
Scritto con gli occhi
A vedere Dinamo-Ankara, “mamma li sardi!” (gente che ha il prezioso senso dell’amicizia)
Cari amici, 8 gennaio 2014, giornata indimenticabile!
Una serata emozionante nella quale, in poco più di tre ore, si sono realizzati tanti sogni, ma uno grandissimo cui tenevo enormemente.
Quando il mio amico Stefano Sardara (presidente della mia Dinamo) mi ha scritto facendomi “notare” che non ero ancora andata a vedere una partita di Eurocup e pertanto che gli avrebbe fatto piacere se fossi andata ad assistere a Dinamo-Ankara, non sapevo cosa rispondergli a causa dei vari problemi familiari che mi stavano angustiando, ma ho detto che avrei fatto il possibile per esserci.
Quando mi ha scritto era subito dopo la vittoria col Caserta, e gli ho espresso il mio disappunto: «Offesissima coi ragazzi». Questo perché, proprio a Caserta, alcuni di loro si erano fatti immortalare con la figlia del mio amico Vanni (il mio fotografo ufficiale). Fin lì niente di strano, ma io non avevo le foto coi miei ragazzi, ho fatto notare a Stefano che solo il “mio capitano” mi era rimasto fedele mentre gli altri mi avevano… “tradito”! La cosa mi “rodeva” moltissimo! Stefano ha cercato di “ricucire lo strappo” promettendomi che, alla prima occasione, mi avrebbe fatto fare la foto con tutti loro. Quando la mia partecipazione è diventata realtà, Stefano mi ha detto: domani grande foto di gruppo!
Non stavo nella pelle e credete abbia dormito la notte prima? Neanche un ora! Sapevo che sarebbe stata una serata piena di emozioni a iniziare da:
- il “mio battesimo in Eurocup”;
- la “mia foto coi miei ragazzi”;
- i tifosi del settore D volevano adottarmi, ma ho dovuto rifiutare in quanto ero già stata adottata dai “commando” qualche tempo prima, anche se avevo fatto i miei complimenti per i “faccioni” dei giocatori che esponevano per fare il tifo;
- Andrea Sini, il mio giornalista sportivo preferito sarebbe venuto a salutami;
- avrei incontrato i miei amici dei commando;
- e quali altre sorprese mi potevo aspettare di questa serata? Mi aspettavo solo tante belle novità perché i “pronostici” erano buoni!
Arrivata al palazzetto, mi hanno sistemato per bene e dopo un po’ si è avvicinato Stefano chiedendo se mi potevano portare un po’ più avanti per fare la foto coi “miei ragazzi”; non appena lo speaker ha presentato la squadra, sono venuti verso di me, uno dietro l’altro. A quel punto la confusione si è impadronita di me. Nella testa sembrava mi fosse scoppiata la “bomba atomica”, avevo un fumo tale che ero totalmente annebbiata! Mentre Stefano li disponeva in ordine, mi parlava ma sembrava che io fossi tra le nuvole nel vedere al mio fianco tutti quei giganti. Ero abituata al gigante del “mio capitano” Manuel Vanuzzo, che, in genere, quando viene a salutarmi si siede o si inchina, e soprattutto è uno; tra l’altro viene col “mio presidente” che ha un’altezza normale, e non mi sento così “microscopica” vicino a loro due, ma vedendo tutti quei “corazzieri” che arrivavano di corsa mi ha fatto un po’ impressione! Stavo per svenire dall’emozione (meno male che ero seduta altrimenti sarei stramazzata al suolo). Ero completamente fuori di me (non che in genere non lo sia, ma ero completamente fusa). Vi chiedo: si può essere “sbronzi di felicità”? Beh, io l’ho provato! È un’esperienza che dovete provare e soprattutto non fa male, anzi è un tipo di sbronza che fa molto bene!
Pensate che dall’emozione si è staccato il respiratore, e meno male che i miei giganti non se ne sono accorti, altrimenti ci sarebbe stato un fuggi fuggi di ragazzi, e la mia foto sarebbe “passata in cavalleria”! Ebbene, ho fatto la foto in apnea, ma per i miei ragazzi potevo resistere! Nel frattempo Stefano mi ha preso amabilmente in giro dicendo che «ero riuscita a mettere i miei giganti in riga». In quel momento in campo si sono visti i “due presidenti” il primo che comanda, il secondo è quella che sogna. Quale credete abbia il ruolo più difficile? Dopo avermi “immortalato” con “tutti i miei ragazzi”, era il momento di riportarmi al mio posto perché doveva iniziare la partita. Poco prima che iniziasse è venuto a salutarmi il mio giornalista sportivo preferito, il “grande Andrea Sini”! Abbiamo scambiato appena qualche battuta perché la partita stava per iniziare.
Iniziato il match, abbiamo fatto “illudere” i turchi di poterci dominare, ma abbiamo subito fatto “vedere chi comandava”! Li abbiamo massacrati, sbattuti, asfaltati, appiattiti; ne abbiamo fatto dei manifesti; non ragionavano più, erano più confusi di me, che “ero nel completo pallone” dall’emozione! Anzi, meno male che non mi hanno scambiato per il pallone!
Nell’intervallo Caterina, una tifosa del settore D, mi ha fatto dono del “faccione del capitano”, un gradito regalo che mi era stato annunciato tramite Facebook. Dopo un attimo, sorpresa delle sorprese, chi viene a salutarmi? Roberto Sanna, l’altro giornalista sportivo de La Nuova Sardegna che avevo chiamato mentalmente insieme ad Andrea Sini. Abbiamo scambiato poche parole e anche lui ha promesso di venire a trovarmi. Poi è venuto a salutami anche Michele il direttore di Sassari notizie, e tante altre persone. Praticamente non sapevo dove voltarmi!
Ripresa la partita abbiamo continuato a massacrare i turchi, ci siamo andati giù come dei carri armati, facile capire che abbiamo vinto di brutto! I turchi sono andati via da Sassari dicendo: “mamma la Dinamo”!
I “miei ragazzi” hanno ricevuto l’ovazione del pubblico del palazzetto per questa vittoria e io ero felicissima di “aver fatto poker” (perché voglio dimenticare la partita assurda del 22 dicembre nella quale era viva la memoria di Giovanni). È inutile, quando la Susy è in campo non c’è storia per nessuno!
In poco più di 3 ore ho realizzato tanti sogni. Chi riesce a fare meglio di me? Ma il più importante, quello che aspettavo da più di un anno, era la foto coi miei ragazzi.
In effetti stava per succedere un “incidente diplomatico” tra me e alcuni dei “miei ragazzi”, ma il “mio presidente” con abile maestria ha “ricucito lo strappo”! “L’incidente diplomatico” era stato “sventato”! Il mio amico Stefano ha raccolto la mia necessità di realizzare quanti più sogni possibile e cerca di regalarmeli. Questa “è vera amicizia”!
Cari amici, come vi ho già detto altre volte non rinunciate mai ai vostri sogni, e quando meno ve l’aspettate, questi si realizzano così, inaspettatamente, come è capitato a me! Ricordate che i sogni sono la speranza per il futuro!
Bacioni
Susanna
p.s. SILVIA… anche io ho la foto coi “miei ragazzi”, proprio tutti. Adesso “rosichi tu” che l’hai fatta solo con tre di loro! Adesso NON SONO PIU GELOSA DI TE!
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