Berlusconi, Letta, Napolitano, il Pd. L’irresponsabilità ha molte madri. E la catastrofe non è automatica

Di Luigi Amicone
02 Ottobre 2013
In questa crisi di governo ciascuno ha le proprie colpe. Ma anche la libertà di non arrendersi agli automatismi che portano allo schianto: usiamola

Anticipiamo l’editoriale che apparirà nel numero di Tempi in edicola da domani, giovedì 3 ottobre.

Alla vigilia del dibattito parlamentare richiesto da Enrico Letta e suggerito dal presidente Giorgio Napolitano, riceviamo una lunga e bella lettera di Silvio Berlusconi. La pubblichiamo volentieri e senza commento. Si commenta da sé, per la mole di ragioni e di evidenze che porta. Detto ciò, a giornale non ancora in stampa (serata di martedì 1 ottobre, per cui non siamo ovviamente nelle condizioni di registrare quanto emergerà in Parlamento), dopo la decisione maturata da Berlusconi di «porre un termine al governo» non ci sfugge la posta in gioco. E non ci sfugge nemmeno il fatto – ecco l’osservazione che facciamo alla lettera del leader Pdl – che Berlusconi non ha scelto la via della crisi a causa del “ricatto” di Letta sull’Iva, bensì a causa della sua condanna definitiva e a causa della condotta poco avveduta del Pd, suo alleato di governo, deciso ad affrettare i tempi della decadenza da senatore del suo avversario storico e ad accompagnarlo alla porta del parlamento come epilogo di un qualsiasi «caso personale».

Dunque, tanto può sembrare irresponsabile far cadere un esecutivo nato come ancora di salvezza per l’Italia. Tanto è irresponsabile che, mentre sventola la bandiera della salvezza nazionale e si sta al governo con lui, si faccia di tutto – a fronte dei suoi problemi giudiziari ben noti a tutti gli attori politici e istituzionali fin dalla nascita delle “larghe intese” – per spingere Berlusconi a rovesciare il tavolo. A parte il diritto alla difesa che gli è stato negato in sede parlamentare (diritto sostenuto perfino dal non sospetto Luciano Violante, il quale, in risposta, ha ricevuto insulti e aggressioni anche dall’interno del Pd), su tutto svetta la questione della retroattività della legge Severino. Tutti abbiamo potuto leggere sui giornali i pareri di illustri costituzionalisti, di destra e di sinistra (Capotosti, Onida, Ainis, Zanon, solo per citarne alcuni), che hanno espresso stessi dubbi e stesso consiglio: si può e si deve chiedere chiarimenti alla Corte costituzionale. A Berlusconi non è stato concesso neanche questo. In nome di che? Della responsabilità nazionale? Suvvia, non siamo ipocriti. Infine, il presidente della Repubblica ha richiamato l’urgenza di un’amnistia giusto il giorno in cui Berlusconi ha rovesciato il tavolo.

Tutto ciò per dire che l’“irresponsabilità” ha molte madri e nemmeno Enrico Letta ne è esente. Dopo di che, non ce n’è una sola, delle circostanze drammatiche che attanagliano l’Italia, che non gridi “pace” e non “vendetta”, “responsabilità” e non “muoia Sansone”. Che fare? Di certo non c’è nulla di automatico. Né le elezioni (tanto più con questa legge elettorale) né un governo rabberciato col voto di fiducia di transfughi rappresentano di per sé soluzioni. Perciò, vada come vada, tutto in democrazia si può fare. Purché, trovandoci al dunque di scelte decisive per il futuro di un popolo, ci si faccia – come si diceva una volta – un bel segno di croce e ci si metta una mano sulla coscienza. Usiamo questa libertà di non arrenderci agli automatismi che portano alla catastrofe. Ed evitiamoci, per favore, lo spettacolo clericale e inutile delle rampogne e dei mea culpa col petto degli altri.

@LuigiAmicone

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34 commenti

  1. Loris Accica

    Il Paese è entrato nel caos per un’intera settimana di fibrillazioni politico-economiche a causa del nostro leader politico che ha rimediato una condanna per evasione fiscale e fa le bizze per non uscire dal Senato. Si era forse dimenticato una legge promulgata per estromettere dal Parlamento tutti quegli onorevoli deputati e senatori indegni, che eventualmente indagati e processati fossero condannati in terzo grado di giudizio. Il suo legale che è pure legislatore a libro paga della Camera dei Deputati ha perso tutte e tre le cause e il leader secondo la legge vigente dev’essere arrestato. Forse qualcuno pensa che tutti i membri di partito debbano comunque seguirlo anche nelle confuse decisioni? O forse è giunto il momento di sostituire un partito personale con un vero partito politico meritocratico, democratico e finalmente liberale?

  2. Lady

    Grande SILVIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO……
    bravo bravo bravo!! Pure Letta l’ha dovuto riconoscere…smentendo i pregiudizi da bar-sport, dei puritani….
    che vanno scrivendo cretinaggini del tipo “colluso con la mafia…”…e bla bla bla….”piove governo ladro” e bla bla bla….!! Tutti bravi a sentenziare!! Sfido a trovare uno di voi che con i soldi di Silvio nn se ne sareste stato alle maldive a “panzaallaria”!! State ancora a rompere i c…..co ste storie!!
    Magari senza “veleno agli occhi” si capisce pure chi si è opposto all’iniziale invito di sfiduciare il governo!! Un cervello aperto comprende….nn ragiona con i paraocchi!!! anche i cinque ministri hanno operato secondo coscienza e nn c’entra niente il discorso “Cl appoggia Berlusconi”….Io nn sono di CL….ma so con certezza che è fatta da persone con cervello e lo hanno dimostrato!! NOn come i soliti sinistrorsi che ripetono tutti le stesse litanie su Berlusconi……colpevole a prescindere!!

  3. Sirol

    Dopo tutto quel che ha promesso e invece ha fatto durante i governi in questi vent’anni, Berlusconi è ormai indifendibile ed è finito così soltanto per il suo … discutibile comportamento, che talvolta ha sfiorato l’irresponsabilità e il ridicolo. A noi comuni cittadini ha lasciato solo tanti difficili problemi da risolvere e gravissime difficoltà. E’ ora di voltare pagina senza esitazioni e rifondare un partito di centrodestra meritocratico, democratico, liberale.

  4. ftax

    @Emanuele Sarti. Inutile e incerto.

    1. Giulio Dante Guerra

      Gli dai troppa importanza: quel giudizio, Pascal l’aveva dato addirittura a proposito di Cartesio! Per quanto poco si possa stimare il pensatore del “cogito ergo sum”, a confronto di questo Sarti era un gigante!

  5. giancarlo

    … contrordine compagni …

  6. Enrico

    E adesso voglio sentire i berlusconiani affermare che sì, in fondo in fondo, è giusto votare la fiducia al governo Letta…

  7. Giulio Dante Guerra

    Tutto quello che sta succedendo conferma, a mio modesto parere, quanto ha scritto, tempo fa, Alfredo Mantovano, non ricordo più se qui o sulla “Bussola”: le classi dirigenti non s’improvvisano. Dopo il “terremoto” di “tangentopoli”, a contrastare la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto, si levò inaspettatamente, a cercare di mettere insieme le sparse ed eterogenee forze degli oppositori – “rari nantes in gurgite vasto”, per dirla con Virgilio – il Cav. Silvio Berlusconi: un imprenditore di successo, in un settore molto “speciale”, quello della comunicazione. Quindi, molto abile a raccogliere consensi, come dimostrarono poi le elezioni del 1994: ma niente più che questo. In altre parole, “grande raccoglitore di consensi” non è sinonimo di “statista”. SB riuscì a radunare intorno a sé: un partito che si è preclusa, direi “costituzionalmente”, la possibilità di divenire maggioranza in tutto il parlamento, ossia la Lega; AN, i cui membri, ai tempi del MSIDN, si erano “specializzati” nel criticare l’operato dei governanti d’allora, senza mai porsi il problema di che cosa avrebbero saputo fare, se si fossero trovati al loro posto; frammenti, in gran parte “marginali”, della classe dirigente “detronizzata”, a cui s’aggiunsero persone tratte dalla c.d. “società civile”; in massima parte, questi ultimi, autentici sprovveduti, salvo poche persone cattoliche, che, a differenza di quasi tutti i “politici cattolici” di professione, s’erano preoccupati di conoscere la Dottrina Sociale della Chiesa, anche quando era stata saccentemente “snobbata” dagli intellettuali cattolici “impegnati”, ovvero “democratici”. Ne cito solo tre, per l’amicizia personale che mi lega a loro: Alfredo Mantovano, Patrizia Paoletti Tangheroni e Alessandro Pagano. E qui chiudo, perché sarebbe lungo ricordare il modo con cui sono stati tutti e tre “messi da parte”.

    1. antonio

      Amicone, che usa il linguaggio automatico (detto ciò, irresponsabilità, etc. Ci manca solo la citazione di qualche corbelleria di papa Francesco, che però una commentatrice non manca di menzionare), fa veramente pena. Non sa scrivere, ma non è questo il guaio: d’altra parte, è un giornalista, per di più di CL. Col suo dar un colpo al cerchio ed uno alla botte è già pronto a salire sul prossimo carro, insieme ai suoi compari Lupi, Formigoni, etc. Tutti ciellini, che strano, sicuramente una coincidenza. Quest’ultimo commentatore, poi, GDG, che considera un modello addirittura Mantovano, un ex magistrato che sarebbe cattolico e ultimamente si è detto favorevole al testamento biologico, deve essere un altro del medesimo, prossimo carro, che in Italia raccoglie i cosiddetti “responsabili” fin da un certo 8 settembre di 70 anni fa.

      1. Giulio Dante Guerra

        Quando mai Mantovano avrebbe fatto dichiarazioni a favore del testamento biologico? Mi sa che tu confonda le persone. In ogni caso, questa serie di articoli è ormai obsoleta, visto che il PdL ha votato la fiducia a Letta. Per dirla con Shakespeare, much ado about nothing, molto rumore per nulla.

      2. Giulio Dante Guerra

        Che c’entra l’8 settembre 1943? Per chi ha interesse a saperlo, mio padre – allora ufficiale di sanità in Corsica – e la maggior parte dei suoi commilitoni, non si lasciarono catturare come pecore e deportare in Germania, né se la diedero a gambe sui monti più vicini, ma – a differenza di tutti, o quasi, i vostri genitori o nonni – risposero con le armi all’intimazione di resa, e cacciarono i tedeschi dall’isola. Quanto a CL, non sono mai stato ciellino. Con questo movimento ebbi solo un non favorevole “approccio” a Pisa verso la metà degli anni ’70 del secolo scorso. Venuto, quasi per caso, a conoscenza di un “incontro” con questa, allora, “novità in campo cattolico”, mi ci recai, per vedere che “pesci” fossero. La riunione si aprì con dei canti, i cui testi sembravano rivolti a “sessantottari” delusi, che cercavano in Cristo un’alternativa alla disperazione. Io, invece, ero un ex-“antisessantottaro”, che aveva capito una cosa: la “rivoluzione culturale” del ’68 andava combattuta con la cultura, non con le bastonate, per le quali, fra l’altro, il mio fisico era del tutto inadatto. Ma la “cultura” prevalente negli ambienti che più decisamente si opponevano al “Sessantotto” – dal “sufisticatisssimo” Islam esoterico di Guénon al “tradizionalismo neo-pagano” di Evola – non era per niente adatta allo scopo. Un provvidenziale incontro mi fece riscoprire una cultura “cristiana ma non democristiana”, quella della scuola contro-rivoluzionaria, in particolare Plinio Corrêa de Oliveira, e in quella rimango. Punto e basta.

  8. Giuseppe

    Temo che Berluconi non sia piu’ difendibile.Non per i reati a lui ascritti, ma per la palese e manifesta incapacità di incidere profondamente sul tessuto civile e produrre un mutamento di paradigma nel paese Italia.Cosa resta dei propositi altisonanti e un po’ folli proposti in prima evocazione dal contratto con gli italiani?E delle ripetute,vane promesse di tagliare le tasse?E delle sedicenti riforme da introdurre?Inoltre i processi da lui subiti possono si ricondurci ad un sospetto accanimento giudiziario,ma che ne facciamo delle sentenze di condanna?Dei tre gradi di giudizio?Io, da elettore di centro,debbo quindi sacrificare la logica processuale ed arrendermi alla tesi del complotto?Debbo osservare solo il contenitore e falsificare i contenuti ,o,peggio,ignorarli?Poi solo un egoismo sfrontato e commiserevole impedisce al soggetto di arrestarsi per il bene comune.Il sacrificio di molti vale la salvezza di un plurinquisito?

    1. Giulio Dante Guerra

      Che le “toghe rosse” esistano, è semplicemente un fatto. Ma chi è, almeno indirettamente, corresponsabile della loro preponderanza nella magistratura italiana? Che facevano i legulei sparsi per i partiti “moderati”, quando gli ex-sessantottari si preparavano assiduamente ai concorsi in magistratura? Perché non si sono sottoposti anche loro alla stessa fatica, invece d’andare a cercare “prestigiosi” studi legali, in cui farsi assumere come praticanti? Onorevoli avvocati, mettetevi una mano sulla coscienza!

  9. Giacomo

    Il diritto di difesa è stato concesso nelle opportune sedi giudiziarie ed è stato riconosciuto colpevole.

  10. angelo

    Questo governo viene spacciato come “di larghe intese”. Ma non lo è per niente.
    Solo il PDL dovrebbe comportarsi conformemente a questo modello?
    Invece quelli di sinistra si ritengono liberi d imporre tutto quello che vogliono. Comprese tutte le parti più deteriori e opinabili della loro ideologia.
    Quindi che “larghe intese” sarebbero ? Quelle di calare la braghe da una parte sola?

    Non mi riferisco solo all’ ostracismo verso Berlusconi, ma anche ad altre cose.
    Ad esempio la legge sulla omofobia, perfettamente inutile, e che pure questi hanno issato come bandiera. E anche alla vergognosa legge che vieta l’ uso degli animali per la ricerca scientifica (causando la morte degli umani, ma chissenefrega).
    Mi riferisco anche ai programmi del ministro dell’ ambiente Orlando. Non so se avete visto la sua relazione programmatica di qualche mese fa. Una roba da delirio.
    Eppure nessuno si è scandalizzato per l’ “estremismo” di questo tizio, che pretende di trattare l’ Italia come una succursale di Greenpeace…
    E’ la solita storia….
    Quelli di centro-destra devono fare i “moderati” e censuare le loro idee, per non “imporle” a tutti.
    Inceve le stronzante di sinistra sono la Verità Rivelata (e non le loro opinioni) e devono essere imposte a tutti come idee “super partes”.

    1. Franz

      alleluia, finalmente qualcuno che dice certe cose

      1. Giulio Dante Guerra

        Giustissimo. Un partito di centro-destra serio il governo l’avrebbe fatto cadere sulla legge dell’omofobia, e invece Pagano e la Roccella sono stati lasciati soli a combatterla; quanto alla legge contro la sperimentazione animale, un partito serio la Prestigiacomo l’avrebbe espulsa con ignominia!

  11. Robert Benson

    Amicone, a Berlusconi del paese (“..questo paese di m…”) non gliene frega nulla. Lo ha ampiamente dimostrato. Trovo stupefacente che Tempi lo sostenga ancora. Ma del resto avete sostenuto Bush Jr. e Sharon nelle loro imprese…..

    1. clemente

      Egr. Benson
      A me sembra che è alla sinistra (e ai giudici) che non gliene frega ASSOLUTAMENTE niente di questo paese.
      O meglio gleine frega come POLLO da spennare , mucca da mungere, e territorio dove imporre la propria ideologia e il proprio potere.

      Finiamola di essere farisaici e di demonizzare il Cavaliere, dimenticando tutti quelli (dai sindacati, ai centri sociali, ai carrozzoni pubblici, ai magistrati rossi) che ammazzerebbero la loro madre pur di fare i loro loschi interessi e continuare a fare i parassiti mantenuti.
      Belusconi ha creato delle aziende, dato lavoro a milgiaia di eprsone, versato soldi nelle casse dello Stato. Quindi sarebbe un “delinquente”!.
      Invece quelli che non hanno mai fatto nulla tranne che i parassiti, sarebbero la “italia onesta”‘ ????
      Ma andate a farvi … un giro…

      1. Enrico

        Berlusconi è un delinquente perchè in base a numerose indagini processuali è stato riconosciuto (con sentenze passate in giudicato; molte altre volte è intervenuta la prescrizione a bloccare delle condanne che sarebbero state certe) che in passato è stato un corruttore ed un evasore fiscale. Che poi, con le sue attività imprenditoriali abbia meritoriamente creato migliaia di posti di lavoro e versato una gran quantità di denaro nelle casse dello Stato è un’altra faccenda, che non gli garantisce l’impunità. Capisco che per lui sia difficile accettare che non tutto sia comprabile, ma in una democrazia – che gli piaccia o no – in parte è ancora così.

        1. clemente

          Benissimo. Crucifice il “delinquente”.
          Però facvciamo lo stesso anche con tutti gli altri delinquenti della sinistra.
          Ad esempio, Lei forse non sa che Vendola ha come suo rappresentante per la provincia di Milano Daniele Farina, ex portavoce del Leoncavallo. Uno che ha effettuato vari reati (occupazione abusiva, resistenza a pubblico ufficiale, evasione fiscale, disturbo alla quiete pubblica, istigazione a delinquenre, ecc. ecc.) e ne fa pure apologia.
          E Vendola non può non sapere chi è e cosa fa Daniele Farina.
          Come non possono non sapere ciò i Magistrati di Mani Pulite, che però se ne fregano altamente, essendo impegnati a perseguitare Berlusconi.
          E Vendola non è il solo caso. Quasi tutti i leader della sinistra (specie a Milano) sono in torta con i centri sociali (alias= delinquenti e tiranni) e li lasciano spesso prosperare in edifici pubblici che hanno occupato abusivamente.
          Senza parlare dei vari “intellettuali” di sinistra, come Dario Fo, che da sempre sostengono i furti e le rapine dei centri sociali. Ma non sono mai finiti davanti ai giudici.
          Adesso, dopo aver mando in galera il Berlusca, occupiamoci anche di questi altri personaggi….
          Oppure, dopo aver fatto tutta ‘sta faticaccio i giudici di Mani Pulite si vogliono un po’ riposare e girare la testa dall’ altra parte?

          1. Enrico

            Ma infatti sono d’accordissimo con lei: fuori dalla politica tutti quelli che hanno commesso reati gravi e malversazioni! Se davvero si facesse un pò di pulizia di questo tipo, penso che le cose migliorerebbero. Però le storture di una parte non possono giustificare le storture dell’altra. Da troppo tempo ci siamo adagiati sull’ideologia del “meno peggio” o “del più sano c’ha la rogna”.

      2. mike

        concordo. sull’aspetto ideologico poi dico che tanto ci sarà sempre chi vota comunista. poiché condivide gli ideali comunisti. scommettiamo che, nonostante i sondaggi lo diano in forte ribasso, hollande la prossima volta prenderà molti volti o sarà proprio rieletto?

      3. beppe

        bravo clemente. il vero cancro di questo stato sono i parassiti. e se pensi a quanti sono capisci anche perchè non succede e non succederà mai niente di veramente decisivo per cambiare le cose.

  12. Andrea

    Gentile Luigi Amicone, non riesco a condividere nel merito quanto leggo. Da elettore del PDL non mi sfugge affatto che ormai è l’interesse personale (del senatore Berlusconi e sicuramente anche di tanti altri per carità) a prevalere sull’interesse generale al “bene comune”.

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia quando un leader politico fa firmare le dimissioni da parlamentare ai suoi mentre Letta è a New York a parlare dell’Italia, della sua ripresa e della sua possibile stabilità per attrarre investimenti.

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia quando viene impedito (attraverso continue crisi e dimissioni minacciate) al Ministro Saccomanni di trovare le coperture alternative per evitare il rialzo dell’IVA, salvo poi gridare alla violazione dei patti nel momento in cui tale aumento non può essere evitato grazie al comportamento irresponsabile e non collaborativo del PDL e dei suoi c.d. falchi.

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia quando un leader ritiene di poter comandare a bacchetta dimissioni ai suoi (con una concezione feudale della politica) che, al contrario, rispondono a noi che li abbiamo (indirettamente) messi li a rappresentarci e a governare l’Italia. La politica è a servizio dei cittadini e del bene comune e non del suo leader. Potrebbe essere d’aiuto quanto ha detto (giustamente!) Lupi circa la differenza tra fedeltà e lealtà.

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia andando a votare ora (con lo spiraglio di ripresa che c’è!) oltretutto con una legge elettorale che ci farebbe ri-precipitare nei problemi, appena superati, di ingovernabilità. A tal proposito la invito a rileggere il discorso che ha fatto il Capo dello Stato a seguito della sua rielezione e i sentiti ringraziamenti che gli sono stati dedicati agli scorsi esercizi della Fraternità.

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia quando si mettono in giro voci su una vioazione del diritto di difesa sancita dall’art. 24 della nostra Costituzione. Nel merito, il senatore Berlusconi ha avuto i suoi tre gradi di giudizio con condanna definitiva. Le assicuro che a me non ne toccherebbe un quarto. Ma non per questo griderei alla violazione del diritto alla difesa.
    Nel merito sono d’accordo sulla Severino e sul fatto che si poteva attendere la pronuncia della Consulta a seguito di un ricorso presentato dalla Giunta. Se ciò non accade (e il Parlamento non può essere un quarto grado di giudizio), e Berlusconi avesse avuto a cuore il Paese, avrebbe potuto dimettersi prima (77 anni…). In fondo la sentenza della Cassazione l’ha giudicato colpevole e, per quel che concerne l’interdizione dai pubblici uffici ha solo rinviato ad altra sezione della Corte d’Appello perchè ne ridetermini la durata… di che violazione stiamo parlando?

    Non posso ritenere che si faccia del bene all’Italia quando 1) sento dire che Berlusconi sostiene che il Capo dello Stato ha fatto pressioni al Presidente Santacroce per aumentare il quantum di pena pecuniaria, 2) sento Berlusconi parlare di Napolitano come di un “comunista”, e dei magistrati come dei criminali (ma tutte a lui le mele marce della magistratura? Curioso) e delegittimazione di tutto lo Stato.

    Io, come credo tanti giovani come me, desidero che il governo ci sia e lavori per noi che, dal canto nostro, continuiamo a lavorare nei nostri studi, aziende e scuole avendo nel cuore la domanda che tutto sia per un bene più grande.
    Tutto il resto è ideologia.

    1. Andrea

      la penso + o – come il mio omonimo, senza però dimenticare che “la giustizia” pesa come un macigno.

      E’ stato giudicato fino alla cassazione, ma i giudici alla “Esposito”, le senatrici alla “pezzopane (PD)” che sgignazzano in programmi radiofonici (un giorno da pecora, rai radio2 ieri 1 ottobre) su argomenti (decadenza Berlusconi) che la vedono direttamente coinvolta (è parte della commissione) mi disgustano e mi fanno dire che molte cose sono in sospeso e vanno risolte.

      E sono importanti.

  13. Vito

    Le evidenze/emergenze sono:
    l’accanimento dei giudici, la crisi economica e politica, l’impossibilità di Silvio a guidare il centro destra (condanne, interdizione…).
    Qual è il bene del paese?
    Quali prospettive concrete di soluzione hanno: la crisi di governo, le elezioni, la legge elettorale?
    Sembrava che fosse venuto il momento di costruire insieme… pochi mesi e non è più vero?
    La politica è il luogo del possibile, in questa lettera manca una cosa: una prospettiva, una proposta da realizzare, che non ci sia è molto grave e mina la ragionevolezza di molte delle cose scritte.
    In Italia c’è la libertà solo se c’è Silvio?
    Scherziamo?
    Berlusconi fatti promotore di quello che tenta di costruire Alfano, sarai ancora utile al paese e al bene comune!
    Torniamo alle idee e ai progetti che hanno reso interessante e positiva una stagione!
    Per favore!

  14. Gabriele Puppis

    Nulla da eccepire sull’analisi. Ma purtroppo non riesco a togliermi dalla testa un dubbio, ovvero che le decisioni prese, non con il discernimento (come direbbe papa Francesco), ma con la rabbia portino spesso a risultati contrari a quelli sperati. Anche solamente da un punto di vista pratico, ad esempio, non penso che questa mossa possa aver fatto guadagnare punti percentuali in un’ipotetica elezione. Il dubbio, poi, si trasforma in preoccupazione alla domanda se Berlusconi sia ancora in grado di mettere il bene del Paese innanzi a se stesso. Ma questa e’ una preoccupazione del tutto personale, lo ammetto!

  15. Paolo

    Credo che la scelta di Berlusconi in particolare quella di far dimettere tutti i parlamentari sia stata molto avventata. Dopodiché non si può chiedere al governo fai questo(IVA-IMU)e poi al voto. Detto questo non credo che la soluzione sia quella di far sopravvivere il governo da transfughi. Si faccia la battaglia dentro al partito e poi se si perde e si andra da elezioni… con quale forza politica nuova o vecchia si vedrà

  16. giann

    caro amicone
    veramente questa volta avete toccato il fondo

    ma come si può pensare di pubblicare una lettera così proprio oggi? in ogni caso il vero giudizio di valore di tutta la vicenda lo ha dato lo stesso berlusconi. il fatto che abbia pensato a voi per questo ultimo sproloquio dovrebbe farvi riflettere

  17. Antonio

    “Trovandoci al dunque di scelte decisive per il futuro di un popolo, ci si faccia – come si diceva una volta – un bel segno di croce e ci si metta una mano sulla coscienza. Usiamo questa libertà di non arrenderci agli automatismi che portano alla catastrofe”. Giusto, direttore: proprio per questo bisogna FINALMENTE abbandonare al suo destino un uomo che non sente alcuna responsabilità per il futuro dell’Italia e degli italiani. Pare che sia la volta buona, speriamo davvero.

  18. Alcofibras

    Oggi dotazione d’ordinanza (occhiali da sole e spumantino) per assistere all’esplosione del pdl.

    Auguri!

  19. Michele

    Tutto giusto Amicone, una sola aggiunta: e’ arrivato il momento di rimuovere la tutela del Cav sul PDL. Tanti leali elettori moderati sognano un PDL-PPE deberlusconizzato, via falchi e cornacchie, rimboccarsi le maniche e lavorare. Forse ci siamo. Sperem. Bravo Alfano, un po’ timido ma almeno alla fine il piu’ pratico. Bravi Formigoni, Lupi, Quagliarello, ministri e ministre. Ricominciamo a respirare aria pura.

  20. frank

    “Clericale” detto da Amicone equivale a “compositore” detto da Beethoven.
    Che pena…

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