L'eroe del giorno

Benigni fortunato, furbo, scaltro, lucidissimo, anche ipocrita, ma toccato, illuminato dall’arte

Per come lo conosco io, ma potrei sbagliarmi, Dio è certamente uno di quelli che pensano: “purché si parli di me”. Nel bene o nel male. Per carità, ci ha tenuto a precisare di non voler essere nominato invano, ma non parlava in termini perfezionistici, dogmatici, o, peggio, puritani. Voleva solo dire: “quando mi nominate, sappiate che state parlando del top, the best, l’unico e solo, non uno qualsiasi”. Ovvero quello della descrizione-profilo del Primo Comandamento. Per cui, secondo me, non si adira più di tanto per le bestemmie, quando c’è davvero un buon motivo per bestemmiare. Lo fa se accade per le sciocchezze. Insomma, “prendetevela pure con me, ma non confondetemi con le cose piccole”.

E perciò non sarà stato lì a soffermarsi troppo sulle imperfezioni teologiche, sui voli pindarici impropri, su qualche banale progressismo buonista di Benigni, sulla Rai e sul suo cachet che è stato, a quanto pare, da Dio (e Lui sa che non lo sto nominando invano, se è vera la cifra girata nei giorni scorsi). E’ stato contento e basta: in fondo si è parlato di lui. Lui che c’era, come da premessa logica dell’oratore, o stava arrivando. “E se non è arrivato lo aspettiamo” (battuta gettata lì, ma risuonata bellissima per chi, come me, ha pensato che siamo in Avvento).

Ha lasciato fare. Coi soldi degli italiani? Sì. Gli sarà piaciuto sentir parlare di sé in questo modo. Si sarà piaciuto (com-piaciuto, si definisce Lui stesso). O forse si sarà sentito anche un po’ imbarazzato, svelato, nella sua “debolezza” per l’uomo, per noi. Non lassù, in attesa, ma quaggiù, piegato (“Si è curvato su di me”, recita una strofetta semplicissima e geniale, spesso canticchiata con troppa leggerezza, di Claudio Chieffo).

E’ un Dio addirittura “geloso”. “Dove sei stato ieri sera?” ci chiederebbe con fare indagatore, scherza il Guitto. Come un amante quando ama con tutto se stesso. Lui lo è costantemente, innamorato. Mentre a noi, lo sappiamo, l’amore totale accade rare volte (tutte da benedire, però). E quando non accade può essere utile, qualche volta, anche sforzarsi, metterlo in agenda, come per il Sabato (Terzo Comandamento), dove Dio ci chiede “sdraiati con me, riposati con me”.

Questo Dio che “si sbilancia” e “ci vuole solo per Lui”. Sente la sfida coi rivali, con tutto ciò che è diverso da Lui (Idoli). Lui che chiede (ops…ordina) di non farsi rappresentare con immagini. E non per fare il vip inarrivabile, ma per “educare gli occhi all’invisibile”. “Eravamo un monolocale e ha fatto un attico e un super-attico. Ci ha fatto esplodere la testa”. Vero, la ragione esplode con l’oltre, l’invisibile.

Ma in rete, tra i commenti, leggo Roberto Marone. “Dio non deve essere rappresentato. L’hanno poi rispettato solo i musulmani, alla lettera“. In effetti è vero. Per i cristiani, però, è stato Dio a cambiare idea. O forse l’ha allargata, “sfondata” ancora di più, la testa, la ragione umana: comprendendo quello che non si può vedere in quello che si può vedere. Facendosi uomo. E se è più suggestivo ciò che scrive Saint Exupery (Piccolo Principe): “L’essenziale è invisibile agli occhi” scrive ), io gli preferisco Alessandro D’Avenia (si parva licet…): “Con tutto il rispetto per il Piccolo Principe, l’essenziale è visibile agli occhi”.

Faccio miei questi pensieri sublimi eppure non mi stacco dagli idoli. Tolgo gli occhi dallo schermo televisivo e li poggio su quello del tablet: l’Idolo, in quel momento, è twitter. E tra le cose carine (“Altri dieci minuti di Benigni e domenica vado a Messa“, sempre il @roberto_marone di prima), mi ritrovo il post di Vito Petrocelli (@vitopetrocelli), già Capogruppo al Senato per il Movimento 5 Stelle: “Benigni, un altro complice del degrado e della povertà targato (sic!) Pd“.

Chiedo un aggettivo per qualificarlo. “Accecato” mi suggerisce il sempre attento Paolo Tritto. Cioè, traduco, reso cieco da qualcosa che lo illumina a tal punto da non far vedere quello che c’è di bello attorno, non far sentire quello che si sente (e infatti non starebbe a scrivere  quelle cose, se fosse davvero in ascolto in quell’istante). Accecato da cosa? L’Italia pulita senza sprechi, senza complici e malaffare, con gli onesti al trionfo. “E non è buono?” direte voi. E infatti le luci che accecano hanno sempre un loro fascino. Benigni (che in fondo rimane sempre icona del Mainstream) non poteva dirlo in prima tv, noi, che non dobbiamo dare buoni esempi, lo possiamo scrivere tranquilli: sono idoli anche quelli. Specifico: idoli perché distraggono dalle cose belle, non ideali sbagliati. E penso che sforzandomi potrei anche sottoscrivere il post di Petrocelli, ma poi aggiungerei, alla fine: “Però… che bello… dai”. Il bello rimane bello e va riconosciuto, anche in ciò che appare marcio.

E certamente il marcio ci sarà anche in Benigni. Magari è idolo Benigni stesso, forse lo è questo uso televisivo di Dio, lo è il suo cachet, il suo servilismo verso il potere. Ma quando la parola fa saltare dalla sedia, regala un attimo di vero, di commozione, quella parola è… divina (dopo le due serate l’aggettivo mi pesa un po’ di più).

Roberto Benigni eroe del giorno, perciò. Fortunato, furbo, scaltro, lucidissimo, anche ipocrita, ma toccato, illuminato dall’arte: ovvero la capacità di dire il vero nella forma della bellezza. Baciato da Dio. Stiamo attenti: è possibile che ogni tanto lo faccia anche con noi. A proposito di “attenzione”, buon Avvento.

@PinoSuriano

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14 commenti

  1. Federico

    Penso, che Benigni non ha capito proprio nulla su Dio è sui 10 comandamenti, e non è il primo e tantomeno l’ultimo, guarda caso anche lui cerca di far passare il messaggio Dio è buono ma la chiesa è CATTIVA OSCURANTISTA si è scordato di dire PEDOFILI.
    Ma qualcuno ha detto a Benigni che la Chiesa l’ha fondata DIO!!!
    I soldi di Benigni li spendessero in qualcosa di utile al nostro paese.

  2. Pierfrancesco Bernieri

    Gent.le Sig Suriano mi permetta con la presente di dichiararle che il suo articolo è molto, come dire vorticoso e una specie di “ghirigoro”, mi passi il termine, di un dire e non dire un giudizio che penso le abbia su quanto visto. Io necessito a cinquantanni di cose semplici e dirette. Anch’io posso trovare dei buchi in Benigni, delle cose magari un po tirate. Teniamo conto della sua storia. Dico solo che se gli insegnanti di qualsiasi livello avessero questo entusiasmo nell’insegnamento e questa empatia e simpatia umana i nostri ragazzi andrebbero a scuola più volentieri. Per gli adulti direi questo: ne trovassi di miei coetanei aperti e disponibili mentalmente così. Trovarsi di fronte una persona così vuol dire tante cose: comunicare, dialogare, incontrarsi. Per cui per favore cerchiamo un po la semplicità e la bellezza invece di girarci attorno e trovare i cavilli che non ci piacciono.

  3. agostino nobile

    Benigni ha dato un calcio al cattolicesimo. Nel quinto comandamento non ha menzionato l’aborto, l’omicidio più violento contro Dio. Scaltramente ha evitato qualsiasi confronto con l’emergenza Gaystapo nella politica, l’omosessualismo insegnato nelle scuole, etc. Ma rimane legato alla mentalità comunista (l’anima dell’uomo è il lavoro?) ma l’anima è un’altra cosa. L’aveva spiegato all’inizio del monologo, ma i mediocri si smentiscono spesso, perché con la foga di strappare l’applauso si perdono nei labirinti dell’ipocrisia. Benigni è un mediocre e come tale è un qualunquista che ha l’arte di cogliere (copiare) qui e là le frasi ad effetto. Il suo spettacolo tv è stato, in realtà una polpetta avvelenata contro la Chiesa e la sua storia.

    1. Alessandrp

      Non ho visto la trasmissione, ma posso immaginare che abbiate tutti ragione: bravo è bravo, ma anche un po’ contraddittorio, ipocrita, servile, conformista. Difetti umani, magari da non stra-pagare con i soldi pubblici :). Inoltre: forse Benigni sta facendo davvero un suo cammino di conversione; ma c’era bisogno di trasmetterlo in prima serata? Per questo mi son detto chissenefrega, e non l’ho guardato.
      Un appunto ad Agostino: la polpetta avvelenata lui ed i “progressisti” della sua risma la propinano da sempre alla Santa Madre Chiesa; la novità è che la Chiesa da un po’ di tempo da’ l’impressione di gradirla molto, anzi ne fa scorpacciate.

    2. dodo

      Sono d’accordo: l’aborto l’omicidio più vile! Benigni é politically correct!!!

  4. mauro

    Benigni è un comico, è solo un comico, e allora faccia ridere, per favore, sono solo canzonette…
    La smetta di fare il santone e il sociologo alla celentano, ce ne sono già troppi di quelli che hanno trasceso la loro professione e pensano di poter pontificare su tutto.
    Ormai definire chi canta “cantante” o chi fa ridere “comico” è offensivo, sono tutti artisti… se penso che un poeta come Guccini si definisce “artigiano” mi vien da ridere…

  5. stefano

    Ma dai…ci parla lui di 10 comandamenti a 4milioni di euro per due serate? Gli ipocriti siamo noi, che ci arrabbiamo per gli sprechi e poi va tutto bene con Begnini.

  6. Franco

    Vizi capitali? Ne siamo sommersi. É per questo che il mondo andrá in rovina di abissi in abisso. Non é importante ci si creda o no, succederá e basta. Solo un mondo dove si sente la Parola di Dio sgorgare dai muri, lo puó salvare. Mille volte Benigni, e infinite volte la Parola di Dio, altroché la schiavitù dei rovinosi vizi capitali…. si vede quanto facciano bene….si vede.

  7. Fausto

    Ho apprezzato molto Benigni: ha avuto coraggio, e ha detto forte e chiaro quello che oggi forse è il suo cammino personale, e l’ha detto in modo che tutti lo possono capire.
    Faccio una nota a latere, perché non Benigni, ma quelli che l’hanno ascoltato ci possano pensare su.
    E’ vero, come dice Benigni, che cinquant’anni fa nella Chiesa c’era – abbastanza evidente – l’ossessione del sesso. Ma non sostituiamola con l’ossessione della onestà, del non rubare eccetera (è sbagliato rubare: ma non diventi una ossessione…). I Comandamenti li detta Dio, e non l’opinione corrente.
    Fausto Greco, Milano

  8. Cisco

    Benigni e’ un genio indiscutibile, e se fosse meno lacche’ sarebbe anche un grande uomo. Speriamo faccia anche una serata sui vizi capitali.

    1. MaCheDite?

      Chissà che cosa significa per voi genialità! Benigni è ottimo mestierante, però monocorde, che sa sfruttare tutte le occasioni di guadagno che gli capitano (non a caso ha un diploma di “segretario d’azienda” -soltanto)… La sua cultura è dunque molto limitata, rabberciata, sopravvalutata: egli vende spropositi che sfuggono a quasi tutti, a prezzi da scandalo! Svegliatevi, alzate il vostro livello di conoscenza, ascoltate con attenzione, e non vedrete più geni dove non sono!

  9. Gianni

    Non mi è mai piaciuto Benigni, ma credo che bisogna riconoscergli una una bravura fuori del normale e poi si vede in lui che c’è un cammino verso Dio che sicuramente lo ha cambiato o lo sta cambiando. La strada della conversione è lunga come la vita per tutti. Le due serate sono state una cosa bella che sicuramente avranno fatto bene agli uomini sfiduciati e lontani da Dio ma anche a quelli che si credono vicini.
    Per me due appunti da fare:
    1- Nel comandamento “Non uccidere” poteva affondare parlando dell’uccisione dei bambini nel grembo materno (aborto).
    2- Nello stesso comandamento ha sbagliato quando ha asserito che l’omicidio non lo può perdonare nemmeno Dio. Gesù si fatto uomo per riscattarci dai nostri peccati e se siamo realmente pentiti e gli chiediamo perdono, ci perdona tutto anche il più infamante dei peccati omicidio compreso.

    1. Salvatore

      Con tutto il rispetto per suriano l’essenziale si manifesta all’uomo come segno e come dice don giussani l’essenziale mentre si svela vela. Perciò con tutto il rispetto ha ragione anche Saint Exupery quando dice che l’essenziale è invisibile agli occhi

    2. giovanna

      La cosa che mi è piaciuta più di tutti è l’accenno alla libertà dell’uomo, che Dio ci vuole liberi.
      La cosa più brutta è che ha nominato la Chiesa sempre in contesti negativi: come se Dio si fosse un po’ sbagliato nel puntare sulla nostra libertà.
      ( e naturalmente, anche a me è balzato agli occhi violentemente il suo totale sorvolare sull’aborto: gravissimo )

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