
Breeanna e i suoi 25 fratellastri. Alla ricerca del donatore che ha dato loro il dna

Numero 1096, questo è il nome che Breeanna dà al suo padre biologico. Ora, a 17 anni, la ragazza concepita da due mamme tramite donatore anonimo, vuole dare un volto e un nome al numero. Un’impresa difficile, visto l’alto livello di privacy che tutela i donatori delle banche del seme americane. Per riuscire nell’impresa avrà bisogno dell’aiuto dei suoi “fratellastri”, ben 25, concepiti allo stesso modo. Generation Cryo è il docureality di Mtv, in sei puntate, che racconta questa storia, sempre al limite tra fiction e realtà.
DUE MAMME DIVISE. «Amo così tanto la mia vita oggi che non posso non cercare questo tassello mancante. Voglio sapere chi è il numero 1096», spiega Breeanna, che è oggi lesbica, una cosa di cui le sue madri si incolpano. La mamma biologica Debby si è separata da Shelly quando la piccola aveva tre anni, ed è andata a vivere con un uomo, e Breeanna racconta di averne sofferto tantissimo. Con un certo imbarazzo racconta alla telecamera che le due madri volevano un donatore alto, atletico e intelligente. E commenta: «Quando è arrivato il contenitore era congelato e da portare a temperatura ambiente. L’operazione poi è stata fatta con una pompetta da sugo. Che schifo».
DOMANDE SENZA RISPOSTA. Nel conoscere via via i suoi fratellastri e sorellastre, Breeanna si rende conto della differenza tra lei e gli altri. Chi è cresciuto con un padre vero non sente nessun bisogno di conoscere l’identità del donatore, si considera come se fosse stato adottato, considera quell’uomo il suo vero padre, perché è con lui che è cresciuto anche se non ne porta il corredo genetico. Lei e qualcun altro invece hanno nel cuore una mancanza: «Ci sono tante domande a cui voglio dare una risposta. Non voglio che il numero 1096 diventi mio genitore, ma è un po’ come nel romanzo del Mago di Oz, in cui i personaggi si mettono alla sua ricerca, e una volta incontrato, possono tornare a casa».
SOMIGLIANZE E GUSTI. Dapprima viene seguita la pista del dna, prelevato a un fratellastro maschio, ma non viene trovato nessun collegamento nel database statunitense. Poi si cominciano a consultare i profili, che ogni donatore deve compilare al momento della registrazione nella banca del seme. Pare che il 1096 ne abbia redatti più di uno, e in questi sono inserite informazioni preziose, che diventano indizi per il gruppo di fratellastri. Che college ha frequentato, che sport praticava, che voti prendeva a scuola, ognuno dei ragazzi trova in questi profili tratti comuni. “Fa scherma come me”, dice uno. “Anche a me piace la matematica”, commenta un altro. Ogni nuova conoscenza diventa per Breeanna e i suoi fratellastri e sorellastre un “trova le differenze tra i volti”. Cercare un naso simile, o un labbro inferiore, o un taglio degli occhi è per loro motivo di gioia, nello scoprire un pezzo di famiglia: “Dici che ci assomigliamo?”.
PROGETTI PER IL FUTURO. Non tutti i suoi fratelli hanno avuto la stessa reazione alla scoperta di essere stati creati tramite banca del seme. “Ho pensato per anni di essere solo un’esperimento scientifico”, dice una delle sorellastre gemelle. E Breeanna chiede invano: “Ma che razza di persona è uno che mette al mondo dei figli e poi se ne disinteressa?” Alla voce progetti per il futuro, il numero 1096 aveva scritto “vorrei dei figli”.
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1 commento
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Ma dove li andate a prendere questi docufilm? Sono come la storiella di Biancaneve e i sette nani. E questa sarebbe la realtà, ma non siate ridicoli. Ma chi volete che faccia ricerche di questo genere e posto che sia vero, probabilmente figli che si preoccupano di queste cose, significa che non hanno di meglio da fare nella vita.