Cancelleri (M5S Sicilia): «La fiducia al Pd? Presentino la squadra di governo, poi si vedrà»

Di Chiara Rizzo
28 Febbraio 2013
Il capogruppo dei grillini racconta il "modello Sicilia". «L'appello a Grillo perché sostenga il Pd? Potrebbe averlo lanciato anche la nipote di Bersani»

«Stavo leggendo dei documenti, dobbiamo fare degli emendamenti ad un testo presentato dal Pdl»: la giornata di Giancarlo Cancelleri, 37 anni, capogruppo del M5s al parlamentino della regione siciliana, l’Ars, inizia in salita. Nel corso dell’intervista è un continuo squillare di telefonini (tanto che lui ad un certo punto sbotta con un interlocutore: «Devo lavorare, devo chiamare, e intanto rispondo ai giornalisti di mezza Italia che mi chiedono che farà Grillo. Tutto io?»). Ma lui poi si ricompone e riprende in tono pacato.

Siete arrivati all’Ars per la prima volta a novembre 2012. Si è molto parlato della restituzione della quota eccedente i vostri stipendi ai 2.500 euro, e la creazione di un fondo per il microcredito. Ma a livello legislativo, cosa state facendo da deputati regionali, voi “cittadini cinque stelle”?
Abbiamo presentato 100 atti ispettivi. La Regione ha delle società partecipate (54 nel 2011, secondo l’ultima relazione della Corte dei conti, ndr.). Un esempio noto sono gli Ato, che si occupano della gestione rifiuti. Dato che c’è una legge regionale che ci dà la possibilità, in qualità di deputati, di richiedere qualunque atto senza motivarne la richiesta, noi lo facciamo, con la funzione di “cani da guardia”, quando abbiamo il sentore che qualcosa che non funziona. Per esempio ci è stato segnalato da alcuni cittadini gelesi che l’Ato Cl2 di Gela, che si occupa della gestione rifiuti della provincia sud di Caltanissetta, non pagava stipendi ai dipendenti o ai fornitori, ma organizzavano feste da ballo, concerti, promozione di attività nel territorio. Dopo la nostra richiesta ispettiva, in effetti, è scattato un blitz delle forze dell’ordine, che hanno sequestrato i bilanci e sta eseguendo un ispezione. Questa cosa non ha a che vedere con noi, ma fa capire che ci avevamo visto bene.

Appunto, ma voi concretamente che state facendo?
Abbiamo fatto un centinaio di atti ispettivi, e presentato una decina di disegni di legge, i più disparati, dalla riduzione degli stipendi dei parlamentari alla tutela delle diversità di genere e religiose. Ieri per esempio ne abbiamo presentato uno per l’albergo diffuso: i cittadini che hanno case sfitte, si uniscono in cooperative con una sola reception, e possono ospitare clienti come in un albergo. Questo permette di rispettare l’archittetura esistente e la natura, ma è anche un modo intelligente di usare le tante case sfitte e creare nuovi posti di lavoro. Poi abbiamo presentato un ddl sull’abolizione delle province, un altro sulla ripubblizazzione dell’acqua in Sicilia, una norma per vincolare ad un massimo di due mandati i deputati parlamentari, un disegno di legge per l’istituzione del reddito minimo di dignità per disoccupati, inoccupati, momentaneamente precari.

Cioè?
Abbiamo fissato come riferimento la soglia minima di povertà di 7.500 euro all’anno, e proposto un assegno che sia equivalente alla minima pensione sociale, cioè di circa 400-500 euro al mese.

Crocetta ha ribadito più volte che fondi non ce ne sono: come lo finanziereste?
Pensiamo di fare un prelievo (“contributo di solidarietà” lo chiamiamo) sulle maxipensioni e i maxistipendi dei dipendenti regionali tra i 90 mila e i 210 mila euro e oltre, con una progressione percentuale. A 90 mila si preleva l’1 per cento, da 210 mila e oltre si preleva il 10 per cento. Così si creerebbe un fondo di solidarietà per gli assegni ai disoccupati e inoccupati. Non si tratta di assistenzialismo, abbiamo previsto regole ferree, per esempio una stretta collaborazione con i centri per l’impiego, per cui chi rifiuta la prima offerta di lavoro che gli viene fatta, perde subito l’assegno. Se si scopre che l’assegno viene percepito abusivamente si dovrà restituire l’intera cifra incassata e si sarà interdetti dal richiederlo per un periodo di tempo uguale a quello in cui lo si è incassato. Ci saranno norme abbastanza restrittive. E poi interpellanze e mozioni.

Tra cui la più famosa è quella del Muos. E le altre?
Sì. Ci siamo spesi tantissimo per il Muos, perché crediamo che sia importante la salute dei cittadini.

Secondo lei si può esportare il “modello Sicilia” al Parlamento nazionale?
Noi in Sicilia non facciamo alleanze, ma prendiamo in esame le proposte di tutti di volta in volta.

In Parlamento però serve anzitutto un voto di fiducia. Secondo lei i grillini sosterranno un governo Pd almeno al primo voto di fiducia?
Lo decideranno le persone che ci rappresentano in Parlamento, e non so cosa faranno. Mi sembrano corrette le proposte di Beppe Grillo, che ha rifiutato alleanze, perché le lisciatine di capo che il Pd ci fa ora, dopo averci massacrato in campagna elettorale, meritano queste risposte. Io penso che per avere il nostro voto di fiducia il Pd dovrà fare uno sforzo per presentare persone presentabili nella squadra di governo.

Con “presentabili” suggerisce che vengano coinvolti esponenti dell’M5s?
No, non dico un governo con esponenti di M5S, a noi non interessa nulla delle poltrone, ma chiediamo che ci siano persone presentabili.

Stando a Repubblica, pare che la base del M5s abbia avviato una raccolta firme per chiedere a Grillo di sostenere la fiducia al Pd.
Non credo che siano persone di M5S. Da chi è partito questo appello? Per quel che so, potrebbe averlo lanciato anche la nipote di Bersani, bisogna capire qual è l’origine.

Ma se adesso avete conquistato tanti seggi, non vi interessa governare? Se non c’è un governo con la fiducia, nemmeno voi potreste esprimervi per il Paese.
Certo, è sicuramente interessante. In effetti c’è uno stalking mediatico nei nostri confronti in queste ore, come se avessimo la responsabilità dell’Italia. Ma sono i partiti che da anni mangiano sull’Italia e ora dicono “responsabilizzatevi” a noi? Io dico che non mi farei il problema della fiducia, vediamo chi presentano per il Governo e poi si vedrà.

Siete criticati spesso per la vostra inesperienza politica. È un problema per voi?
Qui all’Ars ci sono delle commissioni parlamentari, proprio come alla Camera o al Senato. Noi abbiamo creato sei commissioni civiche parallele a cui si possono iscrivere tutti i cittadini mandando i loro curriculum. Quando c’è da elaborare un disegno di legge, noi mandiamo il documento alla nostra commissione formata da cittadini e professionisti, che ci aiutano a esaminare le cose e ci permettono di capire meglio. Chiediamo una partecipazione gratuita, un contratto di lavoro per la comunità: i cittadini lo hanno capito e si stanno impegnando al meglio senza chiedere nulla.

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