Borrelli riposi in pace. Ma non gli perdono quel “resistere resistere resistere”

Di Riccardo Dietrich
30 Luglio 2019
Ci scrive un lettore a proposito della "guerra in trincea contro il governo" dell'ex procuratore capo del pool di Mani Pulite

Riceviamo e pubblichiamo una lettera a proposito dell’ex procuratore capo del pool di Mani Pulite, Francesco Saverio Borrelli

Caro direttore, decantate tutte le celebrazioni per la scomparsa dell’ex procuratore capo Borrelli, da semplice cittadino che da sempre legge i giornali mi ritengo in dovere di personalmente precisare: ho sempre ritenuto osceno il triplice “resistere resistere resistere” pronunciato un grande capo della magistratura nel discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Ma resistere a chi? A tutti quelli che non hanno votato come avrebbe voluto lui. E poi quelli che la Resistenza l’hanno fatta davvero? Insultante. E come la mettiamo con tutti i militi italiani morti sul Piave? Vergogna. Poi tutto il resto è preghiera: riposi in pace.

Una persona ha commentato con ragione la morte di Borrelli, e cioè Bobo Craxi: fu autore di un colpo di stato. Al paese sono stati fatti perdere venti anni dietro una sciagurata, demenziale e soprattutto illegale guerra personale contro Berlusconi. Oltre a Borrelli e al presidente Scalfaro (ricordate la frase «bisogna che ingoi il rospo»?) gli altri sono quelli che adesso dicono di aver vinto le elezioni europee, perché sono passati dal 40 per cento (con Renzi) al 22 per cento (con Zingaretti). Aritmicamente sono dei fenomeni.

Foto Ansa



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