Bersani intervistato da la Padania: «Lega, facciamo il federalismo insieme»

Di Chiara Sirianni
15 Febbraio 2011
Il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani in un'intervista a la Padania, organo di stampa della Lega Nord, tende una mano a Umberto Bossi: «Il federalismo deve giungere a compimento». Il senatore Pd Nicola Latorre apre le porte a Nichi Vendola

Il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ha teso la mano alla Lega sul federalismo con un’intervista conciliante alla Padania, in cui sostanzialmente invita la Lega Nord a realizzare un patto a due per realizzare il “vero federalismo”.

«Garantisco personalmente per me e per il mio partito, con tutta la credibilità della quale dispongo che il processo federalista deve andare avanti e giungere a compimento» ha detto Bersani, definendo il federalismo una «riforma storica, epocale per la democrazia italiana».

Bersani sostiene anche che il Pd e la Lega, pur da posizioni diverse e anche alternative, siano le sole due forze veramente autonomiste del Paese. Il segretario del Pd ha poi messo in guardia il Carroccio parlando del premier Silvio Berlusconi come di un soggetto «culturalmente e politicamente del tutto disinteressato al federalismo» (questa settimana i ministri leghisti Umberto Bossi e Roberto Calderoli dovrebbero riferire in Parlamento sulla riforma).

Bersani è stato anche piuttosto blando nell’affrontare l’emergenza immigrazione: «So che la lega non è razzista, e appoggeremo Maroni nella sua richiesta di maggiore condivisione europea di fronte all’emergenza».

Intanto Nicola Latorre, senatore del Pd, intervistato dal Riformista, ha esplicitato l’apertura del partito a Nichi Vendola. Fino al voto del 14 dicembre il Pd voleva formare un governo di responsabilità. Oggi Latorre parla di «alleanza impossibile» con Fini, che lavora per costruire un nuovo centrodestra senza Berlusconi. Al contrario Vendola «dà la voce a una parte della società che è sbagliato definire come radicale, e che è indispensabile anche per il Pd». Con Vendola occorre quindi pensare a «un coinvolgimento nuovo, da protagonista in un processo politico che sarebbe un altra tappa, successiva e nuova, nella vita del Pd».

Vendola, da parte sua, pare riluttante a una “santa alleanza” con Pd e Fli, e sembra guardare altrove, ad esempio a Di Pietro. Un rischio che il Pd non può decisamente permettersi.

E a questo proposito, la Rubrica di seconda pagina del Foglio, “passeggiate romane”, chiosa: «Chissà perchè nel Pd c’è chi è convinto che alla fine sarà D’Alema a siglare la pace tra il Pd e Nichi Vendola..»

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