
Borse, continua l’ondata negativa dopo il tracollo del giovedi nero
Non c’è pace per le borse europee. All’indomani del tracollo che ha investito i mercati, la situazione desta ancora preoccupazioni. ” A Piazza Affari, il Ftse Mib ha segnato subito un calo del 3,23% a 15.607 punti, ampliando poi le perdite fino al -4%. Già prima delle 10 però Milano è riuscita a recuperare terreno con le ricoperture tecniche che si stanno concentrando in particolare sui titoli del comparto bancario. Apertura choc a Parigi, che in avvio di seduta cedeva il 6 per cento. Londra a -2,78%, Francoforte a -3,4% e Madrid a -2,4%“. (Corriere.it)
Continua ad aumentare lo spread fra Btp e il Bund tedesco che “ha sfondato quota 400 in avvio dei mercati , portandosi a 406 punti, superando il livello di quello fra il decennale tedesco e i titoli spagnoli (404,5 punti) e segnando quindi l’ennesimo record negativo. Dopo il balzo dello spread a Piazza Affari ribassi da record hanno investito l’intero paniere principale. Raffica di sospensioni già nei primi minuti di scambi, con dieci titoli fermati per eccesso di volatilità. Poi i il recupero, con Unicredit a +4,62%, Mps il 3,59%, Banco Popolare in crescita dell’1,54% e Intesa Sanpaolo dell’1,63% teorico. Bene anche Telecom Italia (+1,43%) e Mediaset (+2,13%)”. (Corriere.it)
Male anche i mercati asiatici, con il “Nikkei che sconta il crollo di Wall Street e dei listini del Vecchio Continente per le turbolenze sul debito sovrano in Europa e i timori sulla tenuta dell’economia mondiale, viste le difficoltà degli Stati Uniti. L’indice Nikkei sembra stabilizzarsi al supporto di 9.300, fino a quota 9.306,11, con la perdita di 353.07 punti. Sydney ha registrato un -3,93%, mai così male in due anni, Hong Kong ha perso il 4,02%, Seul il 2,91% e Shangai l’1,82%. Taiwan ha ceduto il 5,6%, picco peggiore dal settembre 2010. I crolli dei mercati azionari di Europa e America sono legati alle preoccupazioni sul debito europeo, in particolare di Spagna e Italia, e al temuto rallentamento della crescita degli Stati Uniti, che oggi diffonderanno l’atteso dato sull’occupazione” (Corriere.it).
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