Buona Pasqua, ma non crederete mica alle vecchie storie sulla salvezza

Di Correttore di bozze
30 Marzo 2016
Per chi si fosse perso la tesi definitiva sulla redenzione del teologo di Repubblica Vito Mancuso, ecco la sintesi ragionata (si fa per dire) del Correttore di bozze

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Orribilmente sfatto e vergognosamente impoltrito a causa delle festività pasquali, il Correttore di bozze si rigetta a capofitto nel duro lavoro quotidiano mantenendosi come sempre il più lontano possibile dall’informazione. Con tutta l’enorme messe di notizie giornalisticamente aggredibili, egli non ha trovato infatti nulla di meglio che riproporre all’attenzione dei suoi ingenui lettori l’articolone di Vito Mancuso proposto da Repubblica sabato 26 marzo, in vista dell’imminente Pasqua.

Con il magnifico titolo che gli hanno appioppato, “Cristiani o no, siate giusti e sarete salvi”, avrebbero potuto anche fare a meno di buttare via due pagine per pubblicare tutta la meditazione, perché quel titolo è già una sintesi perfetta della tesi mancusiana. Addirittura, la butta lì il Correttore di bozze, forse sarebbe bastato un efficace “Fate i bravi, che è Pasqua”. Tuttavia hanno deciso di metterlo lo stesso, l’articolone, e alla fine è stato un bene per la civiltà occidentale e perfino il Correttore di bozze medesimo, giacché a suo sterile avviso il commento del teologo di Carate Brianza è stata la cosa più illuminante di questi giorni.

Occhio perché la questione posta da Mancuso è centrale per i cristiani, e lo è soprattutto per i cristiani retrogradi come il Correttore di bozze. Di più: è «il centro stesso della fede cristiana, cioè la salvezza». Domanda Mancuso: «Come pensarla? Qual è la sua specificità?». Ovviamente anche su questo tema il teologo di Repubblica ha gioco facile nel dimostrare che «la Chiesa è rimasta indietro di 200 anni», come disse quel gran mattatore di correttori di bozze che fu il cardinal Martini, e che anzi questo «ritardo» è «del cristianesimo in quanto tale», mentre lui, Vito Mancuso, modestamente era già molto più avanti quando ancora portava i calzoni corti, e francamente non si capisce perché certi vecchi bacucchi vaticani si ostinino a far finta di non vedere tutto ciò.

Ma torniamo alla salvezza. Sostiene in sintesi Mancuso: non è che si capisca tanto bene cosa intendano i papi e i vescovi quando ci promettono la salvezza, avete notato? Sì, il catechismo parla della «salvezza come redenzione operata da Cristo», ammette Mancuso, ma perché secondo voi «il concetto di redenzione è sconosciuto alle altre religioni»? Vuoi vedere che in tutti questi secoli il Correttore di bozze e il suo giro di preti non ce l’hanno contata giusta?

Adesso il Correttore di bozze, essendo un noto ciarlatano, la mette giù alla porcogiuda poiché solo di questo è capace lui. Mancuso invece la infarcisce di citazioni evangeliche e bibliche e paoline, ma la tesi più o meno è quella. Qualche assaggio per rendere l’idea.

«Il cristianesimo – scrive Mancuso – si distingue (dalle altre religioni, ndr) perché ritiene l’umanità corrotta dal peccato originale e incapace di meriti spirituali, e quindi annuncia la salvezza come operata gratuitamente da Dio mediante la redenzione ottenuta da Cristo», e in effetti «la Pasqua è la solenne celebrazione di questo evento». Però attenzione: chi lo dice che la salvezza consiste in ciò? «Esaminando la storia di tale dottrina si vede che il primo a formularla fu san Paolo», dice Mancuso. Seguono ottime citazioni e poi il colpo di scena: «Leggendo i suoi scritti in ordine cronologico si scopre però che non sempre san Paolo la pensava così. Nella sua lettera più antica infatti egli non parla della morte-risurrezione di Cristo come di un atto redentivo, né dell’evento salvifico come già avvenuto. Al contrario per lui la salvezza deve ancora attuarsi», e infatti ai tessalonicesi scrive che «il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo» eccetera. Ma allora perché il furbetto «cambia presto prospettiva» ed escogita la trovata della redenzione? Per Mancuso «è facile capire il perché». È chiaro infatti che «la mancata venuta di Cristo lo induce a porre il centro focale non più nel futuro ma nel passato, Cristo è il salvatore non perché tornerà vittorioso ma perché è morto offrendosi al Padre e riconciliandoci a lui con il suo sangue. Cristo diviene così il redentore crocifisso. È in questa luce che vent’anni dopo vengono composti i Vangeli».

Punto.

E così, en passant, non so se vi siete accorti ma abbiamo sistemato un paio di mille anni di credenze che onestamente avremmo potuto risparmiarci per intero, se solo avessimo avuto un Mancuso quando ci voleva.

Comunque. Il Correttore di bozze insiste: l’articolo va letto tutto se si desidera davvero perdere la fede. Qui ci accontenteremo di ribadire solo che la storia della redenzione l’ha inventata chiaramente un san Paolo in difficoltà con le sue stesse profezie e che «anzi», per usare le parole di Mancuso, «la dottrina della redenzione non sarebbe piaciuta per nulla a Gesù», il quale piuttosto si è sempre trovato curiosamente d’accordo con Repubblica, sempre modestamente e sempre citando gli evangeli.

E qui viene il bello. Perché verso la fine della lettura il Correttore di bozze, ormai convinto di essere stato canzonato per tutta una vita di cieca devozione clericale, viene preso dalla domanda: ma quindi, questa salvezza che è? «In realtà – risponde placido Mancuso – occorre pensare che la salvezza è sempre stata disponibile agli esseri umani, a qualunque religione o non-religione appartengano, perché è legata al bene e alla giustizia».

Calma però, non è che un teologo cattolico si metterebbe a predicare la splendida inutilità della Chiesa cattolica se non fosse che «è il Vangelo ad affermarlo». Serve una prova? Avete presente quando Gesù dice che «riceverete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo» perché «ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito»? Ebbene, secondo Mancuso «vi sono parole analoghe» nel Libro dei Morti dell’antico Egitto: «Ho soddisfatto Dio con ciò che ama: ho dato pane all’affamato, acqua all’assetato, vestiti all’ignudo, una barca a chi non ne aveva».

C’è dunque un testo che «risale a 1500 anni prima di Cristo e dicendo le stesse cose mostra il vero senso della salvezza, che mai mancò al genere umano, ben prima del cristianesimo storico: la liberazione dall’ego e l’apertura al bene, all’amore, alla giustizia». Chi glielo ha fatto fare di resuscitare, a quello? Bastava leggere la Repubblica di Tutankhamon per salvarsi, accidenti ai preti. A questo punto il Correttore di bozze, già mezzo convertito al culto di Anubi, chiede umilmente, ormai più per curiosità che per altro: ma quindi lei, signor Vito, per quale ragione sarebbe cristiano? E lui: «Io ritengo non implausibile pensare che, in chi pratica questo stile di vita (lo stile fate-i-bravi, ndr), possa generarsi una peculiare disposizione della sua energia costitutiva (ciò che tradizionalmente si chiama anima) in grado di vincere la curvatura dello spazio-tempo». Ecco. La plausibile curvatura dello spazio-tempo. Lo sapevo che aveva ragione il dottor Spock.

@Correttoredibox

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15 commenti

  1. Mancuso, vai a lavorare!!!!!!!!!!!

    Dio perdona loro perché non sanno quello che “scrivono”

  2. emanuele ortoleva

    Ma il signor (don) Mancuso ha mai capito cos’é la curvatura dello spazio tempo? Studiare ragazzo!
    bisogna restare ai fatti, troppe elocubrazioni portano ….

  3. Enrico

    Paolo VI pronunciò queste drammatiche parole il 29 giugno 1972, dopo il Concilio Vaticano II, denunciando che “il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio…Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita. E non avvertiamo di esserne invece già noi padroni e maestri. È entrato il dubbio nelle nostre coscienze, ed è entrato per finestre che invece dovevano essere aperte alla luce…Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza”.
    E l’8 settembre 1977 confermò questo grave giudizio in un colloquio con Jean Guitton. Ecco le parole di Paolo VI riportate dal filosofo francese:
    “C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: “Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia”

  4. Giò

    Il Correttore di Bozze…non è nato per caso!!

    Mancuso come Dario Fo….Nobel per la letteratura.
    Tradotto in equazione matematica –> Mancuso : Fo = Cristianesimo : Letteratura

    1. Pietro

      Alle elucubrazioni del sig. teologo (e meno male che non è più prete) Mancuso mi vien da rispondere con il grande Totò: “Ma mi faccia il piacere!!!!”

  5. M.G.

    “mestier non era parturir Maria”…(Purg. III)

    1. Rolli Susanna

      Eh?

      1. M.G.

        Secondo il sublime ragionare del sig. Mancuso, il parto di Maria – vale a dire l’Incarnazione del Verbo – sarebbe stata cosa perfettamente inutile… visto che l’uomo poteva e può benissimo salvarsi da solo.

        1. underwater

          Ma come dice Dante invece lo fu.

        2. Rolli Susanna

          Grazie.

  6. Lela

    Ma…ma…Gene Roddenberry era un profeta!!!! Allora i Trekkie hanno ragione a venerarlo!!!

  7. Rolli Susanna

    Aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!, correttore di bozze!!!, come farei senza di lei!!

    Torno seria -a fatica. Con una lacrimuccia a lato dell’occhio sinistro, ma per lo sbellico.

    La mia cervice ha frettolosamente riesumato una frase anchilosata tra i meandri della mia povera mente, ed è questa a seguire, attuale d’una attualità spaventosa (ogni riferimento è puramente casuale) 🙂

    “CHI NON E’ MARIANO NON PUO’ DIRSI NEMMENO CRISTIANO” -Papa Paolo VI.

    Avanti, popolo, alla riscossa
    dei……………..
    nell’arco di una curvatura dello spazio-tempo
    avrem le ossa.

    1. Rolli Susanna

      Non ce l’ho fatta (a rimanere seria).
      Dottor Spock, un calmante!

    2. Rolli Susanna

      Dura cervìce, meglio.

  8. Luigi

    Vincere la curvatura delo spazio -tempo. Bella questa. Quasi come alzarsi da terra tirandosi per i capelli.. E quelli pelati… All’inferno!

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