Burkina Faso, terroristi in chiesa: 24 vittime, ucciso anche il pastore

Di Redazione
18 Febbraio 2020
Ennesimo episodio di persecuzione dei cristiani a opera dei jihadisti nel paese africano. L'irruzione è avvenuta domenica nella provincia di Yagha
Terrorismo in Burkina Faso

Cristiani ancora una volta vittime dei terroristi islamici in Burkina Faso. Un gruppo di jihadisti ha fatto irruzione domenica durante la celebrazione della Messa in una chiesa protestante a Pansi, nella provincia di Yagha, nel nord del paese: i morti, secondo il Guardian, sono 24 e i feriti 18. Altre persone, invece, sarebbero state rapite.

I terroristi islamici, ha detto il colonnello Salfo Kaboré, «hanno attaccato la pacifica popolazione del luogo, dopo avere separato i residenti dai non residenti». Tra le vittime, ha confermato l’ufficiale, figura anche il pastore della chiesa.

FUOCO SUI FEDELI

Scrive l’Osservatore romano: «Gli uomini armati, non identificati, hanno fatto irruzione nella chiesa sparando ai fedeli mentre celebravano il culto domenicale. Al momento resta difficile ricostruire la dinamica dell’attacco, perché gli abitanti del villaggio sono fuggiti».

Soltanto una settimana fa un altro religioso cristiano e i suoi quattro figli sono stati sequestrati e ritrovati assassinati pochi giorni dopo a Sebba, sempre nella provincia di Yaghba.

UN TERZO DEL PAESE SENZA SICUREZZA

Come abbiamo scritto a fine gennaio, negli ultimi mesi la recrudescenza della violenza islamista ha inondato il Burkina Faso di sangue innocente. Nel 2019 le vittime dei jihadisti sono state 1.800. Nello stesso anno i continui attentati hanno causato 560 mila sfollati.

Secondo Anne Vincent, rappresentante dell’Unicef in Bukina Faso, il paese «è tornato indietro di 15 anni a causa delle violenze. Un terzo del paese presenta problemi di sicurezza».

IL NUOVO IRAQ

Particolarmente a rischio sono i cristiani, obiettivo principale dei terroristi islamici. Ha detto pochi mesi fa Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre, per dare l’idea della gravità della situazione: «Nel silenzio generale in alcune aree del Burkina Faso sta avvenendo quanto accaduto nel nord dell’Iraq nel 2014. Chi crede che il fondamentalismo sia finito con la sconfitta dello Stato islamico in Iraq e in Siria, si sbaglia. Isis non è morto».

Foto Ansa

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