Bonus bebè da 3.500 euro e non solo. La crisi morde e l’azienda veneta scommette sulle famiglie

Di Matteo Rigamonti
31 Luglio 2022
Premi per ogni bimbo nato o adottato, sostegni per il caro bollette, le scuole, l'assistenza ai disabili, buoni carburante e tanta formazione. «Nessuna misura-spot. General Membrane è fatta da chi ci lavora»

Non è passata inosservata, sulle pagine del Corriere del Veneto, la storia di General Membrane, azienda da 80 dipendenti e ricavi per 46 milioni di euro, specializzata in soluzioni impermeabilizzanti per l’edilizia, che (come altre coraggiose imprese venete) ha deciso di riconoscere un premio da 3.500 euro ai dipendenti cui in famiglia nasce un figlio o che ne adottano uno.

«Siamo sensibili alle problematiche sociali e al dramma che si prospetta a causa della curva demografica calante», hanno commentato Gianpaolo Benvenuti e Mattia Carrer, rispettivamente direttore generale e direttore finanziario dell’azienda presieduta da Maurizio Codognotto.

3.500 euro per ogni bimbo nato o adottato

Ha poi sorpreso il lettore scoprire che questo originale bonus bebé made in Ceggia – comune che fa parte del territorio della città metropolitana di Venezia, ma che sorge una ventina di chilometri a nord ovest di Caorle – è frutto di un impegno condiviso, componendosi di 1.500 euro messi direttamente dall’azienda e 2mila dall’ente bilaterale di categoria Enfea, che è l’Ente bilaterale nazionale costituito da Confapi (la Confederazione italiana della piccola e media industria privata) insieme a Cgil, Cisl e Uil.

A conferma che, come ha detto Carrer, anche il sindacato può essere (e in questo caso è) «una risorsa» per l’azienda che può condurre a «vantaggi per tutti».

400 euro per il caro bollette, buoni carburante, aiuti per le scuole

Ha sorpreso anche scoprire che, bonus bebè a parte (nel 2022 ne sono stati erogati finora due), chi lavora in General Membrane (e sono per il 50 per cento circa operai e il 50 per cento impiegati) ha già goduto quest’anno di un sostegno da 400 euro (200 per il caro bollette e altrettanti per beni e servizi) ed entro fine anno ne riceverà altri 200 in buoni carburante. Senza contare poi che in azienda sono state eliminate quelle fastidiose penalizzazioni ai premi di produzione dovute a malattia.

Misure che si sommano ai contributi per i figli, dall’asilo fino all’università, ai trecento euro per comprargli un tablet, fino a mille per trattamenti psicologici e psichiatrici post-Covid, e ai sostegni per l’assistenza a familiari con disabilità. E poi ancora contributi a chi studia le lingue e palestra con sauna nell’ultimo piano dell’azienda.

Nessuna misura spot, ma la sensibilità della proprietà

A tutto ciò c’è una spiegazione che non si esaurisce in aleatoria e opportunistica generosità imprenditoriale né in misure spot figlie unicamente del boom di un comparto eccezionalmente trainato dagli incentivi alle ristrutturazioni edilizie, che, peraltro, sembrerebbero destinate a esaurirsi.

La politica di General Membrane in materia di «welfare aziendale» – perché di questo si tratta – spiega a Tempi Carrer, «è frutto di un percorso iniziato almeno tre o quattro anni fa, appena si è introdotta la possibilità di avere una piattaforma» per questo genere di attività. Certo, tutto questo, prosegue il direttore finanziario, è stato fatto «interpretando una sensibilità che appartiene direttamente alla proprietà», la famiglia Codognotto: General Membrane infatti è controllata proprio dal gruppo Codognotto, che ha in Codognotto Trasporti l’attività principale.

«Formazione e welfare, l’azienda è fatta da chi ci lavora»

L’idea di credere nelle soluzioni di welfare aziendale in General Membrane è partita, ben prima dell’emergenza Covid, con una serie di «percorsi di formazione» che, osserva Carrer, «hanno comportato un miglioramento della redditività»; da qui la decisione di «condividere e reinvestire una parte di essa proprio in formazione e misure di welfare». Perché, sottolinea, «quando diciamo che l’azienda è innanzitutto fatta dalle persone che ci lavorano, non sono affatto parole al vento, ma è la verità». E conclude: «Il riscontro finora è stato positivo».

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

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