
Bossi: «Berlusconi è una mezza cartuccia». L’ex premier: «Non mi tiro indietro»
“Nel giorno dell’anniversario della discesa in campo di Berlusconi, il vecchio alleato Bossi gli combina un tiro mancino, a riprova che il sodalizio vacilla perché uno appoggia il governo Monti e l’altro è all’opposizione. Bossi gli dice, due giorni dopo l’incontro a Milano che sembrava aver appianato i contrasti, che lui, Berlusconi, «è una mezza cartuccia». E insiste: «C’è tutto il paese che vuole strozzare Monti, e Berlusconi ha paura di mandarlo via»” (Corriere, p. 5).
“Nell’inner circle berlusconiano si fa notare che Bossi tuona perché tenta di arrestare la presa sul quartier generale del Carroccio da parte di Maroni e per questo vorrebbe aprire la crisi in Regione Lombardia per potere candidare lo stesso Maroni al posto di Formigoni. Berlusconi è convinto che tutto si appianerà. «Sono sereno – dice – al momento opportuno il centrodestra sarà compatto». Ma ammette: «Adesso ci sono pochi motivi per essere ottimisti e sereni». E poi: «Ci sono comportamenti che sono anche comprensibili. Ma dato il momento non credo che le persone responsabili, tra quelle che hanno dato la fiducia al governo, possano tirarsi indietro»” (Corriere, p. 5).
“A suo giudizio «il governo sta operando con prudenza e credo che date le circostanze nelle quali viviamo sia difficile avanzare delle critiche fondate». Il Cavaliere rivendica quindi la scelta delle dimissioni: «Senza essere sfiduciato mi sono fatto indietro con senso di responsabilità e, se permettete, anche con una certa eleganza. Le ragioni che mi hanno portato a quella decisione sussistono ancora»” (Corriere, p. 5).
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