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San Patrignano: Bocciatura Fini-Giovanardi rende più difficile il recupero dei tossicodipendenti

Di Redazione
13 Febbraio 2014

Riportiamo il comunicato della Comunità San Patrignano

Bocciatura Fini-Giovanardi: preoccupazione per la cancellazione delle norme su misure alternative

La Comunità prende atto della decisione assunta oggi dalla Corte Costituzionale ed esprime particolare preoccupazione per la cancellazione di norme che facilitano il ricorso a misure alternative al carcere, che oggi sarà possibile solo per condanne sotto i 4 anni, contro i 6 della Fini Giovanardi.

La Comunità di San Patrignano prende atto della decisione assunta oggi dalla Corte Costituzionale che ha cancellato per vizio di forma la cosiddetta legge Fini-Giovanardi, con motivazioni dettate esclusivamente dalla trasformazione del decreto in legge. Senza voler entrare nel merito della distinzione fra le droghe leggere e le droghe pesanti che si viene a riproporre con la Jervolino Vassalli, siamo soprattutto preoccupati per la cancellazione di norme che facilitano il ricorso a misure alternative al carcere, che oggi sarà possibile solo per condanne sotto i 4 anni, contro i 6 della Fini Giovanardi. Il recupero, quindi, diventerà più difficile. Oltre a questo viene esclusa la possibilità di vedersi riconosciuta l’applicazione della disciplina del reato continuato in ragione del proprio stato di tossicodipendenza o l’eventualità di vedersi cancellata la multa accessoria alla condanna in caso di esito positivo dell’affidamento in prova ai servizi sociali. E, ancora, l’opportunità concessa al magistrato di sorveglianza di affidare provvisoriamente e urgentemente il detenuto tossicodipendente ad un percorso di recupero. Sono argomenti, questi, che riguardano la vita e il futuro delle persone che vogliono abbandonare la droga.

Siamo convinti e ribadiamo ancora una volta il principio che il carcere non sia la soluzione al problema della dipendenza da droga, ma che debba essere fatto salvo il principio dell’illiceità del consumo di qualunque sostanza. Crediamo sia necessario che la politica, chiamata a decidere su questo argomento, faccia tesoro delle opinioni operatori, scienziati, medici dei servizi pubblici e privati e di chi, sul campo, offre da quarant’anni soluzioni nella prevenzione, del recupero e del reinserimento sociale e lavorativo dei giovani tossicodipendenti.

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3 commenti

  1. FRANCESCO

    ho 51 anni ho provato qualche comunita’, avendo perso totalmente la fiducia in me stesso e quella altrui
    pur avendo bisogno di essere ricondotto sulla strada giusta, non credo nel mio risanamento, nell’uscita da questo dannato tunnel della droga ove io da circa 40 anni mi ci trovo
    non so cosa dire ho bisogno di aiuto ho i genitori 80 enni risiedo a san severo (fg) dopo aver girovagato per anni all estero e in italia,,,mio dio non so che fare aiutatemi vi prego,
    d’errico francesco, sono seguito dal sert di san severo, dalla operatrice giulia vetritti, oramai stanca di aiutarmi ma iperterrita, umile e bravissima, devo a lei la mia triste sopravvivenza
    ho paura della comunita’, ma ne ho bisogno
    non so nemmeno se dirvi contattatemi o contattate il sert, sono gay, non del tutto, e per me e sempre stato un problema primario, non lego dalla nascita con i miei genitori, siamo in 2 di 6 figli a drogarci, mio dio dammi tu la forza di trovare il coraggio di ammazzarmi, per me unica soluzione, ho paura del mio futuro nero

  2. giuliano

    se non ci liberiamo una volta per tutte dai “rossi” non ne verremo mai fuori. Costoro introducono ogni schifezza deleteria per la vita civile e morale avendo in mano le leve principali per “far passare” le “idee”. Hanno in mano la magistratura, il 99% dei media, TUTTO il personale delle scuole di ogni ordine e grado, TUTTI i sindacati. Hanno poi al loro servizio moltitudini di militanti che offrono anche gratis il loro tempo e le loro energie alla causa del demonio, ovvero la loro causa.

    1. Giovanni

      non mi pare che Mediaset sia in mano ai “rossi”.

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