
Usa, umanisti contro il memoriale dei caduti: «La croce discrimina, demolitela»

Sarà la Corte Suprema americana a decidere se una croce di 12 metri eretta a Bladensburg (Maryland), in onore dei caduti nella Prima Guerra mondiale, potrà ancora restare sul suolo pubblico degli Stati Uniti. I giudici americani, infatti, hanno annunciato che si esprimeranno per dirimere la battaglia legale cominciata nel 2012.
LA CROCE DI BLADENSBURG
La costruzione della Croce della pace è cominciata nel 1919 ed è stata terminata nel 1925. La città di Bladensburg ha eretto il memoriale di guerra sul suolo pubblico in onore dei 49 caduti delle contee circostanti. Secondo le autorità del Maryland, l’obiettivo del monumento non è quello di veicolare il cristianesimo, bensì un «messaggio laico di memoria».
LA CAUSA DEGLI UMANISTI
Nel 2012, l’Associazione degli umanisti americani ha inviato una lettera al Maryland National Park, responsabile del mantenimento del memoriale, chiedendo la rimozione della croce. Nel 2014 gli umanisti hanno fatto causa a nome di tre residenti della zona dove si trova la croce, sostenendo che il monumento viola l’Establishment Clause del primo emendamento della Costituzione americana. La Carta vieta al governo degli Stati Uniti di preferire una religione rispetto a un’altra. Per l’avvocato degli umanisti, Monica Miller, la croce «favorisce in modo incostituzionale i veterani cristiani a esclusione di tutti gli altri», spiega all’Associated Press.
L’ITER PROCESSUALE
Nel 2015 una prima sentenza ha dato torto agli umanisti, ritenendo che la croce serva bene il suo laicissimo scopo: onorare i soldati caduti nella guerra. Ma nell’ottobre 2017 la sentenza è stata ribaltata in appello. Una corte federale della Virginia ha infatti stabilito che la croce, con la sua imponenza, «ha l’effetto primario di avallare una religione e invischia in modo inappropriato il governo con la religione» cristiana.
«SARANNO DEMOLITI I CIMITERI»
Il First Liberty Institute, opponendosi al verdetto, ha ottenuto dalla Corte Suprema la revisione del caso. «Se si permetterà di radere al suolo questo monumento, prima o poi saranno demoliti anche i cimiteri e migliaia di altri memoriali come questo in tutto il paese. Un esercito di palle da demolizione e di bulldozer si sguinzaglierebbero in tutti gli Stati Uniti». L’ultima parola spetta ora alla Corte Suprema.
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