
Buon compleanno Lucio Dalla, che sei al fresco delle stelle e anche più in là
[internal_video vid=77870] Oggi Lucio Dalla avrebbe compiuto 70 anni. Un numero tondo che purtroppo non festeggerà. Per la verità non ha compiuto nemmeno 69 anni, perché se n’è andato una mattina di quasi primavera in una camera dell’hotel Ritz di Montreux, in Svizzera, pochi giorni prima del suo compleanno. La sera prima aveva cantato davanti a un pubblico ammaliato e ignaro che quella sarebbe stata l’ultima volta. Marco Alemanno, suo collaboratore e amico fidato, ha scritto che Dalla se n’è andato esattamente come avrebbe voluto: «Ha “salutato” tutti alla sua maniera che, se avesse potuto, avrebbe di sicuro scelto, senza alcun dolore, senza alcun preavviso, quasi con un battito di ciglia, quasi con uno sbadiglio […] in perfetto “stile Dalla”, con un colpo di scena imprevedibile, ma stavolta decisamente di cattivo gusto».
CONCERTO. Stasera, nella sua piazza Grande a Bologna e in diretta su Rai Uno, molti colleghi musicisti saliranno sul palcoscenico per cantare le sue canzoni, per ricordarlo nella città che ha amato, difeso e raccontato per un buon quarantennio. Ci saranno i talenti che ha scoperto, aiutato e spinto – Samuele Bersani, Pierdavide Carone, Luca Carboni, Ron – e gli amici di una vita, Gianni Morandi e gli Stadio su tutti. E poi ancora Mario Biondi, Andrea Bocelli, Pino Daniele, Gigi D’Alessio, Stefano Di Battista, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Ornella Vanoni e Chiara, Renato Zero, Zucchero e tanti altri. Marco Alemanno omaggerà Dalla leggendo alcuni testi che il cantante scrisse insieme allo scrittore Roberto Roversi, scomparso anche lui lo scorso anno, qualche mese dopo Dalla.
[internal_video vid=77915]ARTISTA. Una serata per ricordare un eterno bambino che ha scritto poesie indimenticabili, innamorato del mare delle Tremiti e dei portici di Bologna, che amava il Natale tanto da riempire la sua casa in via D’Azeglio di decine di alberi e presepi tutti lì, dagli inizi di novembre alla fine di gennaio. Un animale notturno che non si negava mai a nessuno, che viveva con un entusiasmo contagiante ogni nuovo progetto e che ha scritto pagine indimenticabili della musica italiana. Il giorno del suo funerale, un anno fa, Marco Alemanno lo salutò con le parole de Le rondini, una canzone del 1990 che suona oggi come un malinconico testamento musicale: “Vorrei entrare dentro i fili di una radio/ E volare sopra i tetti delle città/Incontrare le espressioni dialettali/Mescolarmi con l’odore del caffè/Fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali/E con la polvere dei sogni volare e volare/ Al fresco delle stelle, anche più in là”. E dal fresco delle stelle, stasera, potrà godersi un concerto memorabile sempre lì, in piazza Maggiore, dove tutto e cominciato e dove tutto continua, perché la grandezza di un artista come Lucio è sopravvissuta e sopravvivrà anche al suo prematuro addio.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!