà con un mese di ritardo rispetto a quelli diciamo “canonici”. Inizierà da gennaio, per consentire di recuperare il primo quadrimestre, darà la possibilità di fare gli esami a marzo, e riprenderà il secondo semestre ad aprile (anziché a marzo). È evidente che non possiamo far fronte a numeri eccessivi.

Quanto vi costa l’affitto delle aule in più e il personale per avviare tre corsi di Medicina?
Siamo riusciti, con qualche merito della scuola di medicina, a limitare le spese vive. Ma, se i numeri degli studenti continuano ad aumentare, dovremmo affittare altri locali all’esterno. A regime le spese si aggireranno sui 200-250 mila euro in più rispetto ai costi inizialmente previsti per l’ateneo. È chiaro perciò che noi stiamo avanzando al ministero una richiesta di finanziamento aggiuntivo. Devo dare atto alla facoltà di Medicina di aver attutito al massimo i danni provocati da questa situazione.

Le facoltà di Medicina hanno il numero chiuso anche per consentire agli studenti di frequentare il tirocinio in ospedale, con un determinato numero di posti disponibili. Ora che gli iscritti potrebbero triplicare cosa accadrà? E quanto vi costeranno i nuovi posti tirocinio?
Stiamo cercando di attivare nuove convenzioni con tutti gli ospedali del territorio e con tutte le strutture di ricerca, perché questi studenti possano compiere il loro tirocinio non solo nei locali del Policlinico, che ovviamente per tutti non basterebbero. Questa spesa rientrerebbe nei 250 mila euro in più di cui parlavo prima.

Perché il Tar ha accolto i ricorsi degli studenti bocciati ai test per l’università di Palermo?
Il Tar ha accolto le tesi difensive per la violazione dell’anonimato. Non esprimo commenti perché le sentenze si rispettano e si applicano, anche se non si condividono come in questo caso, caratterizzato per altro da una quanto meno singolare aggressività di molti avvocati.

Palermo, Bari, Napoli II e Padova sono le università più richieste dai cinquemila nuovi studenti ammessi da Tar. State lavorando insieme per risolvere il problema?
Stiamo lavorando con il ministro per studiare nuovi modelli di accesso. Sono il vicepresidente della conferenza dei rettori. Stiamo tutti rappresentando le giuste lagnanze.

Il ministro Giannini aveva inizialmente pensato di azzerare il test e rifare tutto da capo. Perché ha cambiato idea, non costa di più far fronte ai cinquemila ricorsisti?
Se il ministero avesse annullato il test, avremmo dovuto subìre i ricorsi dei vincitori: e in quel caso il ministero avrebbe dovuto rifondere tutte le spese. C’è sempre un rovescio della medaglia, quella soluzione non era percorribile perché troppo costosa. Quindi cerchiamo di far fronte al meglio a questa situazione: complessivamente sono circa otto le facoltà con un maggior numero di richieste di accesso nella medesima situazione di Palermo. Facendo un rapido calcolo, questo “scherzetto” ci costerà 1 milione e mezzo di euro e, considerando anche gli atenei più piccoli, due milioni di euro.

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3 commenti

  1. recarlos79

    mancano infermieri, saldatori e guidatori di muletti da magazzino. però abbiamo un sovrannumero di medici.

  2. oikos

    smettiamola con questi test assurdi…. chissà quanti potenziali futuri ottimi medici non si sono potuti iscrivere in medicina…e quanti futuri medici cani hanno potuto iscriversi per avere superato un test che non ha quasi nessuna attinenza con gli studi medici… che si faccia la giusta selezione nei primi anni di corso

    1. Piu professori e piu aule ed il problema e risolto. Tutti hanno diritto di studiare peraltro le Universita si mantengono con le tasse di tutti e non solo di alcuni.

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