Il campione misterioso gioca nel Cile, la sorpresa del Mondiale secondo Giacomo (uno che di sorprese se ne intende)

Di Emmanuele Michela
24 Giugno 2014
Il quarto calciatore da smascherare era Valdivia. Lo ha azzeccato uno studente veneto che resterà nella storia del calcetto grazie a un'improvvisa scarpa volante

Le più grandi vittorie nascono in rimonta, con recuperi costruiti sui particolari più assurdi che un campo da calcio può offrire. Lo sa bene Giacomo Trevisan, 22 anni, studente di economia a Venezia, che ha smascherato il nuovo “campione misterioso” (era Jorge Valdivia, del Cile). L’impresa di provincia che vuole raccontare passa tutta da una scarpa che vola: quella che si sfilò dal piede di un suo avversario, incapace di spazzare un pallone minaccioso in area di rigore. Si giocava una gara di calcio a cinque, qualche anno fa. Una partita dal ritmo incalzante almeno quanto una delle squadre in campo, seconda in classifica, che teneva il fiato sul collo all’avversaria, la capolista. Per la cronaca, il club di Giacomo era primo, ma perdeva di una rete a pochi minuti dalla fine proprio contro gli inseguitori. Gli ospiti avevano già messo la freccia per il sorpasso. Finché quella scarpa non volò via al posto del pallone, che invece carambolò proprio sui piedi di Giacomo. Il ragazzo non se lo fece dire due volte: bolide di prima intenzione alla cieca, uno di quei tiri che non hai il tempo e la forza di prendere la mira. Chiudi gli occhi e preghi di trovare un buco da qualche parte. Lo trovò, e fu pareggio.

MOLTO MEGLIO IL CALCETTO. Due minuti più tardi, Giacomo piazzò anche l’assist per la rete del vantaggio, i suoi arrivarono primi e furono promossi. Ma questo è un particolare, perché il gol più importante, giustamente, fu il suo, tanto decisivo quanto imprevedibile nell’assist involontario da cui scaturì. È un ricordo che Giacomo conserva con piacere, rispolverandolo quando serve. Il coronamento di una scelta, quella di abbandonare il calcio a 11 per quello a 5. «È molto meno noioso: a undici ci sono molti più momenti in cui corri senza palla. A calcetto, invece, non c’è un istante in cui sei fuori dal gioco».

DEL PIERO, IL NONNO E VIDAL. Trevigiano, Giacomo ha incontrato la fede nel pallone grazie a suo nonno, chiozzotto e presidente di un club locale: le maglie di quella squadra erano bianconere, così quando si è trattato di scegliere a quale club italiano andare dietro, Giacomo ci ha messo meno di un secondo ad abbracciare la fede juventina. La storia gli ha dato ragione, soprattutto perché con quella divisa giocava un suo conterraneo celebre: Alex Del Piero, suo idolo assoluto. «E come potevo non scegliere lui? Io gioco a centrocampo, ma per ispirarmi un po’ ai suoi gol mi spingo spesso in avanti». Sarà per questo che preferisce il calcetto al calcio a 11: hai sempre la possibilità di essere pericoloso. Quanto ai Mondiali in Brasile, Giacomo si aspetta una sorpresa, «e credo che sarà il Cile. Tante squadre hanno deluso mentre loro hanno un altro passo». E guarda caso a guidare i rossi sudamericani c’è Vidal, un altro juventino che potrebbe diventare vincente. Sempre che non perda una scarpa in difesa, magari cercando di spazzare un pallone nei minuti finali.

@LeleMichela

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