Boston, Casa Bianca: «Atto di terrorismo». Talebani pakistani: «Non siamo stai noi»

Di Redazione
16 Aprile 2013
Il presidente Usa, Barack Obama, ha promesso che i responsabili verranno assicurati alla giustizia. I terroristi islamici: «Non siamo coinvolti in questo attacco»

Con l’attentato alla maratona diBoston, gli Usa ripiombano nell’incubo dell’11 settembre: due bombe piazzate al traguardo della corsa nel giorno del Patriots’ Day hanno ucciso tre persone (tra cui un bimbo di 8 anni) e ferito 144 persone; 9 di loro sono bambini, almeno 15 versano in gravi condizioni. Diversi coloro che vedranno la loro vita cambiare perche’ hanno subito amputazioni.
L’Fbi che coordina le le indagini ha schierato decine di agenti. Il presidente Usa, Barack Obama, ha promesso che i responsabili verranno assicurati alla giustizia, ma per ora si brancola nel buio. Nessuno è stato arrestato, ma la tragedia viene considerata come un atto di terrorismo, non si capisce però se di fonte interna o esterna. Qualche ore dopo l’attentato, nella notte italiana, le forze di sicurezza hanno perquisito un appartamento in un sobborgo della città, nel quartiere di Revere.

BARACK OBAMA. «Non abbiamo ancora risposte, ma di una cosa sono sicuro: troveremo i colpevoli. Per noi è come un atto di terrorismo»: detto  Obama, parlando agli americani in diretta Tv mentre l’Fbi annuncia: «È terrorismo, anche se la matrice è incerta». «Daremo una risposta immediata a questa situazione – ha proseguito –, non sappiamo perché, non abbiamo la situazione chiara però troveremo chi è stato e chi lo ha compiuto tutto questo». «Non bisogna saltare alle conclusioni prima di avere chiari tutti i fatti», ha aggiunto. «Oggi in Massachusetts era festa, era un giorno di festa nel quale si festeggiava lo spirito dell’indipendenza americana. So che tutti i cittadini di Boston si aiuteranno tra di loro, e i cittadini americani saranno vicini a loro. In un giorno come questo non ci sono democratici o repubblicani. Non vi preoccupate che non appena possibile troveremo il colpevole».
«Qualsiasi avento con ordigni esplosivi multipli – come questo sembra essere – è chiaramente un atto di terrorismo e verrà affrontato come un atto di terrorismo», ha affermato un funzionario, aggiungendo che «tuttavia, non sappiamo ancora chi ha condotto questo attacco e un’inchiesta accurata dovrà determinare se sia stato pianificato e realizzato da un gruppo terroristico, straniero o interno». In precedenza, nel messaggio televisivo rivolto alla nazione nella serata di ieri, il presidente Barack Obama non aveva usato la parola “terrorismo”».

TALEBANI. Il milizani talebani del Pakistan, il gruppo che nel 2010 rivendicò un’autobomba – poi disinnescata – piazzata a Times Square, nel cuore di New York, negano il loro coinvolgimento nell’attentato che ha colpito ieri la maratona di Boston. «Noi crediamo nella guerra contro gli Stati Uniti e i loro alleati, ma non siamo coinvolti in questo attacco» ha dichiarato all’Afp il portavoce del gruppo terroristico Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp), Ehsanullah Ehsan.

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IL VENTENNE SAUDITA. È stato a lungo interrogato in ospedale il ventenne saudita ferito nell’attentato alla maratona di Boston e che rimane ricoverato al Brigham and Women’s Hospital della città. Secondo il New York Post, il quotidiano che per primo ha dato la notizia, poche ore dopo l’attentato, il giovane, ferito a una gamba dai frammenti esplosi da uno degli ordigni, rimane piantonato (nella notte italiana però la polizia di Boston, Ed Davis, ha precisato che il giovane non è in stato di fermo). Nella tarda serata di lunedì, nella notte italiana, un imponente drappello di agenti Fbi e forze dell’ordine ha fatto irruzione e perquisito un appartamento in un edificio del sobborgo dove abita il giovane, Revere, a circa otto chilometri dal centro di Boston. Non è chiaro che cosa abbiano trovato.

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PAKISTAN. Il Pakistan ha condannato gli attacchi aBoston, che hanno fatto almeno tre morti e 116 feriti. «Il governo del Pakistan condanna nei termini più forti questo atroce atto di terrorismo e spera che i responsabili di questo atto barbaro vengano assicurati alla giustizia – si legge in una nota del ministero degli Esteri di Islamabad – Questo atto spregevole ha provocato la perdita di preziose vite umane, anche di bambini». Il Pakistan manifesta quindi la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. «In questo momento difficile – conclude il comunicato – le nostre preghiere sono per le vittime e per le loro famiglie».

MARATONA LONDRA. Sicurezza rafforzata a Londra per la maratona in programma domenica, dopo il tragico attentato avvenuto a Boston. Gli organizzatori, pur dicendosi «profondamente addolorati e scioccati dalle notizie che arrivano da Boston», hanno confermato via mail ai partecipanti che l’evento si svolgerà regolarmente.

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