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(Cine)Fumetto – Big Hero 6 trasporta i supereroi nello stile Disney
Da quando la Disney Company ha comprato la Marvel nel 2009, molti si chiedevano quali sarebbero state le mosse per sfruttare quell’enorme patrimonio di storie e di personaggi che la casa editrice aveva creato in più di 70 anni. Non solo i film, le attrazioni nei parchi di divertimento ed un’accelerata nel merchandising, ma anche le molteplici possibilità di legare due stili diversi, quello dell’animazione disneyana e quello dei super-hero comics americani. Big Hero 6 è il primo frutto di questa collaborazione, il primo classico che si basa su di un fumetto Marvel. In particolare, la storia da cui si ispira è quella di una misconosciuta e breve serie di comics, in due differenti momenti, nel 1998 e nel 2008, e narra di un gruppo di giovani supereroi giapponesi, tali grazie al loro ingegno e ad una serie di mirabolanti invenzioni, in lotta contro minacciosi nemici pronti a distruggere il Giappone. Una trama convenzionale che la Disney, come ha sempre fatto anche con le fiabe, piega e modifica alle sue esigenze.
Il film, diretto da Don Hall e Chris Williams (già regista di Bolt), sa innovare nella tradizione, costruendo nel genere supereroistico quelle tematiche tanto care alla produzione Disney, come l’amicizia, il rapporto tra fratelli e il potere dell’immaginazione. Il giovane piccolo genio Hiro, insieme al fratello Tadashi, sono il perno su cui si costruisce la parte sentimentale del film, e che esprimono, con il loro lavoro di inventore, come sia appassionante plasmare la realtà creando strumenti che possano fare del bene all’umanità. Ed è proprio l’invenzione di Baymax, un robot bianco e morbidoso che esegue i compiti di infermiere, a riempire il film con la sua figura e la sua appassionante umanità, pur nel suo essere robotico. La storia si snoda tra azione e introspezione, il tutto ambientato nella suggestiva e inedita cornice di San Fransokyo, un misto di culture giapponese e americana. Lo stile di animazione lascia sbalorditi, e le inquadrature fantasiose, le pennellate visionarie e i giri di macchina impetuosi lasciano il segno, sbaragliando la concorrenza.
I limiti del film stanno forse in un certo schematismo nella contrapposizione villain – eroi, e nella semplicità dei personaggi secondari. Si vede che i maggiori sforzi sono stati impiegati nel rapporto tra i fratelli e in Baymax, che in effetti sono figure a tutto tondo, dei bellissimi caratteri capaci di ispirare e di essere ricordati. La prima incursione nel terreno super – eroistico, molto rischiosa se confrontata con il resto della produzione Disney, riesce in buona parte, lasciando forse ad un inevitabile sequel la piena riuscita di tutte le sue componenti. Ma la creazione di Baymax, personaggio maiuscolo, è sicuramente un eredità importante, ed entra di diritto nella storia dell’animazione.
Inoltre, prima del film viene proiettato anche un delizioso cortometraggio, dedicato al rapporto tra uomo,cibo e cane: Winston. Davvero pregevole e ben condotto, utilizzando una nuova tecnica di animazione, che combina matita e cgi, già utilizzata in Paperman.
Nota: ne approfitto per segnalare il proseguo della bellissima iniziativa del Disney Compendium, un progetto coraggioso che propone di inquadrare criticamente tutta la produzione della Disney Company.
Big Hero 6, 2014, regia di Don Hall e Chris Williams, Disney, nei migliori cinema
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