
Bologna: Genitore 1 e 2. Stiamo parlando di quattro (4!) coppie gay (intanto 775 bambini sono fuori dagli asili)
Viene da chiedersi perché il Comune di Bologna abbia avuto così tanta urgenza nel promuovere la sostituzione dei termini “padre” e “madre” dai moduli d’iscrizione scolastica. Anziché “genitore 1” e “genitore 2”, l’assessore all’istruzione Marilena Pillati ha proposto al dicitura «l’altro genitore». Cambia poco, anche se ci sono da rilevare diversi mugugni all’interno della stessa maggioranza di sinistra. Agli applausi di Sel fanno da contraltare gli imbarazzi di alcuni esponenti del Pd per una decisione presa da pochi e che in tanti vorrebbero rivedere, o per lo meno discutere.
PERDITA DI TEMPO. Intanto, va segnalato che nel campo del centrodestra la più battagliera si è dimostrata la presidente della commissione Affari generali, Valentina Castaldini (Pdl) che a tempi.it spiega l’assurdità di un provvedimento dal sapore puramente ideologico. Castaldini ha annunciato che si appellerà al ministero dell’Interno per chiedere se siano corrette le nuove schede d’iscrizione. Ma ciò che ancor più desta sospetti, chiosa, è la prepotenza con cui il tema “genitore 1 e 2” si è imposto nel dibattito comunale, togliendo tempo ad altre discussioni ben più importanti.
DAGLI ASILI RESTANO FUORI 775 BAMBINI. Esempi? La liste d’attesa per gli asili. Per il nido rimangono fuori 775 bambini, un altro centinaio non trova posto invece nelle materne. «Forse dovremmo dare la priorità a queste problematiche, di cui la gente sicuramente ha più bisogno. Dietro a queste code ci sono famiglie che attendono di capire come sistemare i propri figli per tornare a lavorare».
Infatti, ragiona Castaldini, «stiamo parlando un numero di coppie decisamente limitato». Dati ufficiali non ne esistono, ma qualche indizio sì. Le Famiglie Arcobaleno entrarono nel 2011 nella Consulta Famiglia del Comune. All’epoca i numeri che portarono erano questi: le coppie in tutta la Regione Emilia erano 20, 4 nel Comune di Bologna, 6 in quello di Casalecchio del Reno.
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41 commenti
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caro bifocale genitore non è colui che mentendo alla natura e a se stesso si fabbrica un bambino per trastullarsi . cosa intende per popolarità con gli amici ? cose del tipo : lo sai che la mia mamma ha due palle così?
A Roma le diciture “genitore richiedente” e “altro genitore non richiedente” sono in uso da molti anni. Forse addirittura da sempre. A Cagliari idem, si deve mettere la crocetta su genitore, tutore o affidatario.
A nessuno è importato e importa un accidente di niente. E questo è strano.
Le motivazioni addotte dal centro-sinistra bolognese e veneziano per la revisione della modulistica sembrano farlocche. Dubito che a Roma e Cagliari volessero agevolare le coppie omosessuali, dato che la questione non era neanche all’ordine del giorno.
L’indignazione dei conservatori appare ugualmente farlocca e simulata. Altrimenti l’avremmo vista anche in occasione della revisione dei moduli a Roma e Cagliari.
Mi riferisco a Roma e Cagliari perchè sono le due città di cui conosco personalmente la modulistica. Ma verosimilmente mole altre città adottano modelli analoghi.
Mi sembra che i due casi siano differenti. Se io devo distinguere tra chi ha compiuto un’azione e chi non devo per forza utilizzare l’espressione generica. Non posso scrivere a caso “padre richiedente” e “madre non richiedente”. Come faccio a saperlo prima? Se invece ho un modulo in cui sono richieste le firme di entrambi i genitori scrivere “genitore 1” e “genitore 2” invece di “padre” e “madre” è ideologico.
Ma è un po’ tutto ideologico in questa storia. Lei pensi quanto influiscono le lobby nella redazione del DSM, che oggi il National Institute of Mental Health considera privo di validità, inaffidabile.
Scusa, Pietro, ma nel caso di Roma e Cagliari, ti risulta che sotto la dicitura “genitore” possa firmare una persona che per la legge non è assolutamente nulla per il bambino, nè genitore, né tutore, nè affidatario ?
(E tra l’altro il vero genitore che fine fa in questi documenti ?)
Ti risulta sia accaduto? No, perché altrimenti sarebbe una dichiarazione falsa, evidentemente, come se firmasse sotto la scritta “genitore” , che si uno o due o tre, qualsiasi persona che non ha generato il bambino e che non è riconosciuta in nessun modo genitore dalla legge. Forse in queste vicende mi sfugge qualcosa, mah!
Ho semplicemente visto quei moduli quando mi è capitato di compilarne.
Non ho informazioni particolari sugli altri richiedenti, dunque non sono in grado di rispondere alla tua domanda.
Col mio intervento desideravo solo far notare la natura sostanzialmente fasulla delle motivazioni addotte tanto dai sostenitori delle modifiche che dagli avversari.
Quei moduli sono in uso da anni, da prima ancora che di genitorialità delle coppie gay si cominciasse a parlare, e la loro introduzione non provocò l’opposizione o lo sdegno di nessuno. Pertanto, come spesso capita, tentano di menarci per il naso con notizie farlocche o gonfiate. Tutto qui.
E dunque, caro Pietro, converrai che se quei moduli che citi e per cui nessuno ha protestato non avevano intenzione di far apporre a nessun altro che al padre e alla madre di quel bambino la propria firma, rimanendo nella indeterminazione di chi dei due fosse, non c’era nulla di cui protestare. Diverso il caso in cui si voglia appositamente mettere l’accento sul fatto che avere un padre e una madre è lo stesso che esserne privati, cancellando il sopruso , che tale è per la legge italiana e direi per quei poverissimi bambini costretti a crescere con due uomini o due donne e anche un sopruso per tutti.
Ma non c’è proprio nessuno che mi sa rispondere? Su quei moduli di Bologna ci sarà poi qualcuno che potrà firmare non essendo in nessun modo il genitore di quel bambino, casomai il compratore ?
Non che chi venda i figli si debba lodare, ma chi li commissiona e li compra ,approfittando della debolezza della mamma o del papà , è veramente una bestia e non riesco a vedere come la legge possa permettere un simile obbrobrio. Ah, già, nel mondo è possibile l’aborto legale, figurati se lo schiavismo può scandalizzare.
Pietro qui c’è la festa permanente dell’ossessione. Italo con il DSM e Giovanna con il commercio di bambini.
Vediamo di chiarire : la maternità surrogata può sicuramente dar luogo ad abusi. Specie nel sud del mondo, dove molte persone povere devono prostituirsi, avere figli per conto terzi o cucire magliette in fabbriche lager . E’ uno dei tanti aspetti dello sfruttamento capitalistico.
Ma non necessariamente, non tutte le madri surrogate sono poveracce morte di fame, alcune lo fanno addirittura gratis.
Però questa pratica non c’entra niente con i matrimoni gay e soprattutto con la loro legalizzazione.Tanto per cominciare la maternità surrogata è utilizzata anche da coppie etero in cui la donna è sterile in maniera assoluta. Oppure quando è in grado di fecendare ovuli, ma non di portare a termine la gravidanza, in questo caso l’embrione si ottiene in vitro con i gameti della coppia e si impianta nell’ovulo della madre surrogata. Quindi il bimbo è figlio biologico della coppia, ma è stato partorito da un’altra donna.
Ma soprattutto non ha NESSUN BISOGNO DI ESSERE LEGALIZZATA. Chiunque può trovare una donna disposta a portare in grembo suo figlio , gratis o a pagamento, in Italia o in India senza bisogno di alcuna formalità . Poi essendo il padre biologico non avrà difficoltà a esserne anche il genitore legale.
Quindi usarla come argomento contro il matrimonio egualitario è una stupidata.
Possiamo discutere come regolamentare o al limite vietare (cosa più semplice a dirsi che a farsi) la pratica nell’interesse della madre surrogata, ma vediamo ora la cosa dal punto di vista del bambino: questi è figlio biologico di uno dei membri della coppia che lo alleva e l’altro è con lui dal primo istante, e ha partecipato a tutte le vicende relative alla sua nascita decisione compresa La madre biologica è una figura lontana e assente, almeno per i suoi primi anni di vita. Dopo alcune coppie, per esempio Elton John e suo marito, hanno voluto che il bimbo la conoscesse ed avesse un rapporto con lei. Insomma una situazione molto simile ai figli dei divorziati, anzi forse pure meglio visto che essendo il bimbo appena nato, non ci sarà nessun trauma da abbandono e il secondo genitore sarà particolarmente coinvolto e ben disposto nei suoi confronti, cosa non scontata nei divorzi.
Questo non risolve certo i dubbi e gli interrogativi sulla pratica, che secondo me andrebbe regolamentata con attenzione, ma non mi pare un motivo per farsi sanguinare il cuore maledicendo questi tempi crudeli.
Cara “Giovassa”,
te lo domandi quanti lettori son disposti a prendere sul serio gli argomenti di bischero che ricorre al mezzuccio da bambocci dell’asilo di storpiare il nome di uno dei suoi interlocutori?!
La cosa incredibile è che la sinistra ormai abbia dimenticato se non abdicato ai diritti degli operai per la parità di generer(!?). Se non fosse tutto così ridicolo mi verrebbe da piangere.
Incredibile che ,con la scusa delle libertà individuali si è sdoganato l’uso della donna come animale da riproduzione, il bambino come un mobiletto da scegliere sul catalogo di Ikea.
Il capitalismo nella sua accezione più bruta e nichilista ha messo le mani anche sul corpo (biopolitica).
Non è lontano il giorno in cui nella pianura padana vedremo batterie di capannoni piene di donne che mettono in vendita con libertà il loro utero, magari con lo sconto.
Doveremo ringraziare il buon Elton che sfruttando la miseria di una donna e comprandole il grembo le ha concesso di avere rapporti con quell’essere che con cui ha vissuto per 9 mesi?
E’ un mondo folle
Le nostre condizioni di vita peggiorano sempre di più ma ci crediamo più liberi.
Quanta miseria umana, l’occidente ormai è ” il più brutto dei cimiteri”.
Una delle cose divertenti di Giovanna è che ha una straordinaria capacità di fornire ottimi argomenti alle tesi contrarie a quella che sostiene. Ha ragione quando dice che il genitore non biologico di una coppia gay è legalmente nessuno nei confronti del bambino. Ed è questa la vera lotta dell’ideologia contro la realta.
I diritti di una che ha contribuito alla decisione di far nascere il pupo, ha comprato insieme alla madre i vestiti e la carrozzina, ha trepidato per tutta la gravidanza e sta con il bambino dal suo primo istante e dal primo istante si occupa di lui sono ignorati. A favore di quelli di un tizio che si è masturbato in uno stanzino, ha messo lo sperma in una provetta, non ha mai visto la madre ed ha sempre avuto la ferma intenzione di non occuparsi dei discendenti dei suoi spermatozoi.
di sicuro fa stacco, in questa vicenda e se le cifre riportate sono vere, una cosa: non siamo in un paese democratico dove cioè conta la maggioranza? lì la maggioranza (dei genitori) non conta. non ha contato. a parte altro si resta perplessi. ufficialmente da noi conta la maggioranza e comunque le decisioni si dovrebbero prendere a maggioranza, o tenendo conto della maggioranza dei cittadini. in certi casi no. con la scusa di non discriminare ciò che è per pochi vale per tutti. non sono padre ma mi darebbe fastidio, nel caso, che nel modulo ci fosse scritto genitore 1 o 2 o che ne so e non padre. ciò che piacerebbe a me non conterebbe. fortuna che siamo in democrazia!
Spesso viene sbandierata la decisione del 1973, che ha espunto l’omosessualità dall’elenco dei disordini attinenti alla sfera sessuale, per dimostrare che l’omosessualità è una variante naturale della sessualità umana. Questo assunto, falso in se stesso, diventa ancora più risibile quando lo si appoggia su un documento, il DSM appunto, che ormai anche il National Institute of Mental Health considera privo di validità, inattendibile, inaffidabile.
Ma altri specialisti della materia si fanno beffe del DSM. Sentite, per esempio, cosa afferma lo psicologo Renee Garfinkel, membro dell’Associazione Psicologica Americana, a proposito del gruppo di lavoro sul DSM-III-R: “Il basso livello dello sforzo intellettuale era scioccante. Le diagnosi erano fatte sulla base di un voto maggioritario, come se si dovesse scegliere un ristorante: ti va un messicano, mi va un cinese, allora andiamo in una tavola calda. E viene inserito nel computer.”
Molti si chiedono a questo punto come mai ci si possa tranquillamente fare beffe del DSM in tutte le sue parti, tranne che quando si parla di sessualità (e di omosessualità in particolare). A questo punto salta fuori la lobby gaysta che scomunica chiunque tenti di balbettare anche una sola sillaba che metta in discussione il dogma definito dalle autorità ideologiche.
Del resto, si sa che di psicologi ce ne sono di vari tipi. CI sono quelli buoni, ma ci sono anche quelli che insegnano ai loro pazienti (o assistiti, come pare si debba dire adesso), che ogni perversione sessuale è in realtà bella, espressiva della propria personalità e che qualsiasi stigma sulle perversioni sessuali è segno di pregiudizio, di ancestrali condizionamenti religiosi o culturali. Altri, poi, insegnano che la religione è solo una favola primordiale, un’invenzione dei preti per ingannare il popolo credulone. C’è anche uno specialista che frequenta le pagine dei commenti su Tempi, che ha affermato con tutta tranquillità che i cattolici sono affetti da sindrome di Stoccolma nei confronti dei loro carcerieri in abito talare. Roba da trasecolare. Ed è uno che dice di aiutare i pazienti. Nessuno interviene nei confronti di questi sciagurati, nessuno minaccia loro sanzioni o ritorsioni. Ma se uno si azzarda ad andare contro la lobby gaysta, guai a lui!
Ossessione – Fenomeno patologico che si manifesta con l’insorgenza di un’idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che, accompagnata da un sentimento d’ansia, si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a fissarsi su determinati pensieri.
Sgro’, con tutto il rispetto, io proverei a parlare con qualcuno. Il suo ossessivo ripetere – a commento di OGNI articolo – la sua manfrina sulla “lobby gaysta” che vuole conquistare il mondo partendo dalla manipolazione del DSM (un diabolico piano degno della Spectra dei vecchi film di 007) comincia ad essere…vogliamo dire sintomatico di un suo disagio? Invece di commentare post di altri frequentatori del forum cominci a rileggere i suoi e veda un po’ se non risultano un tantino ossessivo-maniacali.
Tra l’altro questo articolo parla d’altro, ovvero del rispetto e tutela che si dovrebbero a tutti i bambini. Anche quelli che crescono (vi piaccia o meno) con due genitori dello stesso sesso, che sono un numero crescente. http://vimeo.com/29720188
Un invito, caro Bifocale, che si può agevolmente rigirare a lei, vista la ripetitività paranoica delle sue repliche…
Ma quello che ripete ossessivamente la palla del NIMH, tentanto di corroborarla con citazioni a mentula canis tratte dal sito scientologico del http://www.ccdu.org, è lei, non bifocare.
Veramente, caro Italo, con altri partecipanti al forum discutiamo (spesso in disaccordo, ognuno portando il proprio punto di vista) anche di molto altro. Nel suo caso questo e’ impossibile visto che di qualunque argomento tratti l’articolo che stiamo commentando la sola cosa che lei ripete ossessivo-compulsivamente e’ la sua ormai logora tiritera complottistico-terroristica della diabolica lobby gay che avrebbe fatto il lavaggio del cervello a mezzo mondo (poteri degni di invasori extra-dimensionali) per ottenere subdole modifiche del DSM, che ormai sarebbe – a sentir lei – “carta straccia”. Insomma…un minimo di senso del ridicolo no? abbia pazienza.
Non mi sembra che tu discuta, Bifocale, mi sembra invece che insulti e appiccichi etichette al prossimo. Vedi tu di che patologia si tratta, tu che sei così esperto.
Italo Sgrò dev’essere la versione al maschile di Alida Vismara, quella tizia che, su ogni articolo in cui compare la parola gay o omosessuale, spamma i suoi deliranti commenti, in cui spera di dar fondatezza delle sue faneticazioni citano fatti e informazione che, quanto non sono palesemente false o travisate, sono del tutto decoralati tra loro e proveniente da fonti di nessuna autorevolezza.
Delira, Remo, delira, rosica…
Rosicare… e de che? al massimo ti posso compatire per la tua follia.
Arirosica, Remo, arirosica.
Solo una domanda: dato che a Bologna come in tutta Italia quei bambini che vivono con una coppia di uomini o due donne non sono evidentemente figli di quella coppia, e dato che per fortuna da noi non è legale alcun “matrimonio” omosessuale, in nessunissima forma, chi può dare la qualifica di “genitore” alla persona della coppia che al 100% non è assolutamente genitore di quel bambino, sia per la biologia che per la legge ? (Anzi quel poverissimo bambino, comprato o comunque privato di almeno un suo genitore, viene ingannato anche dalla scuola e viene ratificata una enorme ingiustizia , totalmente illegale, commessa nei suoi confronti ).
O forse chiunque si può attribuire la qualifica di genitore, pur non essendolo, ripeto, nè geneticamente né per legge? Per esempio, un qualsiasi convivente del genitore 1, che sia un parente, o un compagno successivo,e magari ancora successivo, e ancora successivo, si può attribuire allo stesso modo tale qualifica??? E se fosse di un sesso diverso, sebbene per legge non sia accettabile , dato che per esempio per l’adozione ci vuole una trafila lunghissima, almeno sarebbe più naturale per un bambino, sapere di avere due genitori maschio e femmina come tutti i bambini del mondo, eppure nessuno rivendica questa possibilità, mi pare.
Ci stressano con la legalità da mattina a sera, nelle scuole non si parla d’altro e poi si stravolgono le leggi quando fa comodo.
Giovanna scrive “che a Bologna come in tutta Italia quei bambini che vivono con una coppia di uomini o due donne non sono evidentemente figli di quella coppia”. Veramente nella quasi totalità dei casi uno dei due è il genitore biologico del bambino/a, dunque ha tutti diritti che la legge italiana gli conferisce in quanto tale. Dunque la sua affermazione è mezza zoppa sin dall’inizio. Inoltre per quanto riguarda l’altro genitore, egli è l’altro componente della coppia che sta alla base della cellula familiare, che sia un lui o una lei. Un genitore non è semplicemente colui che attraverso l’atto sessuale causa la gravidanza, altrimenti sarebbe da considerarsi “genitore” anche colui che compie una violenza carnale, cosa evidentemente inaccettabile e che certamente non rappresenta il bene dei piccoli. I genitori sono coloro che si prendono cura del bambino, che lo educano e lo amano cercando di farlo crescere in un ambiente sicuro e protettivo. Il loro sesso e/o orientamento sessuale (etero o omosessuale) a questo fine non sono rilevanti, e vi ormai da innumerevoli studi di Paesi diversi che comparando gruppi di bambini cresciuti da genitori omosessuali ed eterosessuali non hanno riscontrato differenze di sviluppo tra i due gruppi in quattro aree primarie: intelligenza, adattamento psicologico, adattamento sociale, e popolarità con gli amici. Questa è anche la posizione ufficiale di tutte le più importanti associazioni di pediatri, psicologi e pediatri del mondo.
errata corrige: Questa è anche la posizione ufficiale di tutte le più importanti associazioni di pediatri, psicologi e psichiatri del mondo.
American Academy of Pediatrics nel 2002 e nel 2009: “un crescente numero di studi scientifici dimostra che i bambini che sono stati allevati da uno o due genitori gay o lesbiche sono emotivamente, cognitivamente, socialmente e sessualmente equivalenti a coloro che sono cresciuti con genitori eterosessuali”. American Psychiatric Association: “Numerosi studi hanno mostrato come bambini cresciuti da genitori omosessuali hanno le stesse possibilità di essere sani e ben adattati di bambini cresciuti in famiglie eterosessuali. Bambini di coppie gay o lesbiche non dimostrano nessuna maggiore incidenza di omosessualità o di problemi di identità di genere rispetto agli altri bambini.” Il presidente dell’Australian Medical Association dottor Steve Hambleton, parlando dei bambini in famiglie omoparentali, ha spiegato che “C’è una letteratura sempre crescente che dimostra che non ci sono differenze nel loro sviluppo psicologico, stato di salute in generale e orientamento sessuale.”
Però che faccia tosta…..
Bifocale, ti avrò letto non so quante n-mila volte citare studi o istituzioni mediche (come fai qui sopra) la cui autorevolezza a noi poveri profani potrai concedre possa risultare almeno dubbia in mancanza di alcun contradditorio.
Quando poi il povero Italo Sgrò inizia (lo ammetto, in modo un po martellante; ma ci sta visti i vostri metodi che tentano sempre di chiudere la bocca facendosi forti proprio di una presunta unaninimità di avvalli scientifici) a metterli in dubbio davvero mostrando che non c’è poi tutta questa uniformità nella comunità scientifica e che comunque certe regole che sono alla base dei meccanismi funzionamento di tali istituzioni possono sembrare alquanto ambigue (per usare un eufemismo), allora le facili ironie sull’ossesività di chi mette in discussione la vostra sicumera si sprecano.
Dal tuo piedistallo, abbi almeno un po di indulgenza
Paolo2 la serietà e attendibilità delle prese di posizione ufficiali da me citate sono facilmente verificabili facendo una rapida ricerca con un qualunque motore di ricerca. In quelle sedi, prima che vengano prese posizioni ufficiali, ci sono – giustamente – tutti i contradditori e i dibattiti necessari. O per contraddittorio intendi gli incessanti articoli con i quali Tempi martella ossessivamente i propri lettori, senza dare MAI parola e diritto di replica a persone e associaizoni che rappresentano la minoranza LGBT, presentando le richieste di pari uguaglianza delle persone omosessuali come la maggior minaccia all’umanità che si sia mai vista? Quanto la buon Italo Sgro’ gli ho solo fatto notare che un conto è tirare le eventuali critiche al DSM quando vi è un articolo che parla di psichiatria o psicologia, e un altro è tirarla fuori a commento di OGNI articolo, a prescindere dal contenuto. Saluti.
Se poi ci mettiamo che le critiche citate sono prese dal sito della CCDU, sedicente Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani che fa capo a Scie(me)ntology, e che la critica al DMS da parte delll’NIMH con quanto asserito Italo è come confondere pere con mele, si capisce che la serietà e l’attendibilità del personaggio è pari a zero.
Perchè dici che Renee Garfinkel non è credibile? E’ uno specialista, uno studioso, un membro dell’APA che vi piace così tanto…
Anche sulla “serietà e attendibilità” delle prese di posizione ufficiali contrarie a quelle da te citate ho visto spesso su questo forum riportare link per i quali non hai neppure bisogno di usare motori di ricerca. Il fatto è che, a quanto pare, per quanto democratico sia il mezzo pare che ognuno lo usi sempre semplicemente per confermarsi in ciò di cui già è convinto invece che per mettersi in discussione (tutti, lo ammetto, abbiamo un po questo difetto; ma quello che vuole dare lezioni mi sembra sia tu).
In quanto a Tempi lascia perdere la facile morale che puoi benissimo andare a fare a media di molta più ampia tiratura la cui responsabilità in senso inverso a quella che dici tu è infinitamente più grande.
L’amico Sgrò saprà infine ben difendersi da solo; anch’io mi limito a ribadire che il vizio di voler sempre citare i “propri” riferimenti in merito ad autorevolezza per sostenere le proprie tesi non è soltanto un’ossessione del nostro amico (non capisco perchè poi in questo caso tale ricorso sarebbe fatto a sproposito visto che la ragione di degenerazioni demenziali come quelle contenute nell’articolo può benissimo risiedere, con logica tuttaltro che insensata, ANCHE in “decisioni come quella che nel 1973 che ha espunto l’omosessualità dall’elenco dei disordini attinenti alla sfera sessuale”).
Paolo, l’American Academy of Pediatrics, l’Australian Medical Association non sono i “miei” riferimenti, non sono associazioni che si occupano dei diritti della comunità LGBT, sono importanti realtà che rappresentano decine di migliaia di professionisti. La sola American Academy of Pediatrics rappresenta più di 60mila pediatri statunitensi. Quelle che lei definisce “posizione ufficiali contrarie a quelle da te citate” sono SEMPRE di minuscole associazioni mosse da motivazioni che hanno più a che fare col credo religioso dei loro iscritti che non alle evidenze empiriche provenienti da studi scientifici. Quando, lo scorso anno, sia l’Australian Psycological Association (18.500 membri) sia dall’Australian Medical Association (27.000 membri) hanno preso posizione ufficialmente a favore delle famiglie omogenitoriali un’altra associazione, Doctors 4 the Family, emise un comunicato stampa di tono diametralmente opposto. Non ci volle molto per scoprire che in realtà questa Doctors 4 the Family rappresenta un gruppetto di circa 150 persone fortemente ideologizzati e prevenuti, che si muovono su base religiosa non scientifica, e il cui presidente e fondatore è addirittura a capo di un gruppo cristiano fondamentalista a Perth. Questo per fare solo un esempio, se ne potrebbero fare molti altri. Ora, io ho il massimo rispetto per i bisogni spirituali di ogni persona ma quando i credo religiosi cominciano ad impattare e distorcere l’attività professionale, soprattutto in aree delicate e che richiedono grande senso di responsabilità e rispetto come quelle di cui stiamo parlando, allora questo diventa inaccattabile e bisogna chiarire su quali basi vengono fatte certe affermazioni. Saluti.
Solo i “credo religiosi” “impattano” con l’attività professionale, le ideologie del cassero no, giammai.
Infatti il presidente dell’ordine degli psicologi italiani si è candidato con Vendola perché passava di lì per caso e mancava un nome per completare la lista.
Senza contare che chi ha studiato un minimo di statistica inferenziale sa benissimo che basta scegliere il campione giusto per dimostrare la tesi che più aggrada a chi paga o che meglio riflette la nostra impostazione ideologica preferita.
Ricordo che a suo tempo vennero pubblicati studi serissimi che dimostravano la superiorità della razza ariana.
Come ti ho fatto notare già una volta, con questi “studi scientifici” hai fatto venire a tutti il latte ai ginocchi(1).
Eppoi hai anche il coraggio di scrivere che Sgrò è ripetitivo.
(1) Prima che qualche bischero abbia da ridire, avviso preventivamente che il plurale di “ginocchio” è “ginocchi”, anche se si può dire anche “ginocchia”, anche se qui in Toscana, patria della lingua italiana, pochi o punti dicono di avere le “ginocchia”.
Jim Tubin è incredibile come la tua ignoranza si estenda ai più svariati campi dello scibile umano.
E’ vero che una ricerca può essere viziata ideologicamente e che i dati si possno “cucinare”, ma di solito gli altri scienziati se ne accorgono. Sinora è successo, nella fattispecie, solo con l’unica ricerca che diceva che l’omogenitorialità era dannosa per i bambini.
Il plurale di ginocchio è ginocchia quando sono quelle di una singola persona e ginocchi quando si intende l’articolazione in generale (un ortopedico esperto in ginocchi) quindi visto che il latte verrebbe alle tue ginocchia e non ai ginocchi del resto del mondo che legge con interesse i post di Bifo hai toppato un’altra volta.
Visto che non t’è bastato l’avvertimento di cui sopra, ove tu sei stato messo al corrente che io, in campo linguistico, pur non potendo vantare alcun titolo accademico, sono pur sempre Toscano e che dal Toscano deriva la lingua italiana, ecco, apposta per te, una frase che ho ripreso pari pari dal sito dell’Accademia della Crusca (lo sai cos’è, vero?):
“Anche ginocchio ha un doppio plurale, ginocchi / ginocchia, senza alcuna rilevante differenza di significato. Serianni nella già citata Grammatica Italiana ipotizza che tra i due plurali ci possa essere una distinzione simile a diti / dita, con il plurale maschile che designa i ginocchi presi singolarmente e quello femminile nel loro insieme, “tuttavia in troppi casi i due usi si sovrappongono l’uno all’altro” (cap. III par. 122 a).”
Dunque neppure l’insigne grammatico Serianni è sicuro di quanto tu invece ardisci asserire con tanta insipiente sicumera sull’uso del doppio plurale di “ginocchio”.
Questa precisazione, per così dire, “accademica” non serve a me, che continuerò a parlare e a scrivere come mangio, e non serve neanche a te, che non hai certo i mezzi intellettuali per riconoscere di aver torto, ma serve per l’eventuale incauto lettore a cui venisse in mente di sospettare che tu, per una volta, potresti anche aver ragione.
Per quanto riguarda il resto, ovvero la parte del tuo delirio in cui tratti dell’attendibilità di certi studi, volendo tacere dei fondatissimi dubbi sulla loro effettiva scientificità da un punto di vista epistemologico, sappi che anche la volontà di confutare alcuni lavori piuttosto che altri soggiace a motivi ideologici politici e (perché no!?) religiosi, e pertanto i mezzi che si mettono in campo per invalidare certe conclusioni sono di natura prettamente propagandistica.
Spero di essermi spiegato bene.
Aggiungo solo la considerazione che, evidentemente, la “bambocciata” di chiamarmi “Jim Tubin” li deve far tanto ridere i tuoi compagnucci dell’asilo, visto che insisti tanto a ripeterla.
Chissà che risatine vi fate all’ora della merenda!
Caro Gmtubini, anche il professor Scaparro , noto psicopedagogista che scrive sul Corriere della sera, in un suo bruttissimo articolo parlò di fantomatici studi che testimoniavano che un bambino acquistato da due donne poteva tranquillamente crescere bene sostituendo la figura paterna con l’allenatore sportivo, per esempio.
Gli chiesi nella sua rubrica on line di quali studi parlasse e la risposta fu che non aveva conoscenza di nessun studio, ma si riferiva alle tesi, anzi ipotesi, di non so più quale psicoterapeuta.
Che tristezza quando si devono produrre studi farlocchi per dimostrare che un bambino può rinunciare tranquillamente ad essere cresciuto da una mamma e da un papà ed essere felice con gli schiavisti che l’hanno comprato come un oggetto e soprattutto che ci sia gente che abbocchi a questi abomini, ma tanto non sono figli loro, chissene.
( i figli altrui si possono abortire senza che lo Stato muova un dito, figurati se non si possono commissionare su catalogo )
La realtà, cara signora Giovanna, è che degli effetti dell’applicazione pratica di queste ideologie ne avremo un’idea sufficientemente precisa solo tra molti e molti anni.
Quando il socialismo reale era applicato in mezzo mondo molti fingevano di ignorarne crimini e decantavano le lodi di quei regimi ferocemente realizzati sulla base di un’ideologia intrinsecamente perversa.
Dopo la caduta del muro di Berlino è affiorata la verità e, anche se qualcuno ancora si ostina ad essere seguace del comunismo, quei molti che fingevano di ignorare ora ne prendono adeguatamente le distanze.
La stessa identica cosa accadrà un giorno per questa ideologia di genere, che è altrettanto perversa del comunismo, visto che, come quest’ultimo, prevede che venga violentata la realtà effettuale della natura umana.
Vero.
La linguistica non è una scienza esatta, ma secondo me espressioni come “Vieni nipotina a sederti sui miei ginocchi” o “degli scienziati stanno studiando vari modelli di ginocchia artificiali” non sono proprio italiano corretto. E pure Serianni pur registrando usi contrari, mi pare d’accordo.
Venendo al resto tu sostieni che siccome ogni studio scientifico a favore o contro una tesi essere viziato da pregiudizi ideologici, la fonte scientifica più accurata è il libro della Genesi. Tanto la verità è soggetiva e ognuno ha la propria quindi una ricerca a doppio cieco o un’esegesi biblica pari sono. Non sospettavo in te un così radicale relativismo.
Alla buon ora, mi caro Giovanni, mi pare che grazie ai dubbi del Serianni tu stia finalmente realizzando che potresti anche aver torto sulla questione del doppio plurale di “ginocchio”.
Sulle altre questioni ti gioverebbe non poco confrontare i tuoi ragionamenti con la realtà effettuale invece che con in tuoi deliri lisergici.
Tieni conto che tirar tanto la corda delle illazioni in mala fede sfocia inevitabilmente alla cretineria più devastante.
P.S.: in Toscana i nipotini si tengono “in collo” e non sulle ginocchia.