Lettere dalla fine del mondo

Ricorderemo il 2018 per la beatificazione della nostra Chiquitunga

Articolo tratto dal numero di Tempi di gennaio 2019.

Quando mi è stato chiesto di fare un racconto degli avvenimenti più importanti accaduti in Paraguay nell’anno 2018, immediatamente mi è venuta in mente una data: sabato 23 giugno. Quel giorno si è conclusa la causa di beatificazione di María Felicia de Jesús Sacramentado Guggiari Echeverría, meglio conosciuta come “Chiquitunga”, che è diventata la prima donna paraguaiana beata.

Siccome non si poteva fare altrimenti, la cerimonia ha avuto luogo nello stadio del “club del pueblo”, il Cerro Porteno, ed è stata presieduta dal delegato di papa Francesco, sua eminenza reverendissima cardinale Angelo Amato. Inoltre la festa è coincisa con il trentesimo anniversario della visita di papa san Giovanni Paolo II in Paraguay e la canonizzazione del primo santo paraguaiano, il missionario gesuita Roque González de Santa Cruz, avvenuta il 14 maggio 1988, che per la Chiesa locale fu un seme di Santità.

«LA PIÙ GLORIOSA ED EROICA D’AMERICA»

Ma, per comprendere l’importanza di quello che ha rappresentato questo momento storico dobbiamo tornare a qualche anno indietro, per la precisione al mese di luglio del 2015, quando Sua Santità, papa Francesco, visitò il Paraguay. Nel suo ultimo incontro con i vescovi del paese, il Pontefice li sorprese affidando loro una missione molto particolare: che trovassero una donna paraguaiana per farla santa. L’obiettivo di questa singolare richiesta del Papa argentino non era altro se non il rivendicare la figura della donna paraguaiana, molto ammirata dal Sommo Pontefice che in più di un’occasione l’ha qualificata come «la più gloriosa ed eroica dell’America».

Dal momento in cui è stata annunciata la beatificazione di Chiquitunga, i fedeli paraguaiani hanno cominciato a immedesimarsi ogni momento di più con la figura di questa carmelitana scalza che nacque a Villarrica del Espíritu Santo il 2 gennaio del 1925, in seno a una famiglia cristiana, e morì ad Asunción il 28 aprile del 1959 all’età di 34 anni. La simpatia, l’amabilità e la carità di María Felicia sono apprezzate da tutto il popolo paraguaiano. Le virtù straordinarie e i valori portati avanti da Chiquitunga suscitano ammirazione e acquistano valore in mezzo a un mondo che si trova ogni giorno più lontano da Dio.

Sebbene la devozione alla beata si ritrova in fase germinale, l’intenzione della Chiesa paraguaiana è precisamente di aiutare affinché il popolo possa entusiasmarsi grazie alla testimonianza di Chiquitunga, la cui vita è carica di situazioni e incontri propri di un’umanità appassionata ed affascinante.

Durante la sua visita pastorale in Paraguay nell’estate del 2015, fin da subito papa Francesco, appena giunto in questo paese, disse di sentirsi a casa sua: «Non è difficile sentirsi a casa in questa terra tanto accogliente. Il Paraguay è conosciuto come il cuore dell’America e non solo per la sua posizione geografica, ma anche per il calore dell’ospitalità e la vicinanza del suo popolo». Questa vicinanza al Paraguay non è casuale. Già nel corso della sua “vita precedente”, prima come sacerdote e poi come arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio aveva imparato a valorizzare la ricchezza culturale e la tradizione religiosa di questo paese evangelizzato dai gesuiti, la cui principale eredità risiede nella lingua guaraní. Questo si è reso evidente nelle celebrazioni liturgiche presiedute dal Papa in Paraguay, nelle quali – per sua richiesta – è stata recitata l’orazione Ore Ru (il Padre Nostro in guaraní). Questa eredità culturale e religiosa costituisce l’atmosfera storica del Paraguay.

LA PATRIA, LA LINGUA E LA FEDE

Molti sicuramente si sono domandati il motivo per cui papa Francesco esalta costantemente la donna paraguaiana come «la più eroica e gloriosa» dell’America latina. Nel 2010, l’allora cardinale Bergoglio celebrò una Messa insieme alla comunità paraguaiana in Argentina, davanti all’immagine della Vergine di Caacupé; in quell’occasione per la prima volta disse che ella stessa «è doppiamente gloriosa: per essere la madre di Dio e per essere paraguaiana». Anni dopo, in volo, iniziando il viaggio attraverso il Sud America, Francesco salutò una giornalista paraguaiana e tornò a ricordare la sua frase celebre: «La donna paraguaiana è la donna più gloriosa, perché ha studiato più delle altre; perché questa donna, la donna del Paraguay, ha saputo assumere un paese sconfitto dalla ingiustizia e dagli interessi internazionali, e prima di quella sconfitta ha portato avanti la patria, la lingua e la fede».

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