Boston, attentato maratona. «Ci avviciniamo alla soluzione». Fbi cerca due persone

Di Redazione
18 Aprile 2013
Dalle immagini riprese da alcune telecamere a circuito chiuso si starebbe tentando di identificare due persone. Intanto tensione alle stelle: 143 pacchi "sospetti" segnalati in due giorni.

L’Fbi cerca due persone filmati da alcune telecamere a circuito chiuso nella zona dell’esplosione delle due bombe. A tre giorni ormai dall’attentato che ha scosso Boston, ancora non si è riusciti a sciogliere l’intricata matassa, e ogni pista rimane aperta. Un giorno si fanno ipotesi sui gruppi neo-nazisti americani, un altro si segue invece la strada del terrorismo jihadista. Nel frattempo però le autorità stanno analizzando con attenzione le immagini riprese dal traguardo della maratona, cercando di capire chi sono appunto quei due uomini su cui ricadono i loro sospetti.

«SOLUZIONE VICINA». Uno dei due sarebbe un uomo, ripreso sia da una tv locale che dalle telecamere di un edificio situato dove c’è stata la seconda esplosione: cappellino da baseball bianco, giacca nera e zaino sulle spalle. Nelle immagini cammina nella zona dove è deflagrata la bomba, sembra piegarsi e abbandonare una sacca, per poi andarsene parlando al cellulare. Gli agenti Fbi impiegati nella soluzione di questo caso sarebbero più di 1000, e il governatore del Massachusetts Deval Patrick sembra ottimista: «Ogni ora che passa ci si avvicina alla soluzione».

NESSUN ARRESTO. Nel frattempo è stata smentita la voce diffusa ieri relativa all’arresto di un uomo. L’Fbi aveva convocato una conferenza stampa per le 14 locali e tanti media statunitensi avevano pensato che fosse per comunicare il fermo di qualcuno. L’incontro era stato poi annullato e tanti giornalisti erano corsi al Women’s Hospital di Boston, dove la polizia aveva circondato l’edificio: una telefonata minatoria aveva annunciato un attacco alla struttura ospedaliera, poi rientrato. Ma tutto ciò lascia intendere quale sia il clima di tensione che sta attanagliando Boston e tutti gli Stati Uniti.

PACCHI SOSPETTI. I giornali di oggi titolano sulle lettere al veleno destinate al Senatore Roger Wicker e, soprattutto, alla Casa Bianca: quest’ultima è stata bloccata negli uffici postali, dopo un controllo. Conteneva ricina, tossina in grado di uccidere. Ma anche nel resto del Paese la tensione è alle stelle: in due giorni si contano 143 segnalazioni di pacchi sospetti, in aumento del 300 percento rispetto al resto dell’anno.

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