«Per l’amor di Dio, quest’uomo non può restare al potere»

Di Leone Grotti
29 Marzo 2022
Le «pericolose» parole di Biden, riferite a Putin, valgono anche per il presidente Usa: con le sue «gaffe» alza la tensione e rischia di scatenare la terza guerra mondiale

Joe Biden parla a Varsavia del conflitto tra Russia e Ucraina

«Per l’amor di Dio, quest’uomo non può restare al potere». Anche se le parole non previste dal discorso ufficiale di Joe Biden, e pronunciate venerdì a Varsavia, erano rivolte a Vladimir Putin, lo stesso si potrebbe provocatoriamente dire del presidente americano. Il quale, riadattando un celebre titolo dell’Economist dedicato a Silvio Berlusconi, sembra ogni giorno più «unfit to lead the United States».

Le parole di Biden sono «pericolose»

Quando infatti commenti fuori programma rischiano di esacerbare la tensione fino al punto di trasformare il conflitto, già gravissimo, tra Mosca e Kiev in un’apocalittica guerra nucleare tra Nato e Russia, non si può più parlare di semplici «gaffe». Le dichiarazioni di Biden non sono una banale svista ma una dimostrazione di inadeguatezza, nella migliore della ipotesi, o un tragico errore politico, nella peggiore.

Come scrive perfino la Bbc, che solitamente non perde mai occasione per elogiare Biden,

«c’è differenza tra condannare il leader di una nazione e invocare la sua rimozione. È un confine che sia gli americani sia i sovietici avevano sempre rispettato anche nei momenti più caldi della guerra fredda. Ed è un confine che Biden ha apparentemente varcato. Il “regime change” è qualcosa che i paesi potenti sono accusati di imporre agli Stati più deboli, non qualcosa che una nazione dotata di armi nucleari esige da un’altra».

Da Blinken a Macron: tutti contro Biden

Che quelle parole di Biden fossero fuori luogo è confermato anche dalla rapidità con cui la diplomazia americana ha tentato di smentirle, reinterpretandole. Il segretario di Stato Anthony Blinken ha dovuto affrettarsi a precisare: «Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca».

Anche il presidente della Francia, Emmanuel Macron, si è trovato costretto a prendere le distanze da Biden: «Io non userei parole simili. Vogliamo fermare la guerra che la Russia ha iniziato in Ucraina senza un’escalation. Se questo è ciò che vogliamo fare, non dobbiamo esacerbare la tensione, né con le parole né con le azioni». Osservazione che fa sorgere il dubbio che l’obiettivo del presidente americano sia diverso. «Non c’è modo migliore per avere un’escalation che invocare il regime change in Russia», ha infatti dichiarato alla Cnn il senatore repubblicano Jim Risch.

Tutte le «gaffe» del presidente dem

Non è la prima volta che Biden rilascia dichiarazioni e opinioni non all’altezza della precisione e della ponderatezza che ci si attende dal presidente della maggiore potenza economica e militare al mondo. A gennaio, prima che iniziasse l’invasione, Biden disse che in caso di «un’incursione minore della Russia in Ucraina, ci sarà una lotta tra i membri Nato su cosa fare e cosa non fare». Secca la replica di un giornalista, spiazzato: «Sta dando il permesso a Putin di effettuare una piccola incursione in Ucraina?». Biden rispose con una battuta, che non fece ridere nessuno: «Suonava così vero?».

Sconcertante anche l’episodio del 16 marzo, quando il presidente a Washington rispose «no» a una cronista che gli chiedeva se considerasse Putin un «criminale di guerra». Pochi minuti dopo aver seccamente respinto quella definizione gravida di conseguenze, Biden è stato ripreso dalla Cnbc tornare dalla stessa giornalista e domandare: «Mi ha chiesto se l’avrei chiamato come?». «Criminale di guerra». «Oh, penso che lo sia!».

E che cosa dire della visita di Biden alle truppe americane in Polonia, venerdì, alle quali ha parlato così dopo aver mangiato con loro una pizza: «Quando sarete là [in Ucraina] vedrete donne, giovani posizionarsi di fronte a dei dannati carri armati dicendo: “Non me ne andrò di qui”». Molti si sono chiesti se il presidente americano non stesse preparando i suoi soldati a intervenire militarmente in Ucraina. Anche in questo caso, il solito funzionario della Casa Bianca ha dovuto gettare acqua sul fuoco: «Il presidente è stato chiaro che non invieremo truppe americane in Ucraina e la nostra posizione non è cambiata».

Anche il giorno prima, in conferenza stampa, Biden aveva rilasciato dichiarazioni strane, per usare un eufemismo, affermando che in caso di utilizzo di armi chimiche da parte di Putin «gli Usa e la Nato risponderanno allo stesso modo». Il presidente americano intendeva forse dire che gli Stati Uniti utilizzeranno armi chimiche, vietate dalla legge internazionale, contro i russi? Questa volta è toccato al consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan metterci una pezza: «Biden non voleva assolutamente dire questo. Intendeva dire che gli Usa e i suoi alleati decideranno come rispondere in baso al tipo di attacco che verrà sferrato dalla Russia».

Zelensky apre al compromesso sul Donbass

Poiché ognuna di queste risposte potrebbe portare potenzialmente alla terza guerra mondiale e poiché potrebbe anche far pensare che, forse, Biden vuole veramente uno scontro militare con la Russia, mascherando questa intenzione con la scusa delle gaffe, il Wall Street Journal ha commentato esterrefatto e rassegnato: «Le osservazioni del presidente Biden, anche se ripudiate dal segretario di Stato Blinken, renderanno i negoziati con Putin sull’Ucraina più difficili. L’abitudine di Biden a travisare le proprie politiche è pericolosa specialmente nel bel mezzo di una crisi internazionale».

E soprattutto se, a poche ore di distanza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky apriva per la prima volta, pur tra molte smentite, a un compromesso territoriale nel Donbass durante un colloquio con alcuni media russi.

Biden is unfit to lead the United States

Se quelle di Biden sono semplicemente gaffe, allora è davvero “unfit to lead the United States”. Se invece sono osservazioni studiate a tavolino per alzare la tensione e favorire uno scontro diretto tra Nato e Russia, con il rischio che vengano utilizzate testate atomiche, significa che il presidente democratico è più “pazzo” di Putin.

Di certo, non è casuale se l’ultimo sondaggio della Nbc ha certificato che 7 americani su 10 non si fidano della capacità di Biden di gestire l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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